Recensione – Santa Monica, sognando la California! – Little Rocket Games

Il Sole splende sulla California! E allora preparate il costume, le infradito e la crema solare, perchè grazie alla Little Rocket Games possiamo dire addio al metro di distanza e andarci a divertire in modo spensierato sulle hollywoodiane spiagge di Santa Monica!

Dopo il successo di Cat Lady, Josh Wood ritorna sotto le luci della ribalta grazie proprio a questo Santa Monica, un gioco di carte per 2-4 giocatori, consigliato a giocatori di età superiore ai 14 anni e dalla durata media di circa 35-40 minuti a partita. “Gioco di carte” è senza dubbio un termine assai riduttivo per il titolo localizzato in Italia grazie al grande lavoro dei ragazzi della Little Rocket Games (insieme ad un altro pezzo da 90 come Calico, sottolineerei), Santa Monica si inserisce con prepotenza all’interno del genere del city-building, tramite il piazzamento carte, il set-collection ed il piazzamento (anzi, spostamento) dei “lavoratori”.

Panoramica di gioco

Ma non fatevi ingannare da quest’atmosfera gioviale, soleggiante e giovanile. No, perchè dentro a quella scatola troverete tanto filo da torcere, oltre che tanto bel materiale. Santa Monica è infatti un gioco di peso medio, seppur l’apparenza possa far sembrare il contrario. Peso medio, perchè il gioco mette di fronte a delle scelte sempre impegnative ed in grado di far traballare anche i gamer più esperti, il tutto però attraverso un flusso di gioco a dir poco semplice. Va beh, ma non perdiamo altro tempo ed andiamo anche noi a goderci il fantastico sole di Santa Monica!

Come si gioca a Santa Monica?

Le mie impressioni su Santa Monica

La prima cosa che ho detto dopo la prima partita a Santa Monica è stata “AH!”. Sono rimasto piacevolmente stupito dal fatto che il gioco non fosse un semplice family-game di carte, bensì un titolo molto profondo e piacevolmente impegnativo. Costruire la propria spiaggia comporta scelte molto difficili, ognuna delle 14 carte che andremo a piazzare davanti a noi può infatti rivelarsi fondamentale ai fini del punteggio finale.

La grande quantità di carte disponibili regala al gioco un’enorme variabilità, così come la possibilità di scegliere l’azione principale alternativa “dollaro di sabbia” oppure la presenza di molteplici tessere di obiettivi comuni finali. Di contro però potrebbe capitare di dover affrontare intere partite con tantissime carte di un tipo (spiaggia o strada) e pochissime dell’altro. Questo può effettivamente risultare un pelino frustrante, soprattutto per chi vuole affrontare il gioco in modo molto friendly. Chiariamo, è difficile che capiti una situazione così estrema, ma per esperienza vi dico che ho dovuto affrontare una partita con quasi tutte carte spiaggia nello spazio del mercato (nonostante avessi mescolato per ore ^_^). Da giocatore esperto, ho preso questa situazione come una sfida, uno stimolo per cercare le giuste soluzioni per districarmi da questa situazione complicata, mentre chi era al tavolo con me non era particolarmente entusiasta di poter fare in sostanza “pochi punti”. Ma in un gioco come questo, ci può stare.

Questo era l’unico appunto che mi sono sentito di fare nei confronti di un titolo che mi è piaciuto veramente tanto. Santa Monica è un city-building (anzi un beach-building) purosangue, genere che probabilmente è il mio preferito, insieme alla gestione dei dadi. Mi aggrada molto l’idea di dover creare un lato spiaggia ed un lato strada, i quali possono dar vita a tantissime possibilità di punti; una spiaggia non sarà mai uguale ad un’altra. E vi pare poco?

Un’altra caratteristica molto intrigante riguarda la gestione dei “lavoratori” che in questo caso sono abitanti del posto, turisti o vip. Il fatto di ottenerli piazzando una delle tante carte regala all’azione di gioco un qualcosa di fresco ed originale che ti porta a dover ragionare molto su dove posizionare la carta con il fine di sfruttare al massimo i cerchi di attività nelle vicinanze. Già, perchè non solo bisogna cercare di soddisfare gli obiettivi delle carte, non solo dobbiamo cercare di dare un occhio anche agli obiettivi comuni di fine partita, ma dobbiamo anche fare in modo di soddisfare tutti i nostri omini!

Uno dei nostri compiti sarà quello di far divertire gli abitanti del posto con attività sportive, far rilassare i turisti con lettini e cocktail in riva al mare e dare la possibilità ai vip di frequentare i loro posti preferiti, non disdegnando anche per loro un’attività ricreativa. Tutto questo crea un supermix gestionale che rende, come già accennato in precedenza, Santa Monica un titolo di peso medio sorprendentemente maturo e completo. Ve lo sareste mai immaginato da un gioco con una grafica così estiva e spensierata?

Già, perchè l’artwork di Santa Monica è proprio bellino! Ammetto che lo stile è decisamente particolare e magari non a tutti può andare a genio, ma posso garantirvi che una volta completata la vostra prima spiaggia vi autoconvicerete da soli. Quello che adoro veramente tanto sono i dettagli presenti in ogni carta: le carte strada mostrano ogni tipo di struttura che si può trovare su un lungomare (dal negozio di souvenir alla sala giochi, dal noleggio delle bici al fast food fino ad arrivare al centro informazioni per turisti. Mentre le carte spiaggia, presentano altrettante chicche come il matrimonio in riva al mare, il campo da beach volley, comodi sdrai, strutture da skater oppure tratti di spiaggia desolati e minacciati dagli squali.

E i meeple? A parte i vip che sono degli anonimi meeple verdi, i turisti e la gente del posto sono stati caratterizzati da geniali micro adesivi che li rendono perfettamente distinguibili non solo dal colore. Menzione particolare per il Food Truck, uno dei miei meeple preferiti in assoluto! Il resto del materiale si presenta di ottima qualità, si vede che è stato realizzato con particolare cura e con risorse ottimali. Io, per abitudine, le carte le ho comunque imbustate, essendo destinate a molte mischiate, però lì è una scelta personale.

Santa Monica gira benissimo in 2 giocatori. Non sono ancora riuscito a provare in 3 o in 4, ma credo proprio non cambi nulla, solamente un maggior ricircolo di carte nel mercato. Ho apprezzato molto la durata della partita, siamo sulla mezz’ora circa in due; una tempistica che ti permette di goderti la partita appieno, ma che ti invoglia a farne subito un’altra.

In conclusione, non posso che consigliare l’acquisto di Santa Monica sia ai giocatori esperti sia ai casual-gamer che cercano qualcosa alla portata un po’ di tutti. Il regolamento è molto semplice ed il flusso di gioco ancor di più. Non fatevi scoraggiare se in alcune partite sarete spesso quasi obbligati a prendere “la carta meno peggio”, in giochi come questo ci può stare ogni tanto. Santa Monica è un gioco che va “vissuto” e giocato, vedrete che dopo qualche partita diventerete un tutt’uno con le fantastiche spiagge della California. E con tanta, tantissima voglia di ritornare a vivere il mare come da troppo tempo non facciamo!

Un grosso grazie a TE per averci dedicato qualche minuto del tuo tempo ed aver letto questo articolo! Ci si vede alla prossima recensione!

Alessandro “AleBoardGamer”

Classe '83, fiero torinese ed assiduo instagramer con lo pseudonimo "aleboardgamer", si diverte a spiegare regolamenti sul suo canale Youtube "La Ludoteca di AleBoardGamer". Amante dei giochi da tavolo sin dalla tenera età di sei anni quando gli vennero regalati titoli d'antologia come Brivido, Hero Quest e L'isola di Fuoco, la sua missione è quella di espandere il credo dei boardgames per distogliere l'attenzione dagli smartphones e convincere le persone a riunirsi attorno ad un tavolo per socializzare, sviluppare l'ingegno e soprattutto divertirsi.