3 anime in cui la programmazione ha cambiato il mondo

anime che hanno cambiato il mondo

3 anime in cui la programmazione ha cambiato il mondo

Un futuro più o meno distopico è ambientazione di tanti tra gli anime più popolari, da serie classiche come Conan il ragazzo del futuro di Hayao Miyazaki a film di culto come il rivoluzionario Akira.

Steampunk e fantascienza sono tra i generi in cui l’animazione giapponese ha raggiunto il suo apice, lasciando il segno e influenzando film e altri media in tutto il mondo.

In tante di queste storie le tecnologie digitali hanno assunto un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite, creando complessi dilemmi etici e dando occasione di riflettere sulle conseguenze del passaggio all’era digitale. Ecco allora tre film e serie anime in cui, per un motivo o per l’altro, la programmazione ha rivoluzionato il mondo.

  1. Summer wars

In Summer wars, diretto nel 2009 dall’ottimo regista Mamoru Hosoda, un’intelligenza artificiale chiamata Love Machine tenta di prendere il controllo del mondo virtuale di Oz, minacciando di riflesso anche il mondo reale. Per fermarla sarà cruciale l’intervento del timido liceale Kenji che, grazie al suo eccezionale talento per la matematica, saprà dare del filo da torcere a Love Machine. Oltre alla sfida contro un nemico virtuale che minaccia di creare il caos nel mondo, non mancano sentimenti e riflessioni sui rapporti familiari, per un’opera sfaccettata e innovativa, arricchita da animazioni di livello eccezionale. Il film non mancherà di incuriosire alcuni sui linguaggi di programmazione del futuro, attraverso cui creare mondi virtuali così coinvolgenti, iniziando magari con il bootcamp di coding intensivo di Aulab per avvicinarsi alla disciplina in modo pratico. Hosoda offre inoltre un’acuta analisi sociale sull’utilizzo dei social media e sull’integrazione sempre più pervasiva delle tecnologie digitali nelle nostre vite, rendendole uno strumento da cui dipende il funzionamento di tanti servizi essenziali. Ambientazione e riflessioni simili ritornano anche nell’opera più recente di Hosoda, Belle, che ripresenta un mondo virtuale e una storia altrettanto coinvolgente e ricca di sfumature.

  1. Psycho-Pass

Psycho-Pass è una serie del 2012 che ci va ben più pesante nella rappresentazione di un futuro distopico in cui la tecnologia ha un grande controllo sulla vita delle persone. Attraverso sensori psicometrici, infatti, è diventato possibile monitorare costantemente lo stato mentale dei cittadini. Si valuta in questo modo, con un discutibile e piuttosto stigmatizzante collegamento diretto tra disagio psicologico e tendenze alla violenza, il “coefficiente di criminalità” di ogni individuo, in modo da intervenire in modo preventivo con il fermo o, se necessario, l’esecuzione sul posto. Ai controlli non sono immuni le squadre anticrimine: la storia si sviluppa proprio intorno ai dilemmi morali e alle sfide quotidiane di un team di pubblica sicurezzaPsycho-Pass, gioco di parole che in giapponese si pronuncia come “psychopath”, non sarà forse tanto un’ispirazione per aspiranti programmatori, quanto un monito a non esagerare con l’ottimismo sfrenato per ogni forma di progresso tecnologico.

  1. Ghost in the shell

Non può mancare in questa lista il film di culto Ghost in the shell, diretto nel 1995 da Mamoru Oshii e tratto dall’omonimo manga di Masamune Shirow. L’opera è più attuale che mai oggi che la prospettiva di un collegamento diretto tra computer e cervello umano sembra concretizzarsi. Il film segue il maggiore Motoko Kusanagi, cyborg in servizio nella polizia, nelle indagini su un hacker in grado di attaccare il cervello cibernetico delle persone. Ancora una volta, si aprono numerose domande etiche sulle possibilità del progresso tecnologico, dall’opportunità di potenziamento del corpo umano attraverso impianti cibernetici all’implementazione pervasiva di robotica e intelligenza artificiale, fino ad arrivare a questioni filosofiche complesse come definire cosa sia o meno una forma di vita. A quasi trent’anni dalla sua uscita, Ghost in the shell rimane un film attuale e in grado di far riflettere, che ha lasciato un segno indelebile su altre opere di fantascienza a livello globale.

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”