Hidamari Ga Kikoeru – Analisi del manga finora – Flashbook
Con l’uscita del secondo volume di Hidamari Ga Kikoeru Four Seasons ho deciso di rileggere l’intera opera per assicurarmi di ricordare ogni cosa prima di procedere nella lettura.
Ecco quindi che nasce questo articolo, per analizzare questo manga passo passo ma anche per chi, con l’uscita dei prossimi volumi, non sarà certo di ricordarsi tutto quanto.
Ciò che voglio proporvi più che una recensione – o un articolo di prime impressioni, essendo un manga in corso – è un viaggio alla scoperta di quest’opera emozionante e dei suoi temi importanti… con il minor numero di spoiler possibile.
In questo modo sarà utile a chi la conosce già per tenere a mente tutto quanto, ma anche a chi non la conosce per convincersi a buttarsi nella lettura.
La lettura di un manga che ha tanto, anzi tantissimo, da offrire!
Hidamari Ga Kikoeru: di cosa si tratta e qual’è l’ordine di lettura
Scritto e disegnato da Yuki Fumino, Hidamari è un manga BL che bilancia perfettamente la sua componente romantica e quella legata a temi importanti, in questo caso che riguardano le disabilità uditive.
Per questo motivo risulta perfetto anche per chi solitamente non legge boys’ love, ma piuttosto vorrebbe approfondire questi temi.
Infatti Hidamari Ga Kikoeru va davvero a fondo in ciò che vuole raccontare, facendo capire perfettamente le emozioni e le esperienze quotidiane dei suoi personaggi, senza lasciare niente al caso.
Più avanti in questo articolo farò un breve confronto con altri manga dai temi simili, sia per consigliarvi opere analoghe sia per farvi capire quanto Hidamari le superi tutte quante, o almeno quelle che conosco io ad oggi.
Inoltre in quanto BL si sviluppa per gradi rimanendo sempre delicato, il che conferma ancora una volta quanto sia adatto a tutti i lettori: quelli già appassionati del genere, quelli più giovani che non si annoiano se posti davanti a tematiche importanti e quelli che cercano appositamente questi temi.
Per approcciarsi alla lettura di Hidamari però è fondamentale essere provvisti di pazienza: questo è uno di quei manga BL che escono con molta attesa tra un volume e l’altro.
Ecco perché ho deciso di rileggerlo, dopo anni che seguo questa storia, e perché sto scrivendo questo articolo, con la speranza che sia utile a tutti per tenere a mente le cose che succedono tra le sue pagine.
Oltre a questo, è necessario conoscere l’ordine di lettura. Il manga infatti si compone di tre serie e la terza è ancora in corso. Quindi va letto in questo ordine:
- Hidamari Ga Kikoeru (2 volumi);
- Hidamari Ga Kikoeru Limit (3 volumi);
- Hidamari Ga Kikoeru Four Seasons (2 volumi, in corso).
La trama
Taichi è un ragazzo povero che vive da solo con il nonno. Frequenta l’università ed è sempre alla ricerca di nuovi lavoretti, perché ogni volta viene licenziato a causa del suo carattere impulsivo, che lo fa agire in modo sconsiderato nei confronti dei clienti.
Disperato perché ormai nessuno vuole assumerlo, e molto affamato perché non può permettersi il pranzo, cade da una strada rialzata e finisce proprio su un tetto dove un ragazzo sta mangiando il suo bento.
Il ragazzo misterioso non risponde alle sue parole però gli offre da mangiare… e subito dopo se ne va.
Presto Taichi scopre che quel ragazzo non è altri che Kohei, un compagno di università spesso circondato dalle ragazze, ma che sembra tenere tutti alla larga con il suo atteggiamento freddo e disinteressato. Inoltre ha dei problemi d’udito.
Malgrado gli altri tentino di dissuaderlo, Taichi si riavvicina a Kohei per ringraziarlo del bento e per offrirsi di prendere appunti per lui a lezione.
È così che i due diventano amici, scoprendo lentamente quanto siano importanti l’uno per l’altro. A scoprirlo soprattutto è Kohei, che si è tagliato fuori dal mondo per non soffrire, ma grazie a Taichi ritorna a credere in se stesso e a sperare nella felicità.
Cosa salta all’occhio immediatamente
Nel momento in cui Taichi scopre che Kohei non ci sente bene, vediamo come il ragazzo venga emarginato e trattato diversamente. C’è chi parla di lui dicendo che è “uno di quelli”, senza il minimo riguardo per lui o per come stiano davvero le cose.
Senza il minimo interesse di capirlo.
Taichi però è diverso. Si rapporta a lui con sincerità, immediatezza, e inaspettatamente riesce a capire cosa prova il ragazzo perché è in grado di mettersi nei suoi panni.
Questo dettaglio è fondamentale nella caratterizzazione del protagonista, che diverse altre volte riuscirà a “buttare giù il muro” che altri hanno eretto dimostrando di riuscire a comprenderli, pur non avendo vissuto le loro stesse esperienze.
Inoltre ha una voce talmente forte che spesso Kohei riesce a sentirlo lo stesso.
Il tema principale di questo manga infatti non è la sordità, bensì i problemi di udito in generale. Kohei è in grado di sentire se gli altri parlano lentamente e alzando bene la voce, ma riuscirci – oppure leggere loro le labbra – implica per lui un grande sforzo.
Eppure il suo sforzo passa completamente inosservato agli altri, che pur di non ripetersi gli dicono di lasciar perdere, o che sottolineano come non sia abbastanza invalido per ricevere l’aiuto di cui, in certi casi, avrebbe bisogno.
L’esperienza di Kohei in prima persona e tramite gli occhi degli altri
Il punto di vista dell’opera non rimane quello di Taichi, ma spesso passa a Kohei permettendoci di scoprire davvero ciò che ha passato e come vive la sua quotidianità.
Kohei non è nato con problemi d’udito, sono comparsi all’improvviso e questo ha cambiato tutto. Così ha lentamente eretto un muro tra lui e gli altri, chiudendosi in se stesso e nella monotonia giornaliera.
Sarà proprio l’incontro con Taichi a fargli capire, lentamente, che non deve svalutarsi e che non deve rinunciare alla felicità.
Il tutto viene raccontato in un modo estremamente toccante e realistico, oltre che rispettoso, mostrandoci storie verosimili ed episodi d’impatto.
Storie (al plurale), perché Kohei non è l’unico personaggio con una disabilità uditiva che compare tra queste pagine, anche se il focus resta su di lui e sul suo rapporto con Taichi.
Un rapporto che si sviluppa per gradi, in modo davvero lento ma anche tenero ed emozionante, sempre senza dimenticare i temi importanti del manga che sono quasi più presenti della sua componente romantica.
Hidamari Ga Kikoeru: la prima serie.
Cercando online, ma anche leggendo le note alla fine dei volumi, è chiaro come la prima serie in origine fosse formata da due volumi unici, che da noi sono arrivati numerati, come parte di un unico racconto. Nella lettura però non si percepisce granché, per quanto il finale del primo già trasmetta molto, e il secondo segni l’inizio di un’altra fase della loro storia.
Nel primo, appunto, vediamo che i due protagonisti si conoscono e iniziano a svilupparsi dei sentimenti tra loro.
Nel secondo volume, dal sottotitolo “La teoria della felicità”, si entra ancora di più nel merito di come le cose stiano cambiando per Kohei, da quando ha conosciuto Taichi.
Inoltre compare un nuovo personaggi, Okami, una ragazza che ha gli stessi problemi di Kohei e che si affeziona molto a lui.
Malgrado ciò, le esperienze passate dei due sono diverse. Il focus resta sempre su Kohei e Taichi, ma scopriamo anche com’è stata trattata Okami finora e come si è abituata a comportarsi con gli altri.
Hidamari Ga Kikoeru Limit
La seconda serie, composta da tre volumi, presenta un leggero cambio di scenario.
Kohei frequenta ancora l’università, Taichi invece si è orientato più stabilmente verso il mondo del lavoro e ha un obiettivo preciso in mente.
Ciò comporta meno tempo per stare insieme, ma anche più insicurezze e gelosie.
La paura di non capirsi davvero diventa un limite che entrambi sentono, un muro con cui dovranno scontrarsi per scoprire come gestire al meglio il loro rapporto.
Inoltre compare un personaggio sordo, Ryuu, anche lui con il suo personale modo di vivere, che porterà all’attenzione dei protagonisti un punto di vista completamente nuovo.
E con lui ci saranno tanti altri personaggi, tutti utili per entrare sempre di più in queste tematiche ma anche per i protagonisti, per aiutarli a riflettere e a capire cosa vogliono davvero.
Inoltre conosciamo meglio Taichi e capiamo perché vive con il nonno.
Anche Ryuu diventa un personaggio molto presente, puntando i riflettori su una sfumatura diversa di questi temi e sul suo rapporto con il fratello normoudente.
Essendo una parte di storia abbastanza critica per i protagonisti, vi raccomando di approcciarvi alla lettura quando avrete sottomano già tutti e tre i volumi che la compongono, così da non rimanere in sospeso.
Hidamari Ga Kikoeru Four Seasons
Con la terza serie ci addentriamo ancora di più verso il mondo del lavoro, con tutte le preoccupazioni del caso.
Fanno la loro comparsa dei nuovi personaggi e dobbiamo aspettare per scoprire cosa hanno in serbo alcuni di loro.
In tutto ciò, il grande cast dell’opera non risulta confusionario, bensì ci permette di capire nel profondo delle esperienze di vita diverse, verosimili e importanti. Che si tratti di persone con disabilità uditive, o persone che lavorano per aiutarle.
Inoltre l’attenzione si sposta ancora una volta sulla famiglia di Taichi, confermando come niente in questo manga venga lasciato in secondo piano o dimenticato.
Ad oggi sono usciti i primi due volumi della serie, che sembra possa dare ancora molto. Nella lettura, personalmente, ho pensato che debbano uscire altri due volumi, se non di più, perché possa sviscerare tutti i temi portati alla nostra attenzione questa volta.
La verità è che è ancora tutto da vedere. Per quanto sarebbe triste dire addio a un’opera così profonda ed emozionante, ne esce un volume all’anno (se va bene), perciò personalmente spero almeno che questa terza serie sarà l’ultima.
Ma giusto per una questione di attesa.
Il tema della disabilità uditiva in questo e in altri manga
In quanto ad anime e manga, io ho trovato questo tema solo in Hidamari Ga Kikoeru, A Sign of Affection e A Silent Voice (La Forma della Voce). In questa parte di articolo vorrei fare un breve confronto tra le tre opere e il loro diverso modo di trattarlo.
A Silent Voice (La Forma della Voce)
Iniziamo con A Silent Voice, di cui ho visto solo l’anime.
Il protagonista è un ragazzo normoudente che, alle elementari, tormenta la compagna di classe sorda. Quello che ai suoi occhi è solo un gioco è in realtà vero e proprio bullismo, ma gli ci vuole tempo per capirlo davvero.
E così, alle superiori, lo ritroviamo molto cambiato. Si vergogna profondamente del suo comportamento e, nel momento in cui scopre quale scuola frequenta adesso quella ragazza, decide di provare a chiederle scusa.
Il loro rapporto è molto complicato perché si basa su un passato doloroso, ma porta alla scoperta del tema della sordità. Inoltre è un rapporto che procede in direzione di qualcosa di romantico.
Come in Hidamari Ga Kikoeru, abbiamo un personaggio che porta l’apparecchio acustico e la paura di non riuscire a comunicare, o a capirsi, davvero, ma l’impatto è completamente diverso.
Forse proprio perché in Hidamari il punto di vista è quello di Kohei, quando si entra davvero nel vivo di questi temi, e perciò quello che vediamo va davvero oltre la superficie, mostrandoci inoltre qualcosa di realistico e inevitabilmente toccante.
Certo che anche A Silent Voice è stupendo e ve lo consiglio, ma se lo avete già apprezzato potreste considerare di fare il “passo successivo” dando un’occhiata anche a Hidamari Ga Kikoeru.
A Sign of Affection
Di A Sign of Affection al momento sto leggendo il manga, ma proprio in questi giorni sono uscite le prime puntate dell’anime, disponibile su Crunchyroll.
In questo caso la storia si ambienta all’università, con il punto di vista di una ragazza sorda. Tutto inizia con l’incontro con un ragazzo che l’aiuta in una situazione di difficoltà. Questo incontro aprirà un mondo a entrambi, oltre ad aprire la strada per uno sviluppo in senso romantico.
In A Sign of Affection il focus è sulla lingua dei segni. Ogni gesto che la compone, infatti, ci viene mostrato per bene mentre la protagonista lo attua, o mentre il ragazzo cerca di impararla. Nelle note, le autrici parlano di come una persona esperta le abbia affiancate nella realizzazione di questa componente dell’opera, perché fosse rappresentata in modo fedele.
In Hidamari Ga Kikoeru, invece, la lingua dei segni compare in un momento secondario e non ha così tanto spazio nell’opera. Questo perché Kohei parla e legge le labbra degli altri.
Inoltre in A Sign of Affection, almeno fino al volume 7 che è l’ultimo che ho letto, la caratterizzazione della protagonista viene lasciata ai margini. Il focus, oltre che sulla lingua dei segni, è sul ragazzo che le piace e sulla sua passione per i viaggi e le lingue straniere, qualcosa che lei credeva le fosse precluso.
Vediamo davvero poco delle sue esperienze passate legate alla sordità, quasi vivesse in una bolla di felicità dal momento in cui incontra il suo interesse amoroso. Ed è stupendo il modo in cui ci racconta la quotidianità della protagonista, ma allo stesso tempo si percepisce che questa è solo la superficie, e non è detto che si vorrà andare più a fondo in seguito. Il che è un peccato, visto quanto avrebbe potuto dare.
I problemi di udito in Hidamari Ga Kikoeru
A differenza delle due opere nominate qui sopra, Hidamari ci racconta una sfumatura diversa del tema della sordità. Kohei infatti non è sordo, ma ha problemi di udito.
In questo manga vediamo come i suoi sforzi vengano minimizzati; come lui venga accomunato alle persone sorde, anche se ha delle esigenze diverse; come risulti parte di una minoranza anche tra le persone che hanno una disabilità uditiva, con tutte le conseguenze del caso.
Insomma, niente viene lasciato all’immaginazione, dimenticato o raccontato solo in superficie.
E poi la comparsa di nuovi personaggi permette di ampliare il tema della disabilità uditiva in tutte le direzioni.
Questo senza trascurare mai l’elemento BL della storia, che è quello trainante ma va quasi in secondo piano rispetto a questi temi.
Eppure, nel suo raccontarci una storia che procede per gradi, davvero lentamente, riesce a emozionare profondamente attraverso lo sviluppo dei sentimenti dei protagonisti, i loro piccoli gesti e passi in avanti. È quindi un manga boys’ love dal contenuto delicato, ma che risulta molto coinvolgente.
Ma la storia è ancora in corso, quindi magari tireremo le somme in un’altra occasione.
In conclusione
Prima di leggere gli ultimi volumi usciti, io ho deciso di rileggere tutta la serie e anche come rilettura è stata emozionante.
Se vi interessa il tema che tratta, non lasciatevi fermare dal fatto che sia un BL. Se non lo fosse, immagino che sarebbe molto più conosciuto e consigliato per il modo profondo in cui racconta i problemi d’udito dei suoi personaggi.
Invece è un BL (dal contenuto delicato, per di più), ma perché dovrebbe essere un problema?
Il mio consiglio è quello di prendere almeno i primi 2 volumi, che da soli compongono la prima serie del manga. Eventualmente potreste fermarvi lì, perché già offrono tanto… oppure potreste scoprirvi così appassionati da voler continuare.
Non conosco un altro manga che parli delle disabilità uditive in un modo così profondo, completo, eppure anche coinvolgente. Perderlo a prescindere, perché tra i suoi generi c’è anche il BL, sarebbe un vero peccato!
Personalmente non vedo l’ora di scoprire come si evolverà quest’opera nel corso della terza serie, e come andrà a concludersi.
Ho scritto questo articolo anche per me stessa, per fare il punto della situazione in modo ordinato, ma anche per avere sottomano un contenuto di questo tipo, nel momento in cui usciranno altri volumi e penserò di non ricordare tutto quanto. Spero che sarà utile anche a voi o, nel caso, di avervi fatto scoprire un’opera interessante.
Perché è davvero interessante.
Se decidete di buttarvi in questa lettura, ma non trovate i volumi, non temete: non sono esauriti, Flashbook Edizioni continua a ristampare le sue opere man mano che c’è richiesta. Quindi chiedete alla vostra fumetteria di fiducia (magari proprio Nerdream) di ordinarveli e armatevi di pazienza.
Ne varrà la pena!
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