I will be waiting for you in 1999 – Recensione Manhua – Jundo

I will be waiting for you in 1999 – Recensione Manhua – Jundo

Esplorando il catalogo di Jundo mi sono imbattuta in I will be waiting for you in 1999, manhua scritto e disegnato da D. Jun. Trattandosi di un’opera completa e posta nella categoria BL, mi sono buttata senza indugio nella lettura.

Ora che l’ho terminata, però, ho qualcosa da condividere con voi.

Trama e premesse

Mingqi è bullizzato sin da piccolo dai compagni dell’orfanotrofio in cui si trova perché suo padre è un assassino, ma riuscirà comunque a trovare un amico in Shiyi.
Una struggente storia tra due ragazzi cresciuti in orfanotrofio, dal momento in cui si sono incontrati al tragico momento in cui, una sera, il destino di Shinyi non prenderà una piega inaspettata. Cosa accadrà a Shiyi?”

Le vicende si aprono con un momento drammatico che ha come protagonisti Mingqi e Shiyi. I due ragazzi vengono aggrediti, non sappiamo da chi e perché.

Torniamo indietro nel tempo al 1999 e scopriamo come si sono conosciuti, in orfanotrofio. Mingqi è appena arrivato e di lui sappiamo solo che suo padre è un assassino.

Malgrado il suo passato che possiamo immaginare come doloroso, lui è un bambino solare che vorrebbe fare amicizia con tutti. Il suo desiderio però si scontra con la dura realtà dell’orfanotrofio.

Qui conosce Shiyi, l’unico bambino davvero gentile con lui, e i due diventano subito amici.

La storia si sviluppa saltando avanti e indietro, alternando momenti della loro infanzia e altri della loro adolescenza. Questi ultimi poi diventano predominanti, e si procede “a saltelli” senza più tornare al passato.

Ma si tratta davvero di un BL o semplicemente di uno slice of life dai toni drammatici?

Il contenuto BL

Questo fumetto, dal disegno delicato e piacevole, non è affatto una storia d’amore e questa è una precisazione fondamentale.

Avete presente quei manga in cui i protagonisti sono due maschi, a un certo punto uno dei due sorride all’altro e arrossisce, allora tutti sono pronti a giurare che si tratti di un BL? E magicamente online risultano categorizzati ovunque come dei BL? Ecco, I will be waiting for you in 1999 è esattamente questo tipo di opera.

Anzi, non si arriva nemmeno a quel livello, perché la possibile storia d’amore non ci viene nemmeno fatta intuire.

Cosa prova Mingqi per Shiyi, se non una profonda amicizia? I due si conoscono da piccoli e restano uniti anche crescendo, ma se ci aspettiamo qualcosa di romantico… beh, verremo delusi.

Non si arriva mai a parlare di sentimenti, nemmeno tramite i pensieri del protagonista.

I due si considerano come dei fratelli e ogni tanto si chiamano così a vicenda, ma tra loro non c’è un legame di sangue bensì una profonda amicizia. Non metto in dubbio che prima o poi sarebbe potuta evolvere in qualcos’altro, ma non accade certo in questo fumetto, nel quale non ci sono nemmeno le basi per una storia d’amore.

Mi domando perché sia stata definita BL, non su Jundo che ci ha portato l’opera già fatta e finita, ma proprio all’estero, sin dal principio.

L’autore, D. Jun, è lo stesso di Here U Are, manhua annunciato da Edizioni Star Comics. Si tratta però di due opere completamente diverse.

A questo punto mi viene da pensare che I will be waiting for you in 1999 è stato definito BL solo perché l’autore scrive BL, altrimenti non me lo spiego.

Il vero contenuto del manhua

I will be waiting for you in 1999 è una storia drammatica nella quale seguiamo Mingqi, il protagonista, che ha a che fare con tante difficoltà nel corso della sua vita.

Prima il bullismo in orfanotrofio, poi a scuola, ma anche i problemi legati alla sua situazione familiare.

E questo non riguarda solo lui, perché conosciamo Shiyi e il suo passato doloroso. C’è anche un altro loro amico che soffre forse più di tutti, perché è uscito dall’orfanotrofio per trovarsi in una situazione ben peggiore.

I momenti tristi non mancano, così come quelli che ci fanno rimanere con il fiato sospeso, ma in questo fumetto non succede niente di scioccante che lo renda inadatto ad alcuni lettori.

Il suo problema è anche questo: non succede proprio niente.

Non mi riferisco solo alla questione BL, che ormai ho messo da parte, ma a tutto il resto.

A un certo punto scopriamo qualcosa di più sul passato di Mingqi, che apre a una questione molto interessante e drammatica. Andrà tutto bene? Cosa è successo davvero?

Sarebbe bello saperlo, ma dire che la questione viene lasciata aperta è riduttivo.

L’amico dei protagonisti forse ha trovato una via di fuga dalla situazione soffocante in cui vive. Forse, perché non è chiaro cosa stia per succedere e quali siano le sue vere intenzioni. Andrà a finire come vuole lui? Riuscirà a trovare un po’ di stabilità e di serenità?

Sarebbe bello saperlo, ma dire che la questione viene lasciata aperta è riduttivo.

A un certo punto si arriva al disastro, il momento drammatico con cui si erano aperte le vicende nel primissimo capitolo. Chi ha fatto del male ai protagonisti e perché? A quali conseguenze porterà tutto questo?

Sarebbe bello saperlo, ma dire che la questione viene lasciata aperta è riduttivo.

Considerazioni finali

Su questo fumetto troviamo l’etichetta “Storie che ti fanno stare male” e io trovo che sia davvero appropriata.

Ci presenta un contenuto drammatico offrendoci ben poche soddisfazioni, fino ad arrivare a un finale dolceamaro che non viene lasciato aperto, ma sembra proprio troncato.

Restano aperti tanti interrogativi per i quali non abbiamo nemmeno le basi per trarre le nostre conclusioni, lasciandoci una sola cosa da dire: “what the fuck?!

Anziché chiudere la storia in un modo completamente senza senso, perché non evitare di far precipitare le vicende così? E se proprio si voleva creare così tanto dramma, perché non mettere i puntini sulle i con un capitolo conclusivo che spiegasse davvero qualcosa?

Sinceramente non riesco a trovare un motivo per consigliare questa lettura, se non per scoprire cos’altro ha fatto l’autore di Here U Are. Ma se questo è il vostro motivo per leggere I will be waiting for you in 1999, preparatevi a restare delusi.

Ha sì dei bei disegni e un contenuto coinvolgente, inoltre è completo in 39 capitoli… Ma “completo” è una parola davvero grossa, che non riesco ad associare a questo fumetto.

Capisco i lettori che si trovano insoddisfatti davanti a un fumetto con il finale aperto, ma anche quelli che invece apprezzano questo tipo di epilogo, perché riesce a colpire. I will be waiting for you in 1999 però è su tutt’altro livello, tanto da non essere assolutamente paragonabile a un’opera dal finale aperto.

WTF?!” è tutto ciò che ho pensato non appena ho letto la parola “fine”.

…poi ho fatto le mie ricerche, scoprendo che non avevo perso dei pezzi: quello è davvero il finale. Online ho trovato altri commenti di lettori insoddisfatti, o che sottolineano che non si tratta di un Boys’ Love, malgrado sia presentato così ovunque.

Non mi spiego cosa sia successo.

Sembra che l’autore abbia avuto fretta di concludere, perché succede tutto davvero troppo in fretta e in modo sbrigativo. Comunque non mi sembra un buon motivo per troncare la storia così, mettendo la parola “fine” come se bastasse a decretarla come tale.

Inoltre, se lui stesso ha definito la sua opera BL all’inizio, ma poi non è riuscito – per qualsiasi motivo – a farla davvero diventare un BL… beh, una volta concluso il tutto avrebbe dovuto correggere questo piccolissimo dettaglio.

Questa lettura per me era iniziata molto bene, perché mi ha subito coinvolta. Non vedevo l’ora di scoprire come si sarebbe sviluppata la relazione tra i protagonisti, e come sarebbero usciti dalla realtà dolorosa che stavano vivendo.

Peccato che non ci sia nessuna relazione, né un minimo di sentimento romantico, e il finale lasci veramente tanto a desiderare. Insomma, per me è stata una delusione completa.

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Appassionata di Manga e di Fumetto in generale, gestisce un canale Youtube e una pagina Instagram dove condivide le sue letture. Fan di Star Wars da sempre, si è aperta ultimamente ad altre saghe nerd scoprendo un mondo meraviglioso. Con due amici porta avanti un progetto per sostenere il Fumetto Italiano in tutte le sue forme, dalle case editrici più conosciute alle piccole realtà indipendenti. Nella “vita vera” studia Grafologia con l’intento di approfondire ogni applicazione della disciplina, per poter lavorare in questo campo, un giorno. “Noi siamo ciò che scriviamo.”