Il Trono di Sforzi #5 – Parodia in napoletano de “Il Trono di Spade”

Il Trono di Sforzi #5 – Parodia in napoletano de “Il Trono di Spade”

Torna l’appuntamento con Il Trono di Sforzi, il nostro tributo “made in Naples” alla fantastica serie “Il Trono di Spade” – Quinta puntata

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Dopo la tentata invasione dei parenti di Gennaro, fallita miseramente grazie all’intervento dei draghi, che hanno spazzato via le navi nemiche, a far visita ad Annarella questa volta sono due ragazzi, un maschio e una femmina.

Essi sostengono di essere figli di Gennaro, avuti da un precedente matrimonio con una certa Nannina ‘a Vasciajola.

Lelluccio ‘O Nano dubita fortemente delle loro generalità e dopo lo scandalo Higuain pensa che sia sempre più difficile fidarsi della buonafede delle persone.

I due ragazzi però sembrano sinceri e la cosa che intenerisce molto il cuore di Annarella è il problema della ragazza.

La giovane Natasha infatti sembra aver subito il colpo della morte del padre e da allora non fa altro che ripetere parolacce, detti popolari sconci e pezzi di canzoni neomelodiche, arrivando a citare addirittura Ciro Ricci (noto ora come Ciro Riggione) e criticando aspramente l’operato di Gonzalo Higuain, dando manforte alla rabbia di Lelluccio ‘O Nano.

Il clima quindi si rasserena battuta dopo battuta e alla fine si arriva ad un accordo.

Annarella prenderà sotto la sua ala protettrice la giovane Natasha e in cambio Mario, fratello di Natasha, accompagnerà Annarella e i suoi uomini alla piazza di spaccio dei suoi nonni, ultimi rimasti della famiglia di Gennaro.

Sarà verità? Sarà una trappola? Non è dato saperlo, ma per ora Annarella sembra fidarsi.

Vi lasciamo al video:

Il Trono di Sforzi tornerà molto presto, abbiate fede…

…non perdete le prossime puntate

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”