Monster Energy Supercross 2 – Recensione – PC, XBOX ONE, PS4, SWITCH

Monster Energy Supercross 2 – recensione di Andrea “Kobla” Panicali

I fan delle due ruote sono sempre in trepidante attesa quando a parlare è Milestone, la casa tutta italiana (l’unica al mondo, per ora) che produce videogiochi sul mondo del motociclismo. Come sarà andata con Monster Energy Supercross 2? Scopriamolo!

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Monster Energy Supercross 2 – Mamma Milestone si impegna sempre…

I più conosceranno le serie MotoGP (Targata Milestone dal 2013 e videogioco ufficiale dei campionati eSports) e RIDE, giunta ormai al terzo capitolo.

La casa milanese però, non è nuova a titoli con moto a ruote tassellate, infatti, forte dell’esperienza maturata con la serie MXGP, che ripercorre il mondiale Motocross, ha pubblicato nel 2018 il primo Monster Energy Supercross, e pochi giorni fa, l’8 Febbraio 2019, il secondo capitolo: Monster Energy Supercross 2, il quale ripercorre tutto il campionato SX organizzato dall’AMA (American Motorcyclist Association) dalla categoria 250 fino ai campioni della 450.

Rispetto al capitolo precedente, questo vede un notevole lavoro sia sotto il punto di vista grafico (Milestone è passata definitivamente al motore grafico Unreal Engine 4) sia della fisica.

Sarà però riuscita a creare un gioco valido, superando le difficoltà riscontrate nel primo titolo SX?

Monster Energy Supercross 2 – “Quel salto dovrei prenderlo in terza invece che quarta!”

Se provare a produrre fedelmente un videogioco con moto da corsa su circuiti asfaltati è una sfida ostica, farne un altro con moto SX o MX su circuiti fatti di terra e fango è un’impresa titanica, ma perchè?

La più grande variabile in un gioco del genere è data, appunto, dalla terra e dal fango. Non è per nulla facile riuscire a riprodurre fedelmente i movimenti e la fisica della moto su un terreno accidentato, ed al tempo stesso modificarlo ad ogni passaggio di ogni moto.

Per quanto la tecnologia stia avanzando, riprodurre questo genere di elementi randomici su un circuito va oltre qualsiasi cosa e, qualora ci si riuscisse, il gioco uscirebbe talmente difficile, che i neofiti non riuscirebbero nemmeno a partire.

Questa cosa Milestone la sa bene, e per tale motivo ha lavorato molto per cercare di rendere il titolo fruibile più o meno a tutti, senza però rendere la difficoltà facile come Motocross Madness, dove terra e fango non erano altro che un terreno piatto.

Riuscire a completare un giro, la prima volta che si accede al gioco, risulta estremamente complesso perchè la moto tende a comportarsi in maniera imprevedibile sia sui canali (i solchi creati dal continuo passaggio delle moto) che sui whoops (serie di dossi messi a distanza ravvicinata), portando il giocatore a terra non poche volte.

D’altronde, la disciplina del Supercross è una delle più tecniche e difficili al mondo e non è un caso che i piloti di MotoGP tendano ad allenarsi su moto da cross.

Diventa quindi fondamentale la distribuzione dei pesi durante la corsa ed i salti, precedentemente affidata interamente alla cpu ed ora manuale; atterrare con la ruota anteriore troppo sollevata produrrà un’inevitabile impennata che farà perdere tempo e velocità mentre al contrario, atterrare con la ruota posteriore troppo sollevata potrebbe condurre ad un cappottamento e quindi ad una caduta.

L’obiettivo è quello di essere sempre paralleli al terreno, sicuramente una cosa apprezzata dai più smaliziati con MX ed SX, mentre per i neofiti le prime ore saranno di puro “learning”.

Monster Energy Supercross 2 – Se il fango vi ha sporcato la pelle, fatevi uno scrub!

Nuova aggiunta, sempre per la distribuzione dei pesi è lo scrub, ossia portare la motocicletta il più parallela possibile al terreno durante un salto per modificarne la parabola, diminuire il tempo in aria ed abbassarne la quota.

A cosa serve questa manovra? Meno tempo in aria equivale a maggior tempo con le ruote a terra, quindi maggior velocità. Nei precedenti titoli Milestone, sia SX che MX, lo scrub era effettuato totalmente in automatico, anche in salti dove non ce ne fosse realmente il bisogno e la cosa recava non pochi fastidi a chi stava cercando la pulizia totale di un giro oppure ai fan accaniti.

Essendo questa la prima volta che la fisica subisce un cambiamento così drastico, i problemi rilevati non sono stati pochi. La velocità di esecuzione dello scrub stesso, la distribuzione non sempre sensibile alla posizione tenuta sull’analogico destro, cadute talmente strane da risultare artificiose, mentre in altre occasioni, dove la faccia avrebbe realmente dovuto incontrare la terra, la moto è rimasta in piedi. Un ottimo passo in avanti rispetto al passato, ma c’è ancora qualcosa da rivedere sotto il punto di vista della fisica, ma come detto all’inizio, non si può ricreare la realtà in un gioco del genere.

Monster Evenrgy Supercross 2 – “Ho vinto molte volte in carriera, ma…”

Sicuramente la parte fondamentale di questo tipo di giochi è la carriera, dove si potrà creare il proprio pilota e partire dalle serie minori fino a raggiungere la massima serie con i campioni.

L’aggiunta più importante di quest’anno vede l’organizzazione dell’intera settimana prima di un gran premio. Il giocatore può scegliere se allenarsi al Compound per migliorare le proprie abilità, rilasciare interviste ai media, passare giornate con i fan oppure fare servizi fotografici per il proprio sponsor.

Tranne l’allenamento, le altre attività permetteranno di ottenere crediti e punti fama, i primi serviranno per acquistare nuove componentistiche più o meno utili per la moto, mentre i punti fama serviranno per rendere il pilota più appetibile a sponsor più grandi.

Questi non sono finti come avviene in altri giochi di corse, ma andranno a modificare direttamente la livrea del mezzo, in base alla scelta del giocatore, dato che il team per il quale si corre è di proprietà e non uno di quelli con licenza ufficiale. 

Questa mancanza, ad esempio, si sente sulla serie MotoGP, dove si è “costretti” a correre per i team in licenza, senza la possibilità di crearne uno proprio con le livree che vengono modificate in base agli sponsor, cosa che avviene realmente con i team privati ed appunto nel titolo in questione, Monster Energy Supercross 2.

Anche le varie parti che si compreranno, andranno a modificare realmente l’aspetto della motocicletta, oltre che le prestazioni.

Man mano che si avanzerà nella carriera sarà possibile avere più o meno rivali in base alla nostra posizione in campionato e si dovranno appianare le “divergenze” in sfide durante le gare o al Compound.

Le gare poi, sono interamente personalizzabili sia nella gestione che nella durata. Oltre al classico setup della moto, è possibile scegliere se fare il weekend completo o solo la gara, così come in tutti i titoli Milestone.

Purtroppo, dopo alcune gare, si noterà come la carriera sia ripetitiva sotto tutti i punti di vista. Gli eventi dei media, dei fan, le cutscene prima delle gare, gli obiettivi dell’allenamento, i fuochi d’artificio. Sarà tutto estremamente ripetitivo, e si concluderà in uno skipping continuo fino agli eventi realmente importanti.

Forse avrebbero dovuto osare un po’ di più con queste aggiunte, rendendole un pochino più interattive (Come avviene in F1 di Codemaster ad esempio) e diversificate.

Si parla sempre di aggiunte che rendono il gioco vario, con la speranza di vederli anche in altri titoli oltre a questo, però forse si è visto il “braccino” (Tipica espressione nel mondo delle corse, riferita ad un pilota che tende ad accontentarsi senza osare, sapendo di avere già un risultato importante in tasca).

Monster Energy Supercross 2 – “…ho altre cose da fare”

Oltre la modalità carriera, torna anche il Compound, stavolta sin sa subito; mentre nel titolo precedente era un DLC a pagamento.

Questi è una enorme area all’aperto dove c’è un misto tra salti ed ostacoli. In questo posto ci si può allenare al meglio per imparare ad affrontare un determinato salto, o una curva o una serie di whoops. In questa sezione open-world è possibile affrontare una serie di sfide ed obiettivi atti a sbloccare altre aree del Compound stesso, ampliandolo (Tali sfide sono sia interne che esterne, relative ad altre modalità di gioco). Sarebbe veramente interessante vedere la modalità free-roaming multiplayer in questa modalità.

Parlando proprio del multiplayer, si nota come sia la “pecora nera” di tutti i titoli Milestone, limitato ad una sola attività, con la possibilità di votare solo per il tracciato e tempo atmosferico.

Si sente la mancanza di partite classificate e nella modalità sfida è possibile trovare qualsiasi tipo di giocatore, dal campione del mondo al neofita assoluto, minando non poco l’esperienza.

Le altre modalità presenti sono le classiche in un gioco di corse: Corsa Singola, Campionato e Time Attack; dove nessuna delle tre necessita di spiegazioni in quanto esistono dall’alba dei giochi di simulazione di guida ed essenzialmente sono rimaste invariate.

Monster Energy Supercross 2 – La moto mota.

Il ritmo è chiave per arrivare sani alla fine di una gara nell’SX ed in questo gioco mantenere la costanza ad ogni giro sembra quasi impossibile, cosa più che giusta.

La risposta dell’acceleratore al grilletto destro è molto buona, nonostante si sia notato che in uscita di curva la moto tenda a restare “piantata”, non avendo la possibilità di chiudere una curva con il comunemente detto “colpo di gas”.

Il freno invece, sul grilletto sinistro, si sente manchi un po’ di mordente e non si sente praticamente mai l’esigenza di usare il freno posteriore, anzi a volte si ha la sensazione che usarlo per portare la moto in sovrasterzo influisca negativamente. Lo sterzo risponde molto bene ai comandi, seppur a volte si avverta la sensazione di movimenti randomici all’atterraggio dai salti.

Le collisioni con le altre moto non sono di certo il massimo, è capitato più volte di essere usati come sponda dai piloti, soprattutto alle difficoltà più elevate, e che questi riuscissero a fare le curve perfettamente, mentre a parti invertite ci si fosse ritrovati per terra.

Ciò che è risultato più frustante è l’interazione con l’ambiente circostante. Alcune volte è capitato di arrivare a toccare le balle di fieno poste lungo i bordi della pista, nella realtà sì dure, ma non troppo, e la moto si è comportata come se si trovasse dinanzi ad un muro invisibile molto alto. Altre volte invece ci si è ritrovati con la moto riposizionata a centro pista perchè il gioco ha ritenuto una traiettoria interna come taglio, quando in realtà si stava percorrendo il canale più interno. Insomma, alcune cose sono da rivedere, ma la strada intrapresa è indubbiamente quella giusta.

Monster Energy Supercross 2 è disponibile dall’8 Febbraio 2019 per PC, XBOX ONE, PS4 e NINTENDO SWITCH. VERSIONE PROVATA: XBOX ONE (XBOX ONE FAT)

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Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.