Milan Games Week & Cartoomics 2022

Dal 25 al 27 novembre, a Rho Fiera si è tenuta la Milan Games Week & Cartoomics 2022. Sono stata presente in fiera venerdì 25, quindi ecco le mie impressioni sulla fiera basate sulla giornata.

Premetto che sono arrivata sul posto con l’intenzione di visitare la parte di fiera dedicata al Cartoomics, perciò in questo articolo mi soffermerò soprattutto su quella.

Nel caso non lo sapeste, l’evento ha accorpato due fiere prima separate.
Il Cartoomics, che si teneva a marzo, e la Milan Games Week, che si teneva tra la fine di settembre e i primi di ottobre.

Le due fiere sono state accorpate già dal 2021, ma solo quest’anno sono riuscita a visitarle, invece ero già stata a due edizioni precedenti del Cartoomics.

Il Cartoomics, già preso singolarmente, riuniva appassionati del fumetto ma anche del cinema e dei videogiochi grazie ai suoi stand e ai suoi ospiti.
Anche la Milan Games Week non era dedicata solo ed esclusivamente ai videogiochi, ma accorpandosi al Cartoomics ha chiaramente perso la sua connotazione di “week”, in quanto si è trattato di 3 giorni e non di una settimana.

Ma su questo punto torneremo a fine articolo.

La Milan Games Week & Cartoomics occupava ben 4 padiglioni: 2 dedicati prevalentemente al mondo del fumetto, 2 dedicati ai videogiochi. Inoltre erano presenti anche stand ed esposizioni dedicate a gadget, al cinema, al fantasy in generale e a tanto altro!

L’esplorazione della fiera era agevolata dalla presenza di una mappa, distribuita all’ingresso. Su di essa, ogni stand era numerato e reso così facile da trovare. Inoltre i nomi di ognuno erano ben visibili nel corso dell’esplorazione dei padiglioni, dettaglio importante ma non sempre presente in tutte le fiere.

C’era persino un cartellone che indicava l’ubicazione dell’artist alley, ovvero la zona dedicata ad artisti e shop indipendenti. Peccato solo che gli espositori qui fossero molti meno di quanto mi aspettassi, avendo già visitato il Cartoomics gli anni precedenti e il Milano Comics & Games quest’anno.

Ma anche su questo punto ritorneremo a fine articolo.

Nei due padiglioni dedicati a manga, fumetti e affini, ho potuto trovare gli stand delle maggiori case editrici di manga, fumetti occidentali e italiani, oltre agli stand dei maggiori shop (fisici e online) di fumetti. Peccato solo che qualche casa editrice più piccola mancasse all’appello.

Inoltre erano presenti delle aree dedicate ai giochi da tavolo, nelle quali potersi sedere in un posto intimo, quasi una stanza a parte, per giocare una partita.

Immancabili anche gli stand con il cibo, giapponese e non.

Interessante anche lo spazio lettura in cui scegliere un volume tra quelli disponibili e sedersi sui comodi pouf per leggerlo.

Provvidenziali sono state le panche in metallo poste sui lati dei padiglioni, ma di certo non avete aperto questo articolo per sentir parlare di panchine.

Pausa bubble tea tra un acquisto e l’altro.

Malgrado la fila infinita fatta all’esterno della fiera, prima per superare i metal detector e poi per raggiungere i padiglioni, all’interno l’atmosfera era vivibile. C’era già una bella folla, anche se probabilmente non quanto di sabato e domenica, eppure una volta dentro non si percepiva.

Questo perché c’era molto spazio tra uno stand e l’altro, permettendo di spostarsi facilmente. Insomma, considerando che lo spazio a disposizione era tanto – quattro padiglioni, ma belli grandi – la distribuzione degli stand è stata pensata in modo ottimale.

Tutto questo – e tanto altro, che non riuscirei a nominare in un solo articolo – ha reso la mia giornata in fiera estremamente piacevole.

Va detto però che, nella zona dedicata ai videogiochi, non ho messo piede neanche per sbaglio.
Già quando il Cartoomics era solo Cartoomics sorvolavo sugli stand che non riguardavano il fumetto, perché io ero lì per altro. Tanto altro, che ha alleggerito il mio portafogli e gravato sulle mie spalle già nella prima mezz’ora di fiera.

Insomma, oltre a essere sul posto per altro, mi sono presto trovata con la borsa pesante e la schiena a pezzi, perciò niente visita ai padiglioni dedicati al videogioco.

Sottolineo questo perché è giunto il momento di parlare dell’unico lato negativo della fiera, di cui ci si dimentica una volta dentro, ma per il quale vale la pena spendere due parole.

No, non mi riferisco alla lunga fila all’ingresso, probabilmente dovuta al fatto che mi sono presentata lì quando la fiera aveva appena aperto, con tutti gli altri che avevano avuto la mia stessa idea.

Mi riferisco al costo del biglietto.

Le ultime edizioni del Cartoomics prevedevano un biglietto giornaliero di 13 euro. Il giornaliero per la Milan Games Week veniva 13 o 15 euro, a seconda del giorno che si sceglieva.

Per fare un confronto, riporto anche che il biglietto giornaliero per il Milano Comics & Games veniva 15 euro.

Quello per la Milan Games Week & Cartoomics 2022 costava 25 euro.

Per chi frequentava entrambe le fiere c’è stato un buon risparmio… Ma capite bene che chi come me è andato in fiera per visitarne soltanto una parte, ha visto una fiera al prezzo di due.
No, dare un’occhiata anche agli altri padiglioni non avrebbe cambiato il mio punto di vista a riguardo.

Considerate anche che un giorno al Lucca Comics, sempre quest’anno, costava 31 euro. Più o meno con la cifra ci siamo, ma i due eventi sono davvero paragonabili?

Mappa dei 4 padiglioni che ospitavano la fiera.

Prima di recarmi in fiera ho scoperto che alcune fumetterie non sarebbero state presenti come espositori, questo proprio per via del prezzo. Infatti, una volta sul posto, non ho notato nessuna (o quasi) fumetteria, ma solo stand di shop più grandi come Games Academy o Star Shop.

Coincidenze? Io non credo.

Immagino che alcune piccole case editrici – come alcuni artisti indipendenti – non abbiano presenziato in fiera per lo stesso motivo, ma si tratta solo di una mia ipotesi.

Parlando con altri appassionati del fumetto ho saputo che anche alcuni di loro non avrebbero visitato la fiera a causa dell’aumento del prezzo di ingresso, soprattutto chi venendo da fuori avrebbe già dovuto affrontare i costi dei trasporti e magari anche dell’alloggio.

Insomma, le due fiere sono state unite, ma non tutti gli interessati hanno voluto (o potuto) partecipare, mentre ricordo una realtà ben diversa al Cartoomics di qualche anno fa. Era quasi un punto di ritrovo per tutti gli appassionati del nord Italia e non.

Il Cartoomics di un tempo era sempre nominato tra le fiere da visitare assolutamente, dopo il Lucca Comics & Games e forse anche dopo il Romics. Se ne parlava come della fiera più “importante” del nord Italia.

Credo che ora questo non si possa più dire, purtroppo.

In quanto a organizzazione e spazi dedicati non si può avere da ridire, ma il prezzo si è fatto proibitivo, soprattutto considerando che una volta dentro non si trova proprio tutto, come riportato nei paragrafi precedenti.

Va detto anche che il Lucca Comics non è stato neanche un mese prima. Sia tra i visitatori che tra gli espositori, indipendenti e non, c’è chi ha dovuto fare una scelta. E che fai, rinunci alla fiera più grande d’Italia per andare a Milano? Se non puoi fare entrambe le cose, per motivi monetari o organizzativi, è chiaro che scegli il Lucca Comics & Games.

È un vero peccato, perché in quei padiglioni ci sarebbero potuti stare molti più espositori, per accogliere anche più visitatori.
Avremmo potuto scoprire più artisti e shop indipendenti, più case editrici piccole.
Avremmo potuto esplorare gli stand di diverse fumetterie, cercando manga scontati o rari. Quest’anno non è stato assolutamente possibile.

Fila per arrivare all’entrata dei padiglioni.

Va detto che, al momento dell’acquisto, ci siamo trovati davanti a diversi possibili biglietti, che prevedevano la possibilità di saltare la fila, ricevere gadget o accedere ai backstage degli eventi.

Sarebbe interessante, a parer mio, promuovere un’ulteriore differenziazione di biglietto, magari alle prossime edizioni: quello per chi vuole visitare solo una parte della fiera o entrambe, dividendo a dovere le due aree dedicate.

Non so se cambierebbe qualcosa in quanto ai costi per gli espositori, ma sicuramente sarebbe più interessante per i visitatori. Anzi, prenoterei subito il mio biglietto per visitare i padiglioni dedicati al Cartoomics nell’edizione del 2023!

Malgrado il costo dell’ingresso, la mia giornata in fiera è stata molto piacevole e soddisfacente, perciò non ve la sto certo sconsigliando. Anzi, meno persone ha significato più libertà di movimento e niente fila agli stand, almeno al venerdì, né per gli acquisti né per gli sketch.

Però non posso evitare di fare un confronto con il Cartoomics di qualche anno fa.
Il gruppo di amici con cui ci andavo si è ridotto drasticamente a 3 persone, me compresa.
Quello degli amici che avrei potuto incontrare là, perché provenienti da altre zone d’Italia, è sceso a 0.
Il numero degli artisti e shop indipendenti che già conoscevo è sceso a 2 – su quanti, 30 presenti? Non li ho contati, ma mi sembra un numero esagerato che non rispecchia ciò che ho visto.

Inoltre gli altri anni al Cartoomics ricordo di aver visitato gli stand di piccole fumetterie che vendevano albi a buon prezzo, anche usati. Ma in generale, gli stand delle fumetterie (provenienti da tutta Italia) erano molti! Se quest’anno c’erano… beh, si sono nascosti davvero molto bene.

Insomma, una bellissima fiera che però ha raggiunto un prezzo proibitivo, e la conseguenza si vede.

Mi spiace non potervi parlare degli altri due padiglioni e della situazione di sabato 26 e domenica 27, ma penso che il mio parere sarebbe cambiato ben poco.

Invece, se volete scoprire cosa ho acquistato e sentirmi parlare ancora della mia esperienza in fiera, vi invito a seguirmi sul mio canale YouTube per non perdervi un video che uscirà a breve, proprio dedicato ai miei acquisti.

Se invece volete esplorare altre opzioni per quanto riguarda le fiere nerd in zona Milano, vi rimando a questo articolo recente.

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Appassionata di Manga e di Fumetto in generale, gestisce un canale Youtube e una pagina Instagram dove condivide le sue letture. Fan di Star Wars da sempre, si è aperta ultimamente ad altre saghe nerd scoprendo un mondo meraviglioso. Con due amici porta avanti un progetto per sostenere il Fumetto Italiano in tutte le sue forme, dalle case editrici più conosciute alle piccole realtà indipendenti. Nella “vita vera” studia Grafologia con l’intento di approfondire ogni applicazione della disciplina, per poter lavorare in questo campo, un giorno. “Noi siamo ciò che scriviamo.”