Assassin’s Creed Valhalla: L’assedio di Parigi – Recensione – PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Stadia

Assassin’s Creed Valhalla è senza ombra di dubbio uno degli Assassin’s Creed, e dei titoli Ubisoft in generale, più corposi di sempre: è ormai quasi di dominio pubblico come, tra campagna e missioni secondarie, il gioco a tema vichingo possa ampiamente superare le 150 ore di contenuto. Ma perché fermarsi a questa cifra quando con il Season Pass si possono aggiungere ulteriori eventi all’avventura di Eivor? Ed ecco quindi che, in data 12 Agosto 2021, giunge sul mercato L’assedio di Parigi, DLC ambientato nell’omonima città e destinato a coloro che hanno già affrontato l’avventura principale!

Assassin’s Creed Valhalla: L’assedio di Parigi – Recensione – Una locandina ingannevole.

La premessa è doverosa: il contenuto aggiuntivo è precluso a chi non abbia accumulato parecchie ore in-game, completando uno dei filoni narrativi principali e portando il personaggio ad un livello consigliato di almeno 200.

In secondo luogo, prima di procedere, vi segnaliamo la recensione completa di Valhalla, ricca di informazioni sull’opera base!

Detto ciò, L’assedio di Parigi ci porta nella capitale francese controllata da re Carlo Il Grosso, intento a debellare la minaccia di streghe e demoni tra gli abitanti della nazione. Il nostro o la nostra Eivor verrà chiamato in aiuto di Sigred, che tramite l’invio di due emissari nel primissimo accampamento da noi edificato, ci farà sapere di aver bisogno di assistenza per contrastare l’opera di conquista territoriale del re.

Il popolo norreno è conosciuto per la sua spietatezza e la violenza che contraddistingue indole e attacchi della cultura vichinga; in questo DLC, tuttavia, Eivor si ritroverà prevalentemente a fare da mediatore tra le parti, risultando probabilmente un po’ “forzato” e “innaturale”, visti i suoi natali.

Nonostante questo, i personaggi che lo circondano sono ben caratterizzati e in linea di massima la trama scorre piacevolmente.

Assassin’s Creed Valhalla: L’assedio di Parigi – Recensione – Un ratto per amico.

La Parigi di Assassin’s Creed Valhalla è ben lontana dalla Parigi che alcuni di voi potrebbero ricordare in Unity: bassifondi e terre non edificate la fanno da padrone e il gioco pone l’accento sulla criticità del momento storico attraversato dai francesi del tempo. Un simile contesto dà modo di tornare a parlare di taglie, ovvero la raccolta di informazioni e l’assassinio di personaggi chiave, sparsi per le campagne parigine.

L’ammasso di “teste da mozzare” però è alquanto deludente, poiché nessuno dei target offerti da Ubisoft ha una vera e propria storia da raccontare o un background interessante. Gli assassinii risultano essere più cumulativi che realmente utili ai fini della trama o del divertimento.

Sono stati, però, introdotti dei nemici senza dubbio interessanti rispetto alle controparti umani: i ratti di Parigi sono tanti, aggressivi, popolano i bassifondi senza ritengo e sono pronti ad infettarci con ogni sorta di morbo esistente. Non sottovalutateli, faranno più male di tante creature giganti viste in passato.

Un ulteriore introduzione è quella delle quest dei Ribelli, ovvero cittadini impegnati a far valere i propri ideali contro l’imposizione reale: le operazioni riguarderanno principalmente il sabotare e saccheggiare gli avamposti, attività divertenti sebbene alla lunga risultino in linea con quelle proposte nell’opera principale e quindi ripetitive.

Un di più che sa poco di nuovo e, di conseguenza, anche di poco indispensabile.

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!