The Last of Us 2 Anteprima – news di Valentina “AkemiMas” Malara
Dopo averci fornito preziose informazioni grazie ad un’intervista esclusiva con Neil Druckmann, Telegraph ci mette a disposizione un hands on di The Last of Us II, dove viene mostrato qualcosa in più in merito al gameplay del gioco. Qui di seguito vi traduciamo-riassumiamo quanto di più importante c’è da sempre sul nuovo titolo di Naughty Dog! Ah, vi avvisiamo: in questo articolo sono contenuti SPOILER di alcune sezioni di gioco.
Il sistema di combattimento di The Last of Us II è al tempo stesso familiare e differente, un mix di elementi già assodati nella prima interazione che vengono amalgamati a nuove possibilità esclusive di Ellie. Durante una sezione dedicata al recupero di Tommy, catturato da una milizia del Washington Liberation Front, possiamo subito notare il cambio di personaggio e di agilità di quest’ultimo: Ellie è capace di strisciare attraverso piccole fessure, accucciarsi riducendo di molto la sua visibilità nell’erba alta, schivare attacchi con armi bianche e, più importante di tutti, saltare. L’introduzione della verticalità dà molte più spunti ad un combattimento ed un’esplorazione prima pregiudicati dalla “pesantezza” di Joel.
“Ellie non ha la statura di Joel quindi non può buttarsi in un faccia a faccia con nemico o ne uscirebbe gravemente lesa” dice Neil Druckann al riguardo, “però al tempo stesso è più agile e può saltare. Le abbiamo permesso di schivare gli attacchi e strisciare in stretti anfratti. […] Inoltre, l’idea di farla sdraiare nell’erba è stata consequenziale alla natura maggiormente stealth di questo gioco e volevamo che il tutto fosse naturale, mai macchinoso. Questa sua agilità rende Ellie unica!”
La sezione di gioco provata ha dato largamente modo di osservare sia il paesaggio che il movimento dei nemici, introducendoci anche al lato “acustico” della produzione. Ascoltando attentamente è infatti possibile percepire i nemici, sia umani che animali, anche se calcolarne la distanza da Ellie è ben più complesso. Le strategie possono quindi essere suddivise in due macro-tipi: accucciarsi, fare meno rumore possibile e tentare di aggirare le minacce che il gioco ci porrà di fronte, oppure sparare con la moltitudine di armi che Ellie avrà nel suo arsenale che, oltre a pistole mirini e fucili a pompa, prevede anche mine e trappole craftabili.
Avrete bisogno di tutti questi mezzi per sopravvivere, giacché l’IA risulta più intelligente e organizzata; i nemici umani saranno spesso predisposti in grandi gruppi e si coordineranno fra loro, scambiandosi informazioni sulla posizione di Ellie, chiamando rinforzi qualora si vedano sfoltiti e attuando tattiche di accerchiamento. Ah, possono anche avere dei cani al seguito!
“In passato (i nemici umani) avevano vista e udito per identificarvi, quindi cosa avremmo potuto aggiungere per complicare le cose?” si chiede Druckann, “beh, l’odore è sicuramente un’idea ed è per questo che abbiamo introdotto i cani!”
E questi famigerati cani risultano essere davvero una spina nel fianco per la povera Ellie: infaticabili, aggressivi, sempre pronti a seguire la nostra scia e capaci di abbaiare per rivelare la nostra posizione, non saranno creature semplici da gestire. Si potrà lanciare qualche oggetto il più lontano possibile da noi per distrarli, ma la distrazione durerà sempre troppo poco e ben presto torneranno a perseguitarci.
Questi elementi rendono il sistema di combattimento tedioso, ma mai frustrante, e i mezzi a nostra disposizione ci permetteranno di cavarcela, con un po’ di attenzione.
Il combattimento è tuttavia solo metà dell’esperienza e lo spezzone di gioco provato ha dato modo di scoprire qualcosina sullo storytelling del titolo!
Collocata temporalmente ad inizio gioco, la sezione ci permette di seguire Ellie e Dina, il suo interesse amoroso, attraverso Jackson per cercare degli Infetti. In parte tutorial e in parte scene di trama, lo spezzone ci ha mostrato la magnificenza del mondo di The Last of Us II, capace di switchare rapidamente da scene votate al “teen drama” a momenti da puro action-adventure, nonché momenti di pura tensione e paura.
Si apprezza molto la ricchezza dei dettagli che Naughty Dog ha inserito nel gioco, con dialoghi opzionali, obiettivi nascosti da scoprire e la più semplice “messa in scena” che fa gridare al mondo di gioco la sua storia e la sua personalità. I personaggi stessi, Dina in questo caso, ci invitano a fermarci per ammirare il paesaggio!
“Abbiamo pensato al mondo di gioco come ad un vero e proprio personaggio” dice Druckmann, “e per conoscere un personaggio dovete prima essere a conoscenza della sua storia, da dove proviene, che esperienze ha avuto. In tal senso, la città di Seattle ha una sua storia, con le origini, i conflitti che l’hanno scossa in passato e quelli che tutt’ora vi sono!”
“E vi assicuro che abbiamo scritto MOLTA più lore di quella che troverete realmente esplorando il mondo di gioco. Sentirete presto di avere a che fare con una storia ed un mondo più vasti di quello che credevate!” aggiunge in merito alla caratterizzazione del mondo. “Questo è estremamente importante per permettervi di calarvi nell’esperienza e apprezzare i personaggi, perché se ci riuscirete, i conflitti tra i personaggi risuoneranno molto più forti di quanto farebbero altrimenti!”.
Fortunatamente c’è anche spazio per qualche momento di assoluta leggerezza, come l’incontro tra Dina e la stanza di un vecchio amico, contenente una PlayStation 3 con alcune copie di Uncharted 2 e una serie di video porno denominati “Smash Brandy’s Cooch” … troppo simile a Crash Bandicoot come nome, non trovate? Sicura di star bene, Naughty Dog?
“Questa idea è stata di un nostro concept artist con un grande senso dell’umorismo. Ci ha fatti ridere e abbiamo deciso di inserirla!” si giustifica Druckmann in merito.
La cura che Naughty Dog ha riposto nei dettagli del suo mondo ricorda quella che solo Rockstar e CD Project RED hanno già attuato in questa generazione; quell’attenzione maniacale gli permettere di esplorare gli anfratti più nascosti di luoghi che sicuramente non riusciremo a dimenticare.
La sezione si conclude con Dina e Ellie nel bel mezzo di una tempesta che, inesorabilmente, porta le due a separarsi: la disperazione nella voce di Ellie che, con tutto il fiato che ha in gola, urla il nome della ragazza, riesce a coinvolgere direttamente il videogiocatore. Così come il sollievo della riunione delle due, successivamente, è davvero contagioso.
The Last of Us II potrebbe essere questo, un tripudio di emozioni contagiose, di dettagli colti a più riprese, di immersività, risate lievi e puro spavento. 21 Febbraio 2019, ti preghiamo a gran voce, arriva presto!
Fonte: telegraph.uk.com
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