Summer in Mara – Recensione – PC, PS4, Switch

Summer in Mara – recensione di Alessia Lara Padawan

Sviluppato dallo studio indipendente ChibigSummer In Mara ha preso vita come un progetto su Kickstarter e da domani è in arrivo su Steam e Nintendo Switch. Vi raccontiamo senza spoiler la nostra esperienza con l’avventura estiva che non ci ha delusi ma nemmeno lasciati a bocca aperta!

 

Summer in Mara – Recensione – Come tutto ebbe inizio…

Dopo un breve filmato che introduce la storia della nostra piccola protagonista, naufragata e salvata da uno strano personaggio, andremo subito alla scoperta di quello che diventerà poi la figura più vicina a quella che potrebbe simboleggiare la nostra famiglia.

Veniamo catapultati su un’isola dove Yaya Haku ha allevato Koa, isola che ha un grande significato per il mondo di Mara.

Per gran parte della sua infanzia a Koa non è stato permesso di lasciare l’isola, ma man mano che cresce, ha finalmente l’opportunità di partire ed esplorare le isole vicine e incontrare gli altri abitanti di Mara (Un po’ come Vaiana in Oceania).

Nei suoi viaggi ha bisogno di aiutare i suoi nuovi amici oltre a prendersi cura della propria isola. Tuttavia, non tutti quelli che incontrerà avranno interesse allo sviluppo di Mara, ma tutti avranno delle missioni da portare a termine per la nostra piccola protagonista. 

Summer of Mara – Un simpatico mix di diverse meccaniche videoludiche già viste

Gran parte del gioco ruota attorno alla raccolta di risorse che vengono trasformati in altri oggetti. Il crafting nel gioco è davvero semplice. Man mano che si avanza, si ricevono un sacco di ricette diverse che richiedono ingredienti diversi. Quando abbiamo questi ingredienti nell’inventario, dobbiamo  solo usare il laboratorio di casa per trasformarli nell’oggetto che ci serve.

Molte delle cose che vengono elaborate  sono per lo più diversi tipi di cibo che ripristinano fame e resistenza.

Eh si, bisogna mangiare, poiché se esauriamo la resistenza si sviene e iniziamo il giorno successivo con solo una barra della resistenza parzialmente riempita.

Possiamo inoltre creare vari strumenti, che vengono utilizzati per raccogliere risorse o vengono utilizzati in altre ricette per delle missioni specifiche.

Si possono creare anche diverse strutture, che sbloccano nuove ricette, risorse e altri modi per migliorare l’isola.

Per fabbricare oggetti e generare denaro bisogna utilizzare l’isola principale come fattoria.

Nel gioco ci sono fondamentalmente due tipi di colture. Innanzitutto ci sono vari alberi e cespugli “semplici” che potrai piantare, che producono frutti ogni tanto o possono essere tagliati per la legna. Questi alberi cespugli possono essere piantati nella maggior parte dei luoghi dell’isola con alcune restrizioni.

Poi ci sono le colture più tipiche che bisogna piantare e coltivare. Il sistema agricolo nel gioco è piuttosto semplice. Si possono piantare colture solo in appezzamenti designati vicino casa.

Man mano che si avanza si potenzia il sistema, in modo da poter coltivare più raccolti contemporaneamente.

Per piantare colture, bisogna iniziare coltivando la terra e posizionando i semi con la semplice pressione del pulsante sinistro del mouse, fatto questo potrete fertilizzare e annaffiare le vostre colture, il che in pratica comporta il trasporto di un secchio in testa, molto precario e incontrollabile, con conseguente passaggio su ogni campo.

L’uso di acqua e fertilizzanti farà crescere le colture più velocemente, in alternativa potreste semplicemente lasciare i campi seminati così come sono, ci vorrà più tempo per vedere i semi crescere ma cresceranno nonostante non vengano innaffiati o fertilizzati.

Ogni coltura ha un numero designato di giorni per crescere e quindi per arrivare al giorno del raccolto.

In Summer in Mara si potranno visitare altre isole, dove la conoscenza di altri personaggi ci darà l’opportunità di portare a termine delle missioni secondarie.

All’inizio puoi visitare solo una città vicina, ma a mano a mano che avanzi ti vengono aperte altre isole.

La navigazione è davvero semplice, basta premere un pulsante per spostarsi in avanti e utilizzare una levetta analogica per guidare la nave. Le sessioni in mare sono un po’ noiose in quanto allineate la vostra barca alla destinazione e aspettate che arrivi, senza alcun brivido tra uno spostamento e l’altro.

Una volta raggiunta la prima isola, si verrà esposti ad altre importanti meccaniche di gioco in Summer in Mara. Gran parte del gameplay prevede di parlare con vari residenti di Mara e aiutarli con vari compiti. Molte di queste attività comportano l’acquisizione / fabbricazione di vari oggetti per loro. Queste missioni ti aiutano a conoscere meglio i residenti e anche a far progredire la storia.

Detto questo, le dinamiche di gioco sembrano in sostanza un miscuglio di titoli già visti dove il crafting è la base del gameplay cosi come l’esplorazione, in sostanza il tutto non si discosta poi molto da altri titoli dello stesso filone.

Summer of Mara – Recensione – In conclusione

La rilassata sensazione che l’atmosfera crea nel gioco è in realtà una buona rappresentazione del prodotto nel suo insieme. Chiunque si aspetti che Summer in Mara sia un gioco pieno di azione rimarrà deluso.

Il gioco consiste nel prendersi tempo e godersi l’esperienza.

Non c’è mai un game over, così come non ci sono delle morti o dei combattimenti nel gioco, poichè il massimo che può succedere è “svenire” perchè si è rimasti senza energia e questo farà si che inizierà di nuovo il giorno successivo, facendoci rinvenire, ma con meno energia.

Non ci sono limiti di tempo nel gioco, quindi potete prendervi tutto il tempo che volete.

Summer in Mara sembra il tipo di gioco creato un po’ per tutti, dai più piccoli ai più grandi, con meccaniche semplici e intuitive, un trama basica, comprensibile nonostante la mancata localizzazione in italiano anche da chi non mastica benissimo l’inglese.

 

Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”