Recensione – Calico, un gioco di trapunte e gatti pucciosi! – Little Rocket Games

Gatti pucciosi e tessere esagonali colorate. Basterebbe già solo questo per capire come Calico sia un predestinato, un successo preannunciato. La Little Rocket Games è riuscita a portare in Italia il gioco da tavolo vincitore dell’American Tabletop Awards, nella categoria dei giochi di strategia. Un successo che non è quindi frutto solo della sua estetica irresistibile, ma anche dell’esperienza di gioco che offre, sorprendentemente profonda ed impegnativa. E allora, venite a scoprire come diventare il prossimo Maestro della Trapunta!

Calico è un gioco da tavolo per 1-4 giocatori ideato da Kevin Russ, game designer emergente che conosciamo anche per aver ideato Overboss, il titolo ispirato ai videogiochi in stile Zelda degli anni ’90. Ci troviamo di fronte ad un puzzle-game che fa del piazzamento tessere la sua meccanica principale: pensa, piazza e prendi. Nulla di più semplice. Ma non date per scontato che sotto questa grafica amorevole si nasconda un gioco banale, tutt’altro.

Una panoramica di gioco

I giocatori avranno il compito di cucire una coperta piena di colori e trame differenti, cercando di conquistare punti incastrando ben tre tipologie di punteggio diverse: soddisfare gli obiettivi di design, cercare di cucire bottini aggiuntivi ed attirare i gatti cucendo le loro trame preferite. Il tutto condito da quella suspense che solo la pesca delle tessere dal sacchetto può dare. Il pezzo che vi serve potrebbe non arrivare mai e quindi, in quel caso, dovrete riadattare la vostra strategia in cerca di un’altra soluzione.

Calico – Recensione – Come si gioca?

Calico – Recensione – Le mie impressioni sul gioco…

Calico è uno di quei titolo per cui avevo fatto una bella X sulla mia agenda 2021, perchè avevo il sentore che mi avrebbe entusiasmato. Ed infatti, tutte le mie aspettative non sono state disattese, Calico mi ha veramente conquistato in tutto e per tutto.

E’ fin troppo facile dire che il primo dettaglio che adoro di questo gioco è la grafica, ma in fondo è proprio così. Il fatto di dover “cucire” una trapunta colorata, cercando di attrarre coccolosi gatti a dormire su di essa è qualcosa che sprigiona relax ed allegria nello stesso momento. Dopo ormai oltre 10 partite in poco più di dieci giorni, posso confessarvi che giocare a Calico è diventata per me una pratica zen, in grado di rilassare ogni mio muscolo senza però offuscare le mie capacità cognitive, le quali devono di contro rimanere belle attive.

Termino il capitolo dei materiali, sottolineando la bellezza della grafica sia per quanto riguardo i gatti (ben raffigurati e distinguibili) sia a proposito delle tessere stoffa, dei perfetti esagoni dai colori vivaci ed assolutamente azzeccati. Stesso giudizio mi sento di darlo alla qualità generale dei componenti, spessi, robusti e tagliati con estrema precisione, tanto che togliere le tessere stoffa dalla plancia piena non sarà per nulla un problema. Plauso particolare per il sacchetto di stoffa, SPETTACOLARE.

Ma ora passiamo alle meccaniche di gioco. Come avete potuto comprendere dal tutorial, Calico è un impegnativo gioco di strategia sotto mentite spoglie. Infatti, come vi ho già accennato all’inizio della recensione, sotto tanta pucciosità si nasconde un’esperienza di gioco davvero intrigante, tanto semplice nell’apprendimento quanto impegnativa nella realizzazione dei suoi obiettivi. La disarmante facilità con cui affrontiamo un turno di gioco (metti tessera, prendi tessera e stop) si scontra con la molteplicità degli obiettivi da perseguire. E’ incredibile come una sola tessera stoffa possa potenzialmente far parte di ben quattro obiettivi contemporaneamente!

Certo, infatti un pezzo di stoffa posto in mezzo alla plancia può far parte allo stesso tempo di due obiettivi design, una sequenza colorata per piazzare un bottone ed una sequenza di trame per attirare i gatti. Una situazione che fa piacevolmente fumare il cervello e che mette il giocatore nella posizione di dover posizionare con estrema cura ogni singola tessera, ma senza fare grandi strategie a lungo termine. Già, perchè le tessere che ci servono potrebbero non uscire mai oppure potrebbero venirci sottratte proprio sotto i nostri occhi! Quindi, il consiglio che vi do è quello di cercare di lasciarvi molte “porte aperte” durante la partita, in modo da poter affidarsi a più strategie differenti.

Quindi, un altro aspetto che mi piace molto di Calico è proprio il fatto che durante la partita si vengono a creare molti incastri e situazioni di gioco che regalano tantissima variabilità alle partite. Ed in più, vi posso garantire che non esiste una vera e propria strategia dominante; nonostante sia molto importante completare gli obiettivi di design, molte volte la differenza la fanno i bottoni o i gatti. C’è chi punta tutto sui colori, tralasciando il discorso delle trame, c’è chi invece punta ad attirare i gatti, soprattutto quelli dal punteggio alto, e poi c’è colui che punta solamente a completare tutti gli obiettivi di design, possibilmente sia con i colori che con le trame, in modo da ottenere tanti punti in più.

Insomma, in definitiva mi sento di consigliare un titolo come Calico a tutti quanti voi. E’ un family-game con i controfiocchi, in grado di far giocare insieme tutta la famiglia senza nessun tipo di difficoltà di apprendimento nè di applicazione (mio figlio di 8 anni, anche se con qualche piccolo “limite” su alcuni ragionamenti, ci gioca già in autonomia). Presentarlo agli amici vi farà fare senza dubbio un’ottima figura, anche perchè come si fa a non innamorarsi di questi tenerissimi gatti??

Un grosso grazie a TE per averci dedicato qualche minuto del tuo tempo ed aver letto questo articolo! Ci si vede alla prossima recensione!

Alessandro “AleBoardGamer”

Classe '83, fiero torinese ed assiduo instagramer con lo pseudonimo "aleboardgamer", si diverte a spiegare regolamenti sul suo canale Youtube "La Ludoteca di AleBoardGamer". Amante dei giochi da tavolo sin dalla tenera età di sei anni quando gli vennero regalati titoli d'antologia come Brivido, Hero Quest e L'isola di Fuoco, la sua missione è quella di espandere il credo dei boardgames per distogliere l'attenzione dagli smartphones e convincere le persone a riunirsi attorno ad un tavolo per socializzare, sviluppare l'ingegno e soprattutto divertirsi.