Il Trono di Spade 6×09 – SlowFoodTV
Recensione della nona puntata della sesta stagione de “Il Trono di Spade” dal titolo “La Battaglia dei bastardi”
Puntata vecchia di una settimana per chi segue la serie in lingua originale, ma ad ogni modo vi comunichiamo la presenza di ogni genere di SPOILER, quindi se non avete ancora visto l’espisodio proseguite nella lettura a vostro rischio e pericolo.
GIOIE E DOLORI DI UN LUNEDI’ SERA – LA PREMESSA
Non si fa in tempo a godere per la vittoria della nazionale italiana sulla Spagna agli europei e a rigodere per una nona puntata che come vi diremo tra poco è stata SENSAZIONALE che arriva tra capo e collo la notizia della morte di Bud Spencer…
Per un giovane NERD è un doppio calcio volante in pieno stomaco, ma il dovere di cronaca mi impone di salutare il grande Bomber che ci osserva da lassù e proseguire nel raccontarvi quella che è sicuramente una delle migliori (se non la migliore) puntata di tutte le stagioni de “Il Trono di Spade”
LA PUNTATA DEI TRE ORGASMI
Il primo orgasmo arriva subito, atteso e prevedibile, quando Drogon si affianca alla madre dei draghi che lo cavalca per fare brandelli delle navi dei miseri schiavisti insieme ai due fratellini Viserion e Rhaegal. Il tutto mentre due dei tre idioti che hanno guidato alla morte i loro uomini vengono sgozzati da Verme Grigio d’avanti agli occhi di un Tyrion che è dovuto sottostare al volere di Daenerys, sempre più potente e sicura di se… E d’altronde chi non lo sarebbe al posto suo?
Il secondo orgasmo è piccolo, risente del primo appena arrivato, ma da comunque la sua soddisfazione. Lo si raggiunge quando Theon, Yara e le tante navi con equipaggio delle isole di ferro arrivano a Meeren. Il sodalizio tra Daenerys e Yara, con tanto di pathos lesbo e ammiccamenti vari apre le porte a scenari futuri che ci doneranno sicuramente più di una emozione.
Il terzo orgasmo è unico, intenso, sconquassante e tremendamente lungo. Siamo alla resa dei conti, siamo alla battaglia dei bastardi, siamo alla Royal Rumble che aspettavamo da settimane!
JOHN VS RAMSAY
Lo scontro è impari. Da un lato “la strana coppia” formata da fratello e sorellastra non sembra funzionare granchè, i caratteri di Sansa e John fanno scintille con la prima che oramai la vita ha trasformato in una macchina da guerra pronta a tutto pur di perseguire i suoi obiettivi ed il secondo molto più sentimentale che da quando è risorto sembra sempre avere una strana espressione triste in volto. Dall’altro lato la pura follia di Ramsay Bolton e dei suoi seimila uomini.
Si parte con Rickon nelle vesti di agnello sacrificale, che decide di non zigzagare per il campo di battaglia in questo modo almeno avrebbe reso più difficile la vita a Ramsay, ma di camminare dritto, ad andatura costante, per morire in tranquillità di fronte agli occhi di John.
E’ l’inizio della fine…
SENZA RESPIRO
La battaglia è cruenta, i ritmi serrati, la regia non lascia scampo. Scene riprese da molto vicino, più fango che cielo, più sangue che aria, si resta senza fiato. A farne le spese è John, che casca per terra e viene completamente sommerso dai corpi dei suoi stessi soldati in una scena che toglie definitivamente il respiro sia a lui che a noi. Quando riesce ad emergere dal mucchio, quando ormai tutto sembra perso, quando Ramsay crede di aver vinto la battaglia e la guerra, arrivano i rinforzi!
Si perchè la cara Sansa, con una cazzimma (cattiveria ndr) accumulata in puntate e puntate di drammi, lutti e sevizie varie si era accordata con Dito Corto, il quale arriva sorridente con uomini e cavalli e devasta quello che restava dell’armata di Ramsay che scappa nel castello convinto di poter ancora vincere.
IL CANE… IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO
Il grosso portone d’ingresso del castello è vittima del gigante Wun Wun, l’ultimo della sua specie, che lo abbatte e consente a John e numerosi arcieri (spuntati chissà da dove, perchè in realtà erano solo in 3 a correre dietro a Ramsay, ma sticazzi è tutto così bello che non pesa per nulla la cosa) di entrare ed uccidere tutti… Tutti tranne quel bastardo di un Bolton. Per puntate e puntate lo abbiamo odiato, lo abbiamo voluto vedere morire tra atroci sofferenze e lui riesce a conficcare un’ultima freccia nell’occhio destro di Wun Wun facendogli fare la fine dell’oramai estinta Tigre di Giava, poi arriva zio John, che lo getta a terra e comincia a colpirlo al volto, una, due, tre, quattro volte… Sputa sangue il bastardo e voi senza sapere perchè siete in piedi d’avanti al televisore ad incitarlo come avreste incitato Hulk Hogan in uno scontro contro Terremoto Canadese! Si ferma John; non lo uccide, Sansa lo osserva, tocca a lei.
La scena finale è quella sognata da ogni appassionato del trono.
Ramsay legato ad una sedia, completamente ricoperto di sangue, nella gabbia con i suoi amati e leali cani che non mangiano da una settimana.
“Non mi mangeranno” disse…
Di lui non rimasero nemmeno le mutande.
Ma la frase: “Ora sono una parte di te” che pronuncia a Sansa prima di andarsene all’inferno per sempre, ci conferma come l’animo di Sansa sia cambiato dopo tutto ciò che la vita le ha dato… Un po’ come quei professori che a scuola sfogano le frustrazioni della loro vita da studenti contro gli studenti stessi.
Vedremo se l’allieva supererà il maestro, perchè vittoria è stata, ma facendo un patto col diavolo… A Dito Corto gli dai un dito, si prende tutta la mano si sa.
MYNERDOMETRO: 10/10
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