A Way Out – Recensione – Pc Windows, Xbox One, PS4

A Way Out – recensione di Lara Padawan

Dopo Brothers: A Tale Of Two Sons, dove gestivamo due piccoli fratellini in un gioco cooperativo tra la mano destra e la sinistra, il piccolo Team svedese di Hazelight Studios, torna con un piccolo grande capolavoro, A Way Out.
Uscito il 23 Marzo 2018, disponibile per Microsoft Windows, Play Station 4, e Xbox One. Ecco la nostra recensione!

A Way Out – Fuga per la Libertà

Si parte con la scelta del personaggio, tra Vincent Moretti e Leo Caruso, che supponiamo essere di origini italiane.
Vincent deve scontare 14 anni di carcere, è un tipo razionale, disciplinato, riservato. Dall’altro lato abbiamo Leo, ha scontato 6 mesi di carcere su 8, è sicuro di se, irrascibile, ironico. Le personalità di entrambi rispecchiano le nostre, la scelta quindi è stata facile, Vincent sta a Ninny come Leo sta a Lara.

Le vicende di A Way Out sono ambientate agli inizi degli anni ’70 in un luogo non ben precisato degli Stati Uniti, il paese dove l’uomo metteva piede per la prima volta sulla luna, e i ragazzi indossavano orribili jeans e pantaloni a zampa di elefante (meglio conosciuti come: “me s’è allagata casa”).
Un’epoca dal fascino fuori dal comune, anche dal punto di vista videoludico.

Vi domanderete, come mai due persone completamente estranee uniranno le forze per cercare una via d’uscita di prigione, non vi posso rispondere sarebbe uno spoilerone che vi rovinerebbe tutta l’esperienza del titolo. Posso solo dirvi che l’obiettivo comune andrà ad unire il destino dei due uomini, dandogli la forza di superare insieme insidie inimmaginabili che si presenteranno dinnanzi al loro lungo cammino.

L’incontro di Vincent e Leo avviene quasi agli inizi della permanenza in prigione di quest’ultimo, quando da novello recluso si ritrova coinvolto in una rissa assieme al suo futuro partner, venendosi a creare involontariamente un certo feeling.

Il titolo nonostante offra un’esperienza molto lineare, è suddiviso per capitoli, che vi proietteranno in diversi ambienti, chiusi e all’aperto.

In questi, come dicevo, potrete girare liberamente e cimentarvi in tutte le attività secondarie possibili ed immaginabili: parlare con le persone e scoprire alcuni retroscena della loro vita, talvolta anche fornendogli aiuto, oppure giocare a baseball, disputare una partita a freccette, giocare a pallacanestro e tanti altri mini games.

In sostanza gli sviluppatori hanno curato alcuni degli aspetti della vita quotidiana, dando risalto alle attività che per noi possono sembrare comunissime, ma per detenuti in fuga rappresentano quasi una boccata d’aria (un classico per un detenuto lol).

Ovviamente essendo l’esperienza basata quasi principalmente sul dialogo e sul rapporto tra i due protagonisti, gli stessi hanno delle linee caratteriali ben delineate, che incidono inevitabilmente nella risoluzione di alcune sequenze giocate.

Ad esempio Vincent cerca sempre di ragionare e usare una certa diplomazia nell’affrontare una situazione (esattamente come fa Ninny), mentre Leo a volte tende ad essere impulsivo ed ironico (io). Le personalità dei due le riscontrerete nei momenti in cui sarete messi di fronte ad una scelta cruciale, optando insieme per la soluzione offerta da Leo o da Vincent, starà a voi decidere in che modo agire.

A Way Out – Un matrimonio perfetto

Ci troviamo di fronte ad un titolo che fa dell’innovazione il suo punto di forza, il gioco di Josef Fares punta tutto sulla collaborazione, sulla storia ben curata e sul classico effetto a cascata, in cui determinate azioni portano ad inevitabili conseguenze.

A Way Out unisce molti generi, dalla vecchia formula del punta e clicca al dover essere furtivi in stile Metal Gear.

In effetti durante le 6 ore di gioco, mi sono venuti in mente titoli che ho giocato, e titoli che non ho giocato ma che conosco, tipo i picchiaduro a scorrimento laterale di un tempo, forse il nostro Capo Redattore Valerio Vega se li ricorda meglio (e dopo questa vi saluto – ndr).

Marcato il senso di fusione che si percepisce in maniera definita ed inequivocabile tra videogioco e cinema, dando vita ad un genere insolito ed innovativo (per esempio a Ninny ha ricordato Starsky & Hutch ed a me all’inizio, quando Vincent arriva alla prigione, ha portato alla mente il film Le Ali della Libertà), in chat parlavano di Prison Break, quindi spunti cinematografici e televisivi notevoli, che danno una marcia in più secondo me a questo titolo, immersivo ed ambizioso.

A Way Out – Impossibile non amarlo

Questo titolo alterna momenti di adrenalina pura ad altri narrativamente di grande impatto emotivo.

Graficamente piacevole, non abbiamo riscontrato bug, ma se anche ce ne fossero stati avremmo forse chiuso un occhio, primo perchè è assolutamente ben curata la storia, secondo per il prezzo di 30,00 euro, giocabile in due con una sola copia grazie al Friend Pass!

Voi non potete capire quanto ci siamo divertite io e Ninny ad impersonare Leo e Vincent, quanto ci siamo sorprese ed emozionate man mano che si andava avanti con la storia e si scoprivano fragilità e debolezze dei due personaggi principali, cosi diversi eppure così simili.

E’ un esperienza videoludica che consigliamo di vivere a tutti, verrete letteralmente rapiti e coinvolti dal personaggio che avete deciso di impersonare, magari la scelta la farete come abbiamo fatto io e Ninny, in base alle somiglianze caratteriali con voi stessi rispetto ai caratteri di Vincent o Leo.

Di sicuro li amerete entrambi, per i loro pregi e i loro difetti, il legame tra i due è percepibile e forte, scena dopo scena.

 

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Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”