Gen V – Recensione episodio 4, ma non solo…

Lo show televisivo più “arrapato” degli ultimi tempi procede spedito verso una narrazione ricca di espedienti fasulli per mostrarci l’esagerata esplosione ormonale che caratterista questa serie.

Gen V recensione episodio 4

Dopo la visione dei primi tre episodi di Gen V, pensavo di aver visto tutto. Star di YouTube rimpicciolite che si arrampicano su cazzi giganteschi, tutto il sesso più bizzarro e la violenza più creativa che ti aspetteresti da uno spin-off collegiale di The Boys. Nell’episodio 4 di Gen V, intitolato “The Whole Truth”, lo spettacolo ci colpisce ancora una volta con tanti colpi di scena a dir poco “scioccanti”. Castrazioni esplosive, scene di “arrapamenti” casuali e molto altro, sempre restando su tematiche sessualmente spinte.

A seconda delle persone quello che ho scritto può assumere una connotazione positiva o negativa, ma ci arriveremo con calma.

Prima di addentrarci nella recensione dell’episodio 4 di Gen V è giusto creare un cappello introduttivo.

Non è tutto oro quel che luccica

Gen V mette in evidenza come questa serie sia composta da un un cast principale formato da giovani universitari. La serie sembra voglia prendere tutte le sfumature (positive e negative) che contraddistinguono questa fascia di età. La cultura del telefono emerge forte e con lei la pubblicità del singolo individuo e l’opinione generale, ma il modo in cui Gen V fa uso di queste tematiche, soprattutto l’atteggiamento delle generazioni più giovani, viene manipolato a vantaggio della trama in un modo che non ha senso.

Al giorno d’oggi, sia nel mondo reale che nel mondo della Gen V, si può dire con certezza che qualcuno filma quasi sempre con il proprio telefono. Ciò è particolarmente vero per luoghi come bar o club. Quindi, quando ci sono video di Marie che salva una donna in un bar, ma non ci sono assolutamente video in cui, anche in sottofondo, è Andre che quasi la uccide, sembra fin troppo conveniente.

Allo stesso modo, nessuno sembra catturare la furia iniziale di Sam nel cortile della scuola davanti alla telecamera. C’è una sospetta mancanza di teorie del complotto, video casuali e atteggiamenti ribelli nei confronti della Vought sia da parte degli umani che dei sovrintendenti. Non sarebbe facile per la Vought manipolare i fatti in una generazione in cui tutti filmano tutto e le grandi aziende sono generalmente considerate sospette. Affrontare questi eventi con tecniche diverse o mostrare come le normali tecniche di contenimento non abbiano funzionato avrebbe potuto far sì che la cultura del telefono e l’atteggiamento generale della Gen Z si adattassero alla narrazione, ma invece la scrittura non è raffinata per quanto riguarda le differenze generazionali.

Questi sono solo due dei più evidenti casi in cui la narrazione zoppica pesantemente.

Siamo solo all’inizio, ma…

La serie non riesce a esprimere tutto il suo potenziale. Non mantenendo le sue promesse. Marie finora sembra essere tutta chiacchiere e nessuna azione, la Gen V non aggiunge nulla di significativo a un franchise che nella sua ultima stagione aveva già dimostrato di aver cambiato strada. Gen V fornisce punti chiave della trama già esplorati da The Boys e fatica a trovare il giusto ritmo. Usa invece il sangue ed il sesso per sostituire i buchi che dovrebbero essere colmati con lo sviluppo del personaggio.

Senza consapevolezza

Laddove The Boys usa il sangue per supportare la costruzione dei personaggi e i punti della trama, Gen V si prende troppo sul serio, senza riuscire nell’intento di costruire qualcosa di utile.

Con messaggi sociali superficiali e un ritmo vertiginoso, lo spettacolo fatica a trovare la sua base. Finora l’intera spina dorsale emotiva della serie non ha nulla a che fare con la presunta protagonista Marie. È tutto incentrato su Golden Boy e suo fratello Sam. Il pubblico non sa ancora abbastanza di Golden Boy, per noi è nato e morto nel giro di 20 minuti. I suoi amici, o presunti tali, non ci raccontano molto. Ancora una volta la narrazione offre il fianco alla mia critica in modo evidente. Infatti il suo migliore amico (Andre Anderson) andrà a letto con la ragazza di GoldenBoy “tempo zero” dopo la sua morte. Avrei potuto accettarlo se avessero costruito un minimo di instabilità nella coppia o segnali tra i due presunti amanti, ma invece no. Questo avrebbe richiesto tempo, ma sembra che il tempo sia dedicato solo alla costruzione di scene narrative prive di senso.

La Gen V ha un forte bisogno di trovare la propria identità e rompere gli schemi, ma non penso che questo avverrà mai.

Recuperate QUI la recensione dei primi 3 episodi di GEN V

Grazie ad Prime Video ogni settimana abbiamo in anteprima gli episodi della serie. Questa settimana abbiamo ricevuto sia il quarto che il quinto capitolo. Mi viene molto difficile scindere la recensione dell’episodio 4  di Gen V dal 5°, ma per rispetto dei lettori mi impegno a farlo.

Gen V recensione episodio 4

Gen V  episodio 4

Partiamo dal finale dell’episodio, gli studenti protagonisti arrivano a casa del dottor Cardosa per cercare di calmare Sam, che era andato lì per uccidere il dottore per il suo coinvolgimento nel “bosco”. Mentre Marie, ma soprattutto Emma cercano di calmarlo, improvvisamente la scena finisce con il risveglio di tutta la compagnia in una situazione totalmente estranea alla casa del dottor Cardosa.

Marie si sveglia nel letto accanto a Jordan.

Prima che Marie si svegliasse a letto con Jordan, aveva cercato di calmare Sam dopo che Emma era cresciuta di dimensioni e lo aveva inchiodato a terra. E qui vorrei aggiungere un altra piccola postilla. Emma quando usa il suo super potere, cioè la bulimia (e potremmo parlarle per ore di questo) per diventare piccola, i suoi vestiti si rimpiccioliscono con lei, mentre quando scopre di diventare gigante, seguendo la prima fase della bulimia, cioè mangiare, beh i vestiti spariscono e di conseguenza avremo una super donna gigante nuda.

Tuttavia, ora che lei e i suoi amici hanno perso tempo nel tentativo di salvare Cardosa, non è chiaro quale sia stato il risultato finale dei loro sforzi. Non si sa nemmeno perché abbiano perso tempo o come ciò sia collegato al mistero del bosco.

Gen V recensione episodio 4

Vi spiego perché sono partito dalla fine

Perché l’inizio è davvero imbarazzante. La narrazione è schiava del sistema che introducevo all’inizio dell’articolo. Ogni scusa è buona per creare scene o battute sessuali senza rigor di logica narrativa.

Il poliziotto giace a terra all’interno della cella di Sam con il canale uditivo traforato, sulla scena è presente sia la dottoressa Shetty che il “dottorone” Cardosa. Quest’ultimo vanta di essere l’artefice del progetto più segreto del mondo Vought, un progetto rivoluzionario, ma la sua teoria sulla morte della guardia non è proprio cosi approfondita.

Lui ipotizza che il condotto uditivo sia stato perforato dal pene di Sam. Ora, capisco lo schiavismo maniacale ed insensato che questa serie sta dimostrando verso queste tematiche con il solo scopo di ampliare il suo pubblico, ma stiamo leggermente esagerando con la superficialità di determinate scene.

A seguire avremo Sam e la piccola/grande Emma nascosti in un Drive in. Sam scopre da Emma che suo fratello è morto, nonostante lui sia mentalmente instabile e la piccola/grande supereroina lo abbia trascinato fuori dicendo che era stato suo fratello (Golden Boy) a mandarla a prenderlo,  lui reagisce nella maniera più tranquilla che un ragazzo possa avere, anzi qualche istante dopo nasce del tenero tra i due.

Gen V recensione episodio 4

Concludo la recensione dell’episodio 4 di Gen V

Vi starete chiedendo perché non parlo del tanto atteso Tek Knight… Semplicemente perchè dedicherò un articolo in settimana solo per lui. Con alcune piccole curiosità.

Se siete arrivati fino a questo punto della recensione dell’episodio 4 di Gen V avrete sicuramente un’idea di quale sia il mio pensiero rispetto a questa serie. Attenzione, non la reputo brutta dal punto di vista visivo, tutt’altro. Le scene d’azione sono ben gestite, ben create e ben pensate, ma la storia è debole, molto debole. Il focus è centrato sulle forzature.

Un peccato perché sembra poi uniformare il mondo di The Boys a questo, ma chi ha letto il fumetto, chi ha seguito le prime due stagioni con attenzione potrà riconoscere un’accuratezza di scrittura completamente differente.

Ma lo spettacolo deve ancora finire, quindi Boys, alla prossima!

Se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime news e sulle ultime novità dello store, non dimenticare di seguirci su Instagram (Nerdream.it e  Nerdream Store), Facebook e Telegram!
Scrive come tesi di laurea “ Il cinema nella mente” perché per lui la relazione tra cinema e psicologia è tutto. Ama vivere nel sogno, o semplicemente far vivere i suoi di sogni, purché questi vengano vissuti in maniera personale. Non dimentica mai che “In ogni strada di questo paese c'è un nessuno che sogna di diventare qualcuno” e in quel viaggio cosi folle “ Perdersi è meraviglioso”.