Diablo 4 – Recensione a due mesi dall’uscita – PC

Diablo 4 Recensione

Dopo 11 anni è uscito finalmente Diablo IV, un gioco su cui Blizzard Entertainment ha letteralmente scommesso tutto. Basta vedere la campagna pubblicitaria messa in campo per questo gioco. Ma com’è? Beh le recensioni le avete lette, ma per capire perfettamente un titolo del genere ci vuole veramente tanto tempo.

Onestamente, per me, non è facile parlare di Diablo IV. È talmente longevo, talmente profondo, che non bastano le centinaia di ore che ci ho passato sopra per capire se effettivamente questo titolo sia valido o meno. Seriamente.

Non fraintendermi, e continuate a leggere per capire dove voglio arrivare.

Il fatto è che Diablo IV è strutturato per essere un “Game as a Service”, per questo motivo riuscire a tirare le somme adesso è pressappoco inutile. Le ondate di 10 che ha ricevuto sono meritate, certo, ma nessuno di quei voti può rispecchiare perfettamente l’animo profondo di questo gioco. Procediamo con ordine.

Diablo 4 Opinione

Trama

Ci troviamo in un periodo immediatamente successivo all’ultima espansione di Diablo 3, “Reaper of Souls”, in quella che è l’eterna lotta tra angeli e demoni in una Sanctuarium che risulta essere il campo di battaglia perfetto per lo svolgimento di questo eterno conflitto.

Lilith è tornata dal suo esilio ed è più incavolata che mai, ma anche Inarius non è da meno, nonostante il suo animo sia ormai tormentato e dilaniato dopo secoli di torture negli Inferi. Il nostro obiettivo, come potrai ben immaginare, sarà quello di impedire a Lilith di trasformare Sanctuarium in un banchetto per demoni, ma ovviamente a mettere i bastoni tra le ruote non ci sarà solo lei.

La storia mi ha lasciato veramente di stucco, scritta magistralmente e capace di tenermi incollato per capire cosa stesse succedendo. Ovviamente è stato complice anche il doppiaggio, degno di essere posto tra i migliori nel mondo videoludico, cosa che recentemente è un po’ mancata. Come detto in apertura, si vede ovunque lo sforzo economico di Blizzard in questa realizzazione.

Per terminare la trama principale mi ci son volute, più o meno, una trentina d’ore, però c’è da considerare che ho perso molto moltissimo tempo dietro le missioni secondarie, le quali alimentano parecchio tutta la lore del gioco. Il mio consiglio? Non rushate le missioni principali, la prima volta che giocate Diablo IV godetevelo ed esplorate. Giocate ogni missione, leggete i documenti, capite la lore…

Gameplay

Beh ci siamo… la parte principale di Diablo, quella per cui tutto il mondo era in attesa: il gameplay. Innanzitutto sappi che vedere i titoli di coda della storia significa aver finito il prologo di Diablo IV. Ecco una delle motivazioni per cui ho detto che parlarne e recensirlo non è facile, e le recensioni di pancia sono “sbagliate”.

L’endgame è la vera essenza di questo gioco, anzi di questo genere di giochi.

Dal momento in cui riprenderai possesso del tuo personaggio, al termine dell’ultima missione principale, inizierà Diablo IV. Inizierai a completare la build, o almeno una prima build, e farai CENTINAIA di attività che Sanctuarium ha da offrire. Sì, perchè la mappa è immensa, e letteralmente ogni 10 secondi c’è un qualcosa da fare, da raccogliere, da leggere, un’attività secondaria da completare… insomma non starai mai senza far nulla e saprai perfettamente dove andare, soprattutto con l’avvento della prima Season.

Il tutto ovviamente è affrontabile sia in solitaria che in gruppo per un divertimento che spazia per longevità e rewards al termine di ogni evento che svolgerai.

Sì, ma il combat system? Beh, dimentica tutto ciò che sai dai precedenti capitoli di Diablo. Questo è tutt’altra cosa. È frenetico e dinamico, ogni nemico ha un suo moveset e diventa quasi d’obbligo riuscire ad imparare i movimenti per schivare gli attacchi che ti arriveranno addosso. Senza considerare che tutte le abilità a disposizione sono da calcolare e da usare nel modo più ottimale possibile. Dimentica di sbattere la testa sulla tastiera e fare miliardi di danni… Forse con il barbaro lo puoi ancora fare, ma con delle classi più avanzate tipo il druido, il tagliagole e lo stregone è molto più “calcolato”.

Parlando di abilità, anche queste hanno un’ottica diversa rispetto al passato. L’albero delle abilità ti permetterà di sbloccare subito una primaria e mano a mano che avanzi con i livelli dovrai creare una build di altrettanti abilità secondarie attive o passive che ruotino attorno alla tua primaria in maniera ottimale. Il tutto con un equipaggiamento che sia degno di essere chiamato tale, e per questo viene in aiuto il grinding estremo di ore ed ore (Si sentono ancora i miei pianti echeggiare in casa perchè dopo ore di farm non sono riuscito a droppare un pezzo che volevo)…

Il sistema di livellamento è molto interessante ed invoglia ad esplorare dungeon per poter farmare esperienza ed ottenere loot utile alla propria build. Alcune classi necessitano di determinati oggetti, o meglio aspetti per oggetti, ottenibili in alcuni dungeon. Cosa significa questo?
Beh gli oggetti li puoi livellare, e puoi imprimere degli aspetti in questi per renderli leggendari e darti dei perk particolari che possano essere particolarmente utili alla tua classe, ma… c’è un ma. Non tutti gli aspetti per il druido sono utili alla build che stai costruendo in quel momento, e qui arriviamo alla parte più complicata di tutto il gioco.

Ogni oggetto ha determinate caratteristiche che possono essere utili o meno alla build che stai costruendo in quel momento, e sta a te studiare e capire quale caratteristica faccia al caso tuo (Se non hai voglia di farlo da solo esiste il buon Google che ti può aiutare in questo). Per esempio la mia prima build per il druido necessitava di danni ai nemici storditi, perciò un item che mi permetteva di fare più danni a questo genere di nemici, era sicuramente più utile di un altro item, magari anche più raro, che facesse però danni puri.

Se tutto ciò può essere invogliante nell’aumentare il tempo giocato alla ricerca del pezzo perfetto, capisco anche chi decida di abbandonare il gioco perchè non abbia voglia di mettersi lì con un “manuale” per capire come fare danni infiniti. Il tutto va poi accompagnato alla build di abilità, perchè giustamente item e abilità vanno a braccetto.

Le abilità poi, fortunatamente, non sono irreversibili. Qualora dovessi capire che un punto messo su un determinato ramo non possa essere utile alla build, potrai tranquillamente annullare quel punto abilità pagando con le monete di gioco che farmerai come un demone durante le tue spedizioni.

Insomma, Diablo IV non è un gioco facile, non è un gioco di cui si può parlare in un articolo solo e soprattutto non è un titolo che si può recensire al Day One o addirittura prima. Mi rendo conto che esistano delle esigenze editoriali, ma sinceramente preferisco essere onesto con chi legge, piuttosto che fare a gara al primo click.

Nel corso del tempo, soprattutto al termine della stagione corrente, scriverò un articolo su cosa mi ha convinto di più e cosa di meno in questi primi sei mesi di Diablo IV, anche se una cosa ce l’ho subito: perchè devo creare un personaggio da zero ad ogni season?

Audio e video

Qualcosina l’ho accennata parlando della trama, ma qui la approfondirò. Sanctuarium è enorme, vasta e VIVA. Ogni elemento con cui interagisci ha un suo modo di comportarsi, dal fango sotto gli stivali all’acqua, dagli NPC agli elementi distruttibili. Il level design mi ha lasciato a bocca spalancata tante, tantissime volte. Ci sono zone che sono talmente studiate bene che ogni elemento ha una motivazione ben precisa per cui si trovi lì. La mappa si modifica letteralmente sotto i nostri colpi, peccato solo che la distruzione sia momentanea, ma gli effetti lasciano di stucco.

L’illuminazione dinamica è gestita egregiamente e la musica è così coinvolgente da far venire la pelle d’oca nei momenti più cupi.

Tecnicamente non ha mai mollato, anche se a volte ho sentito le ventole della mia scheda video girare come se fossero pale di un elicottero. Il gioco è stato provato su PC con la seguente configurazione: monitor 2560×1440 144HZ; Ryzen 7 5800X3D; 32GB di RAM da 3200mhz; GeForce 4080; gioco installato su SSD M2.

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Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.