Black Legend – Recensione – PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch

Disponibile dal 25 marzo su tutte le principali piattaforme da gaming esistenti, questo Black Legend, dei ragazzi di Warcave, promette di regalare un’avventura terrorizzante in una città immaginaria del XVII secolo, con meccaniche da GDR Strategico.

Il team belga avrà centrato l’obiettivo? Scopriamolo in questa nostra nuova recensione!

Black Legend – Recensione – Benvenuti a Lilliput…

Siamo nel bel mezzo del diciassettesimo secolo, in una immaginaria cittadina d’epoca, al comando di un gruppo di mercenari che devono indagare su una problematica alquanto anomala ed intrigante!

Una fitta nebbia ha avvolto la città e chi rimane per troppo tempo esposto ad essa impazzisce!

A complicare le cose una gang di cultisti fanatici che si sono presi la briga di voler convertire tutti al loro credo (o uccidere chi decide di fargli resistenza).

L’incipit è bello tosto, intrigante, sfaccettato e si presta ad uno sviluppo di trama che può essere vincente, ma superata la gioia iniziale data dall’ambientazione e da questo primo passo nella storia, arriva subito una doppia doccia gelata.

La prima è relativa, ed è la mancata localizzazione in italiano che, sebbene non obbligatoria per un gioco, avrebbe aiutato non poco ad immergersi nella parte ancor di più!

Se in qualche gioco abbiamo suggerito di continuare ugualmente anche senza conoscere l’inglese, questa volta dobbiamo avvertire… Serve conoscere l’inglese! E serve conoscerlo anche bene, perchè il parlato è quasi un parlato “antico” reso con accenti e cadenze un filo anomale, e allora tocca servirsi dei sottotitoli e delle scritte a video.

Ecco la seconda doccia gelata… Nella versione PC da noi provata sia sullo schermo da 15,6″ del portatile da gaming, che sul televisore 55″ collegato dopo con HDMI, senza possibilità di modificarne l’aspetto, campeggiano testi che definire minuscoli è dire poco!

Sarete per gran parte del tempo a strizzare gli occhi per concentrarvi sulle scritte al fine di riuscire a leggerle (e nel mentre dovrete tradurle)… Una pecca non da poco per un gioco di questo tipo. Speriamo che una patch possa cambiare le cose. Si perchè anche le indicazioni a video, l’interfaccia utente e i menù sono lillipuziani e questo a lungo andare mette a dura prova i vostri bulbi oculari.

Black Legend – Recensione – Strategia ne abbiamo?

La rabbia per questa storia delle scritte piccole è stata maggiore quando ci siamo resi conto che alcune cose funzionano molto bene nel gioco… E quelle cose sono relative ai combattimenti strategici, alla creazione del party e alla crescita dei vari personaggi.

I combattimenti infatti sono molto avvincenti, seppur durino forse un tantinello troppo, non potendo skippare del tutto i turni avversari e dovendo sorbirsi forzatamente le animazioni dei personaggi (che non sono niente di che).

Dovremo studiare il posizionamento degli avversari nella location che è sede del combattimento e studiare su una griglia virtuale posizionata sul terreno di gioco, il posizionamento delle nostre unità.

Ogni unità potrà essere assegnata ad una classe e ogni classe a delle specifiche abilità che permetteranno di dare molta variabilità ad ogni schermaglia. L’unità avrà dei punti azione spendibili per muoversi o per attaccare fino al passaggio di mano all’unità successiva, come in una partita a scacchi, fino a stabilire il vincitore della battaglia.

Con una rifinitura migliore dei menù e calibrando meglio la grandezza delle scritte il sistema sarebbe quasi perfetto, e quindi ci sentiamo di promuovere il gioco sotto questo aspetto.

Allo stesso modo, anche la gestione dei personaggi, la presenza di classi con proprie abilità e la possibilità di creare dei multiclasse, fondendo assieme abilità inerenti classi differenti, è un plus non da poco per chi ama questo genere di giochi.

Altra nota a margine va fatta anche alla correlazione tra storia narrata e modalità di combattimento; è infatti l’alchimia ad essere fulcro della storia narrata e anche fulcro dei combattimenti.

Ogni abilità infliggerà un tipo di squilibrio chimico al nemico, avremo quattro diversi squilibri, rappresentati da quattro diversi colori: nero, giallo, rosso e bianco. Alla fine per farvi capire in maniera spicciola è un po’ come gli elementi naturali presenti in altri giochi di stesso genere. Immaginate di avere abilità di acqua, di fuoco, di terra e di aria e di doverle utilizzare al momento giusto contro i nemici che temono di più una di queste abilità rispetto alle altre. Sarà fondamentale per riuscire a vincere ogni battaglia.

Black Legend – Recensione – La parte adventure ha invece delle lacune

Per quanto riguarda la parte relativa all’incedere della storia, all’avventura e alle altre meccaniche di gioco che esulano da quelle specifiche dei combattimenti, siamo di fronte ad un gioco meno brillante.

Vi basti pensare che manca completamente una mappa! In una città con la sua buona e positiva ramificazione, in un dedalo di strade e stradine, questa cosa vi manderà spesso in giro a vuoto alla ricerca di qualcosa per la quale magari avete pure avuto informazioni piuttosto scarne.

Se ci aggiungete che esplorare è un po’ come muoversi nell’erba alta in un gioco dei Pokèmon, con incontri continui contro gruppi di nemici pronti a farci la pelle, in incontri che durano almeno 15 minuti buoni, ed ecco che l’esplorazione stessa è da un lato resa obbligatoria (non abbiamo riferimenti e dobbiamo girare a vuoto in un try and error inevitabile), ma dall’altro lato resa tediosa, con continui scontri “casuali” contro i cultisti.

Black Legend – Recensione – Tu come la vedi?

Citando il grande Quelo di Guzzanti.. Tu come la vedi?

La vedo che graficamente il titolo ha un suo perchè… non è uno spettacolo, ma animazioni dei combattimenti a parte, fa la sua bella figura per il genere a cui il gioco appartiene.

Il sonoro mi è piaciuto tanto, con buone musiche, effetti sonori e soprattutto un parlato dal gusto retrò che cala davvero in atmosfere di quel periodo storico.

Allo stesso tempo però la curva d’apprendimento ha un picco iniziale tipo K2, con le scritte piccole che snervano e gli incontri con i cultisti che inizialmente, senza entrare nel cuore del sistema di combattimento alchemico, sono un filo noiosi, ma se non avete ancora mollato e siete perseveranti e amanti della strategia, dopo sarà tutta discesa (a patto che abbiate dei buoni occhiali da vista! – ndr).

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”