Dead Cells – Recensione – Windows, PS4, Xbox One, Switch

Dead Cells – recensione di Alessandro Venomus (VERSIONE TESTATA PC)

Dead Cells, opera della Motion Twin, sa mischiare perfettamente metroidvania e roguelike. Combinazione letale che vedrà il gioco ritagliarsi uno spazio tra i migliori metroidvania attualmente in circolazione.

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Dead Cells – Pixel Souls

In Dead Cells, la storia viene raccontata in un modo abbastanza particolare: si presenta inizialmente in maniera molto semplice, ma scavando a fondo nei 13 livelli costruiti egregiamente dalla Motion Twin, scopriremo lentamente cos’è accaduto al grandissimo castello in cui siamo imprigionati. Questo avverrà attraverso dialoghi, eventi e stanze. Proprio come nella serie di Dark Souls.

Il nostro personaggio è il corpo di un eroe senza memoria rivitalizzato da una massa informe di cellule; il suo obiettivo è scoprire la sua identità e la sua posizione.

Dead Cells – Tante armi per tanti nemici! 

Due sono le chicche in Dead Cells ed una è il suo gameplay.

Il gioco è fatto, come detto prima, di 13 livelli. Questi variano dopo ogni run e sono molto, ma molto ostili: ci saranno tantissimi nemici (circa una 40ina di tipi diversi, non contando i 4 boss) ma, a nostra disposizione, avremo altrettante armi.

I livelli di Dead Cells non sono per niente lineari. Ovvero, lo sono alle prime esperienze di gioco, ma sbloccando delle abilità sotto forma di rune, potremmo visitare spazi che prima erano inaccessibili, che ci permetteranno di trovare loot prezioso o altri livelli.

Da citare sul fattore livelli anche le porte speedrun (porte che si aprono solo se raggiunte in un determinato tempo) e la sfida giornaliera (che è l’unica parte multiplayer di Dead Cells) e consiste appunto in una sfida da compiere e mettere in competizione, in termini di risultati, con la community.

Le armi sono di 3 tipi e rappresentano 3 stili di gioco diversi con 3 colori diversi: melee (rosso – Brutalità), a lungo raggio (viola – Tattica) e scudi (verde – Sopravvivenza). Perciò ci saranno stili e modalità di gioco sempre diverse per ogni run, per ogni partita e, perchè no, anche per ogni giocatore.

Le armi ci verranno concesse inizialmente e saranno una per tipo, mentre strada facendo si troverà altro equipaggiamento: oltre alle armi già citate ci sono infatti granate, mine, trappole, abilità attivabili e tanto altro.

Tra i livelli ci saranno dei momenti di pausa in cui potenziare il personaggio con le mutazioni (abilità particolari, 3 a run), potenziare le armi e sbloccare nuovo equipaggiamento con le cellule che otterremo uccidendo nemici. Ciò che sbloccheremo in quest’ultimo momento verrà poi posto nelle ampolle del Collezionista ad inizio partita.

Ad aiutare il giocatore nella sua esperienza è l’interfaccia, che fa vedere le armi, gli HP, i bonus, i malus e le statistiche sulle 3 qualità. Nonostante la sua interezza, è ben curata e soprattutto non invadente.

Dead Cells – Vegano, cannibale o altro?

La seconda chicca di Dead Cells è il comparto audio/video.

Si può notare fin da subito la sua grafica pixellosa, in stile retrò (che può essere anche supportata scegliendo il font 8bit nelle opzioni), insieme alla sua grande qualità ed ottimizzazione nel combattimento e nell’esplorazione.

Solo i computer meno performanti potrebbero avere prestazioni deludenti alle prime visite nei nuovi livelli, perchè Dead Cells rimane un gioco incredibilmente leggero che può essere accessibile praticamente a chiunque.

La soundtrack, in più, è molto bella, azzeccata per il gioco ed anche molto varia.

Un particolare interessante sulla grafica è l’opzione della dieta. Alcuni nemici potrebbero droppare del cibo, utile a recuperare una determinata percentuale di HP: dalle opzioni è possibile modificare le skin di questo cibo in opzioni come ‘Vegano’, ‘Cannibale’, ‘Mostruoso’ o ‘Baguette’.

Potete trovare il gioco in versione Microsoft Windows, macOS, Linux, Nintendo Switch, PlayStation 4 ed Xbox One.

Per maggiori informazioni visitate il SITO UFFICIALE!

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Alessandro "Venomus" Montenegro: videogiocatore di sesta generazione, classe 2001, abitante del profondo Sud. Amante, oltre ai videogiochi, anche di film, serie TV e musica. FACEBOOK - YOUTUBE