Soffio – Recensione Fumetto – Tora Edizioni
La morte solitamente stabilisce la parola fine su di una storia, ma se non fosse sempre così? Soffio edito da Tora Edizioni e scritto da Giulio Ingrosso ne è la prova.
I Fuochi Fatui nascono dalla morte, che sia di una pianta, un animale o una persona e si nutrono di essa, della luce che un essere lascia quando non c’è più, o almeno in teoria è così. Soffio, il nostro protagonista, tuttavia nascerà da un respiro di vita, colmo di desiderio e di amore, esalato da un’anziana signora, la quale solo in seguito morirà lasciando così il nostro piccolo protagonista solo in un mondo che mondo gli appartiene.
Soffio non essendo nato dalla morte, non vede intorno a lui la Luce che essa lascia e di conseguenza non se ne può nutrire e sarà proprio grazie a questo fattore ed alla conoscenza di altri fuochi fatui che inizierà il suo viaggio, alla scoperta di se. Un viaggio contro il tempo, poichè non potendo mangiare, la Luce di Soffio è destinata via via ad esaurirsi.
Viaggio che ci mostrerà, quanto la vita possa colpire duro, facendoci spesso soffrire o nei casi più estremi, indurci a non volerla più, ma il vero messaggio di Soffio è in realtà farci vedere quanta forza vi è in essa e di quanta ce ne sia in noi, che nonostante imprevisti o battute d’arresto, troviamo il modo di lottare per continuare a non far spegnere quella Scintilla così flebile.
Un fumetto che potrebbe sembrare, triste e cupo, ma nel quale Giulio Ingrosso riversa tanto colore e tanta magia, attraverso dei disegni a mio avviso veramente affascinanti. Un’opera che saprà affascinarvi e che vi consiglio di avere in collezione, che potete recuperare o nella vecchia edizione o che di recente ha ottenuto un formato cartonato.
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