To Hell with Hell – anteprima di Mirko “Tefatika”
Lazurite Games ci propone la propria interpretazione dei Bullet Hell con To Hell with Hell, titolo ispirato a giochi come Enter the Gungeon e Nuclear Throne.
To Hell with Hell è attualmente in pieno sviluppo e, quindi, mi limiterò ad analizzare la filosofia generale del gioco.
Voglio essere chiaro – nonostante io non abbia giocato i sopracitati (cosa a cui dovrò porre rimedio), sono un grandissimo fan di The Binding of Isaac.
Non farò competere i due titoli (anche perché sarebbe ingiusto, visto il colosso a cui lo opporrei), ma non posso evitare di fare paragoni.
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To Hell with Hell – Quindi? Cos’ha di speciale?
To Hell with Hell è il classico bullet hell a visuale isometrica: si corre, si schiva, si spara.
Una delle meccaniche principali con cui tenta di distinguersi dalla concorrenza è quella delle maschere.
Mentre faremo esplodere demoni a destra e a manca, troveremo spesso dei potenziamenti da raccogliere;
questi avranno due effetti immediati su Natasia, la nostra anti-eroina: le forniranno nuove abilità ed aumenteranno la sua vita.
Uccidendo demoni, accumuleremo rabbia da spendere usando le abilità fornite dalla maschera attualmente equipaggiata.
La scelta della maschera influenzerà quindi una parte importante dell’arsenale a nostra disposizione e potremo così personalizzare la nostra strategia.
Alcune maschere modificano inoltre in modo radicale Natasia, fornendole armi uniche mentre sono equipaggiate.
Le maschere sono dotate di una propria barra della vita che si andrà a sovrapporre a quella di Natasia, salvandola da una morte rapida.
Esaurite le energie di una maschera, quest’ultima si distruggerà. Un peccato, ma sempre meglio del perdere la “vita” della protagonista.
Possiamo scegliere di portare, di base, fino a due maschere e saremo in grado di cambiare senza penalità fra quelle trasportate.
To Hell with Hell – Quasi un roguelike, quasi un dungeon crawler
To Hell with Hell ha l’impostazione classica di un roguelike dungeon crawler, sebbene più rilassata.
Attualmente, il dungeon è composto da tre sezioni; ogni sezione è poi composta da quattro piani di cui tre generati proceduralmente ed un boss predefinito.
A seconda della difficoltà scelta, potremo salvare il gioco un numero fissato di volte al termine di ogni piano; morire ci farà tornare all’ultimo salvataggio.
Questo consente di gestire parecchio la tensione, specialmente alle difficoltà più basse, e rende il gioco più accessibile a tutti.
Per gli amanti dei roguelike che vogliono testare i propri nervi d’acciaio, dopotutto, c’è sempre la facoltà di non ricorrere ai salvataggi…
Al completamento di ogni piano, otterremo nuove capacità con cui personalizzare ulteriormente Natasia;
possiamo scegliere uno tra vari potenziamenti scelti a caso tra tutti quelli disponibili, similmente a giochi come Downwell.
To Hell with Hell – Trovare un titolo accattivante
Voglio ora discutere di una mia, personalissima ragione per cui non riesco a godere appieno di questo titolo.
Una cosa che trovo estremamente divertente ed appagante in questi giochi è il fattore “risk vs. reward“.
Moltissimi titoli di questo genere premiano uno stile di gioco pericoloso con grandi ricompense… ammesso di restare vivi.
To Hell with Hell va invece nella direzione opposta, incentivando un gioco sicuro, lento e, per me, noioso.
Una delle principali ragioni è proprio nelle meccaniche delle maschere: come ho già detto, le maschere potenziano Natasia ed hanno una propria barra dell’energia.
Essere colpiti, quindi, non solo abbasserà la nostra energia ma, effettivamente, depotenzierà Natasia, facendole perdere i grandi poteri delle maschere.
Le armi hanno, inoltre, munizioni limitate. Finite le munizioni, saremo effettivamente impossibilitati a sparare.
Questo porta il giocatore a mirare molto accuratamente in modo da non sprecare munizioni (che finiscono molto, molto in fretta sparando a caso).
Infine, non c’è veramente alcuna ragione di rischiare in To Hell with Hell.
In giochi come The Binding of Isaac o Furi, altri titoli bullet hell, ci sono sempre dei motivi per tentare mosse azzardate.
In The Binding of Isaac molti poteri sono disponibili solo se abbiamo poca energia; possiamo anche donarla al diavolo per poteri addizionali o rischiare esplorando più stanze.
In Furi, invece, parare gli attacchi è l’unico modo di curarsi, ma è anche il modo più rischioso di difendersi.
To Hell with Hell promuove uno stile di gioco molto conservativo e, personalmente, ho trovato gran successo abusando delle coperture come muri.
Nonostante ciò, però, preferisco l’adrenalina del rischio, il rimorso delle scelte sbagliate e la gratificazione del sopravvivere contro ogni aspettativa.
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To Hell with Hell – Sì, ma quindi?
In generale, credo che To Hell with Hell abbia le potenzialità per diventare una buona esperienza.
Cosa diventerà, dipende fortemente dalle scelte che gli sviluppatori prenderanno lungo il processo di sviluppo.
Voglio sottolineare che questi mi sono parsi molto attivi e sembrano prendere in considerazione il feedback della comunità.
Come già detto in partenza, questo gioco è in pieno sviluppo, quindi è attualmente molto sbilanciato ed i contenuti non sono tantissimi.
Ciò non ha influito sul mio giudizio, gli sviluppatori stanno lavorando proprio a questo.
Nel caso vogliate provarlo, cosa che vi consiglio di fare se siete amanti del genere, tenetelo a mente anche voi… o aspettate prima di acquistarlo.
To Hell with Hell è disponibile su Steam in accesso anticipato a questo link.
In aggiunta, potete leggere questo post che elenca tutti i progetti attualmente in cantiere per far divertire Natasia.
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