Senatore degli USA presenta una legge per vietare le microtransazioni

Legge microtransazioni – news di Andrea “Kobla” Panicali

Il senatore Josh Hawley ha annunciato di voler presentare una legge che vorrebbe vietare le loot box e le microtransazioni in videogiochi vietati ai minori.

 

Hawley introdurrà ben presto questa proposta, che porta il nome di “The Protecting Children from Abusive Games Act”. Come materiale, il team di Hawley ha presentato Candy Crush, un esempio lampante di microtransazioni (Non tanto micro) con il suo “Luscious Bundle” da 150€. Questo disegno di legge vuole applicarsi ad una lunga serie di giochi online che prevedono loot box ed altri modi in cui i giocatori possono spendere soldi reali.

“Quando un gioco è progettato per i bambini, gli sviluppatori di giochi non dovrebbero essere autorizzati a monetizzare”, ha detto Hawley. “E quando i bambini giocano a titoli pensati per gli adulti, dovrebbero essere bloccati dalle microtransazioni compulsive. Gli sviluppatori che sfruttano consapevolmente i bambini dovrebbero affrontare conseguenze legali.”

Lo scorso autunno, la Federal Trade Commission ha promesso di indagare sulle loot box, seguendo una lettera della Senatrice Maggie Hassan, la quale faceva riferimento ai titoli del 2017 che facevano pesante uso di microtransazioni, tra cui Middle-Earth:Shadow of War e Star Wars Battlefront 2. Sebbene le aziende dietro questi due giochi abbiano tolto le loot box, altri titoli come Overwatch, FIFA, Apex Legends e Fortnite continuano a fare enormi guadagni attraverso le microtransazioni. Tutti i titoli citati sono giocati sia da adulti che da bambini. Sorprende, se non addirittura risulti ridicola, la campagna mediatica esercitata nei confronti di Battlefront 2 e Shadow of War a suo tempo, mentre ora pare una consuetudine spendere centinaia di Euro.

La Entertainment Software Association ha risposto a questa proposta del Senatore statunitense affermando: “Molti paesi, tra cui Irlanda, Germania, Svezia, Danimarca, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito, hanno stabilito che le loot box non rappresentino gioco d’azzardo (E di conseguenza non risultino essere nemmeno un pericolo per i bambini, ndr). Non vediamo l’ora di condividere con il Senatore gli strumenti e le informazioni che l’industria videoludica fornisce già e che mantiene il controllo delle spese nei giochi nelle mani dei genitori, i quali hanno la possibilità di limitare o vietare gli acquisti in-game con i controlli parentali di facile utilizzo.” La guerra tra politica e videogiochi non sembra mai veder la fine, ma la cosa che lascia perplessi non riguarda i bambini che effettuano acquisti nei videogiochi, bensì l’assenza di assoluto controllo da parte dei genitori, impedendo alla propria progenie di giocare a videogiochi non adatti alla loro età, lamentandosene successivamente. Lacrime di coccodrillo.

Fonte: kotaku

 

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.