Il futuro dei videogiochi secondo Shawn Layden…

Il futuro dei videogiochi… – news di Andrea “Kobla” Panicali

Gli sviluppatori di videogame stanno lottando per adattarsi all’era di internet. Con PS5 all’orizzonte, il boss dei videogame Sony ha un piano.

 

[AdSense-B]

È sempre molto difficile creare videogiochi che possano piacerci, ed internet rende il tutto ancora più complicato.

Titoli come Fallout 76 di Bethesda e Battlefield V di Electronic Arts sono diventati dei sacchi da boxe per i giocatori di spicco di YouTube e Twitter quando sono stati lanciati. Giocatori e recensori hanno criticato aspramente Fallout 76 come un gioco estremamente povero (Ad essere buoni) che offre poche emozioni e sensazioni nuove in comparazione al suo predecessore, Fallout 4, uscito nel 2015. Altre critiche, invece, hanno riguardato Battlefield V, criticandolo come incompleto al lancio e mancante della modalità “Battle Royale” promessa all’annuncio.

Shawn Layden ha un piano per evitare questo genere di errori. Come capo di tredici studi di sviluppo, Layden ha affermato che sarebbe disposto a posticipare l’uscita di alcuni titoli pur di essere sicuro che questi siano della qualità migliore possibile, evitando quindi errori come quelli di Bethesda ed EA.

I fan irritati non sono l’unico ostacolo che Layden ed il suo team vorrebbero evitare. Il gaming potrebbe essere ancora più grande di quanto non sia mai stato prima, ma queste controversie sono diventate veramente enormi; nel caso di EA, per esempio, gli errori commessi si sono tradotti in vendite veramente scarse di Battlefield.

Altri sviluppatori hanno subito il colpo delle poche vendite; anche PlayStation 4, considerata leader nel settore delle console con più di 94 milioni di unità vendute negli scorsi sei anni, ha lottato per ottenere dei buoni profitti lontano dalle festività. Alcuni analisti, infatti, hanno predetto come questo potrebbe essere l’anno in cui l’industria videoludica possa iniziare a vedere un declino nelle vendite. Il primo declino dopo oltre due decadi.

Parte del lavoro di Layden è quello di impedire questo declino, compresi errori scritti poco sopra, e di rendere più attraenti le esclusive PlayStation per i giocatori. Lo scorso anno, alcuni di quei titoli come Marvel’s Spider-Man hanno ottenuto ottimi piazzamenti durante le premiazioni del “Gioco dell’anno”. Un altro gioco molto popolare lo scorso anno, God of War, ha addirittura ottenuto il premio più ambito.

Esclusive che stanno per giungere su Sony, come The Last of Us Part 2, Ghost of Tsushima, Days Gone e Dreams, potrebbero essere rilasciate sia su PlayStation 4 che su una potenziale PlayStation 5 nel momento in cui sarà lanciata, ossia un paio d’anni.

Dal suo ufficio a San Mateo, in California, proprio una strada dopo Nintendo ed Electronic Arts, Layden non ha voluto parlare della nuova console, ma ha affermato come nuove tecnologie rimpiazzeranno le console casalinghe, come la tecnologia “game streaming“, simile a Netflix, siano ben lontane da un uso di massa (Questo perchè si è vociferato su un sistema simile per PlayStation 5). Ha anche lasciato intendere che Sony abbia intenzione di acquisire nuovi studi di sviluppo per espandere il proprio portafoglio giochi; ma non è l’unico. Anche Microsoft ha annunciato l’acquisizioni di molti studi lo scorso anno.

Alla domanda su come si evolverà il mercato con giochi Battle Royale stile Fortnite, Layden risponde così: “Non voglio addentrarmi troppo. Penso che il mondo abbia tutte le battle royale che voglia in questo momento.”

Come deciderete quale studio di sviluppo acquisirete?

“Esploriamo sempre molte opportunità. Dovessimo trovare un partner od un team o un gioco che possa essere interessante in una determinata area, lo prenderemo sicuramente in considerazione. Il nostro obiettivo è quello di far concentrare il team in una visione futura che può essere semplicifata in: PRIMA, MEGLIO e DOVERE. Se il gioco dovesse risultare il PRIMO del suo genere, o il PRIMO a creare un nuovo tipo di intrattenimento, sicuramente fa parte della visione. Se si stesse facendo un gioco di avventura, ci si deve assicurare che sia il MEGLIO sul mercato. Esiste anche una terza categoria, chiamata DOVERE, che rappresenta quello del supporto alla piattaforma e DOVERE ad essere presenti quando una nuova tecnologia viene presentata.”

Molti rumor affermano come Apple stiano creando un servizio di gaming; Google abbia stretto una collaborazione con Ubisoft lo scorso anno per testare un possibile streaming device; Amazon ha acquisito uno studio di sviluppo. Come vede tutti questi cambiamenti nell’industria videoludica? Ora non esiste più solo Sony, Microsoft o Nintendo.

“Questa è un’affermazione che il gaming esiste ed sta crescendo a dismisura, a tal punto da raggiungere i suoi confini. Entrando in campo quelle grandi aziende, sicuramente porteranno nuove energie, stimoli e perchè no, anche agitazioni.”

Voi non siete la prima grande azienda che non prenderà parte all’E3 di Giugno, come mai questa decisione?

“Quando abbiamo deciso di portare i videogame fuori dal CES, nel 1995 durante l’era della PlayStation 1, l’E3 serviva due realtà: i retailers ed i giornalisti. I venditori sarebbero entrati affermando “Vengo da Sears e tratto Hot Wheels, Barbie, VHS e videogames. Cosa hai da offrirmi?” Questa era una componente estremamente educativa. Poi c’erano i giornalisti che possedevano riviste e cercavano l’articolo da piazzare in prima pagina. Non esisteva internet come lo conosciamo oggi. Noi abbiamo in programma un evento a Febbraio chiamato Destination PlayStation, dove incontreremo tutti i rivenditori e partner di terze parti venuti ad ascoltare quello che verrà nell’anno. Cominceranno a fare valutazioni di acquisto a Febbraio, analizzando le nostre proposte, Giugno, invece, è semplicemente troppo tardi per avere l’iniziativa di discussione con i venditori per le vacanze di Natale. La vendita al dettaglio è letteralmente crollata (Il tizio che possiede il negozio e vuole anche mettere le console negli anni 90), mentre ora i giornalisti, con internet e la possibilità di ottenere 24/7 news, ha perso l’impatto che aveva attorno (L’E3 n.d.r.). Ora la fiera commerciale è diventato uno show senza il commercio di mezzo. Il mondo è cambiato, ma l’E3 non è necessariamente cambiato con esso. Con la nostra decisione di fare meno giochi, ma più grandi, in un più lungo periodo, siamo arrivati al punto che Giugno 2019 non è il tempo giusto per noi per poter dire qualcosa di nuovo, e ci sentiamo come una campana che, nel momento in cui suonerà, le persone arriveranno in forza con l’aspettativa “Oh, stanno per dirci qualcosa”.”

Quindi cosa accadrà con i grandi annunci? Compariranno semplicemente su YouTube? Che aspetto ha il futuro perfetto per Shawn Layden?

“In un perfetto futuro di Shawn Layden, io mi vedo a vivere a Tahiti.”

PlayStation 5 in arrivo? Cosa ne pensate?

 

fonte: cnet

[AdSense-B]

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.