Fall of Light: Darkest Edition – Recensione – PC, PS4, Xbox One, Switch

Fall of Light: Darkest Edition – recensione di Valerio Vega

Un duo di sviluppatori indie italiani, sotto il nome di Runeheads, decide di lanciarsi in un progetto molto arduo da realizzare! Fall of Light: Darkest Edition aspira a mixare la giocabilità tipica dei souls di FromSoftware con alcune meccaniche associabili alle produzioni di Team ICO… Mica hanno deciso di programmare un clone di tetris! Saranno riusciti a creare un prodotto valido? Scopriamolo…

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Fall of Light: Darkest Edition – Facciamo un videogioco? No! Facciamo un’impresa titanica!

Prendere dei must dell’industria videoludica come i prodotti di FromSoftware e Team ICO e fonderli assieme per creare un unico videogioco che unisse le caratteristiche chiave di entrambi per ammaliare giocatori di mezzo mondo, e farlo in 2! Niente team giganteschi, fatti di art designer, sound mixer, co-producer, supermega blaster e compagnia bella, solo “due personcine per bene, che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone come te” (cit.). 

Questo era il progetto iniziale di Cristian e Matteo (rispettivamente coder e game designer del gioco, ma per ovvie ragioni un po’ factotum entrambi), che se la sono andata a cercare… Saranno riusciti a non uscirne con le ossa rotte?

Riuscire a conciliare questi due filoni videoludici ha infatti il vantaggio di poter creare un piccolo capolavoro e sfondare nel mercato, di contro fallire miseramente è un attimo.

La storia di Fall Of Light parte nel settembre 2017, anno dell’uscita della sua prima incarnazione su PC, adesso arriva questa Darkest Edition, che fa sbarcare il gioco sulle console e lo fa portando alcune interessanti novità, che proveremo ad analizzare. Ma per chi non sapesse nulla di Fall of Light, partiremo con la recensione testuale dal principio, facendo finta di essere per la prima volta alle prese con il gioco, presentatoci in questa nuova Darkest Edition.

Fall of Light: Darkest Edition – Vengo anch’io… Si tu si!

La trama di Fall of Light non occuperebbe di sicuro volumi e volumi di una raccolta enciclopedica, anche per i pochi dialoghi presenti in game, e può sembrare anche un filo scopiazzata da altre produzioni (quelle di FromSoftware comprese), ma tutto sommato si lascia apprezzare, come quando si compra un tascabile Newton in edicola e lo si legge di gusto.

In sintesi ci limiteremo a dire che il super cattivone, chiamato Pain, sta distruggendo la luce e quindi il bene, con l’oscurità. Ci ritroveremo nella quattordicesima era di oscurità e spetterà a noi salvare il mondo.

Impersoneremo il guerriero Nyx ed avremo appresso la nostra figlia Aether

Come promesso avremo dinamiche tipiche di ICO o The Last Guardian e avremo quindi la nostra figlioletta sempre tra i piedi… Essa sarà in grado sì di darci poteri extra, che saranno fondamentali per superare alcune zone di gioco, ma spesso e volentieri finirà nei guai, causandoci non pochi problemi per l’incedere dell’avventura.

Aether infatti non può difendersi dai nemici, non può contrastarli in alcun modo e dipende esclusivamente da noi, in più, se dovesse morire durante l’avventura ci costringerà a tornare da lei per rianimarla nell’esatto punto in cui è morta, causando non pochi problemi alla nostra sopravvivenza.

Con il senno di poi, alcune caratteristiche di questo dualismo padre/figlia, non funzionano al 100%, o meglio sarebbero state perfette a patto di avere un gameplay perfetto… E allora parliamo del gamplay!

Fall of Light: Darkest Edition – Trama ridotta, gameplay ben sviluppato?

Con una trama poco sviluppata si ha subito l’impressione che il gioco debba splendere nel gameplay, ma è qui che si iniziano a vedere i primi problemi di un progetto così ambizioso.

Si perchè sebbene l’idea di base sia ottima, la realizzazione ha qualche pecca evidente che mina la godibilità del titolo.

Il combat system, fulcro di tutto il gioco, si basa sul tempismo tipico dei souls, dove dovremo schivare o parare un colpo avversario alla ricerca del momento giusto per sferrare il nostro attacco, con la classica barra della stamina che cadenzerà le nostre azioni.

Purtroppo avremo a che fare con un input lag deleterio per un gioco di questo tipo, che ci farà smadonnare in più di un’occasione. Sopratutto le versioni console soffrono di questo fenomeno che porta spesso al ragequit tra una sessione e l’altra.

Se ci aggiungiamo anche una telecamera davvero talvolta troppo distante, al punto da non farci capire la reale distanza tra noi e i nemici, beh allora la frittata è fatta.

Fatta questa premessa, ed addentrandoci di più nelle caratteristiche di crescita e sviluppo del PG principale ci limitiamo a segnalare la presenza di un medaglione che ci permetterà di collezionare le anime dei nemici uccisi per salire di livello, cosa che non farà altro che aumentare la nostra barra della vita, e che ci permetterá di curarci e di utilizzare un rage mode che a causa dell’enorme utilizzo di stamina non ci darà chissà quale vantaggio.

Presenti vari tipi di armi, che non hanno statistiche di attacco specifiche, ma solamente caratteristiche (danno e velocità) variabili, potremo dunque prenderne una, farla nostra in quanto a stile di combattimento e utilizzarla dall’inizio alla fine del gioco.

In totale abbiamo 20 stili di combattimento e 10 classi di armi utilizzabili nella versione iniziale, ma la nuova edizione del gioco presenta nuove armi, nuovi nemici ed anche un nuovo dungeon.

Il tutto funziona bene ed è un peccato che dei problemi di gameplay vadano a minare in questo modo l’esperienza di gioco.

Fall of Light: Darkest Edition – L’occhio vuole la sua parte… L’orecchio si astiene.

Dal punto di vista tecnico Fall of Light ha, da una parte un’ottima atmosfera di fondo generale, con delle location cupe e sinistre che ci cattureranno in un primo momento, ma dall’altra un piattume generale e un senso continuo di dejavù che finirà per farci stancare.

Poche le variabili e questo ci farà sembrare tutto uguale durante il nostro incedere.

Inoltre la grafica è spesso sporca, le scritte sono un filo sfocate e il tutto da come una sensazione di incompiuto o forse è meglio dire poco rifinito. Nonostante questa Darkest Edition abbia ricevuto notevoli miglioramenti in termini di risoluzione e framerate.

Per quanto riguarda il comparto sonoro segnaliamo si la presenza di alcune tracce azzeccate, ma abbiamo qualche effetto sonoro improbabile e soprattutto una gestione del volume orrenda che in alcuni casi (durante alcune bossfights) ci ha dovuto far abbassare repentinamente il volume per non rimanere per sempre privi del nostro amato udito.

Scarsa l’intelligenza artificiale dei nemici, che spesso faranno cose assurde… Ed anche questa è una nota dolente non da poco in un gioco che dovrebbe essere tecnico per sua natura.

La longevità del titolo si assesta sulle 15 ore, per una difficoltà non tanto data dal gioco in se, quanto dai problemi tecnici di gameplay sopra indicati.

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SITO UFFICIALEPAGINA STEAM

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”