John Wick 4 – Chad Stahelski – Recensione

John Wick 4 – Recensione

Arriva sui grandi schermi di tutto il mondo John Wick 4, l’epico finale della saga con protagonista Keanu Reeves nei panni dell’assassino più iconico dell’ultimo decennio. Nel cast anche Laurence Fishbourne e Bill Skarsgård. È la conclusione che il franchise si merita?

Una saga che offre intrattenimento

Abbiamo conosciuto questo personaggio per la prima volta nel lontano 2014.
Da quel momento lo abbiamo visto altri tre film, tutti molto leggeri. Il loro obiettivo è di intrattenere lo spettatore grazie all’uso di numerose scene d’azione ed offrono dell’intrattenimento molto ben realizzato.

Quest’ultimo capitolo, però, si lascia sfuggire un errore molto probabilmente evitabile.

Il mondo in cui è ambientato

Prima di spiegare qual è il difetto che presenta, ci concentriamo un attimo a specificare quanto, complessivamente, questa saga sia stata soddisfacente.

Prometteva essere l’ennesimo film in cui un assassino in cerca di vendetta tenta di ammazzare quante più persone possibili.
Ciò che ha fatto la differenza è stata l’ambientazione. Non tanto la New York in cui è ambientato il primo capitolo, quanto più il mondo che gli autori hanno creato, in cui far muovere lo stesso John Wick.

È un mondo fatto di luoghi sacri, come la catena di Hotel che prende il nome di Continental. A loro volta questi luoghi sono gestiti tramite regole ben precise e possiedono una loro specifica moneta. Tutto ciò crea un’ambientazione di stampo molto videoludico.

Ad avere un’impostazione molto videoludica è anche lo stesso protagonista, in quanto si tratta del killer che fa fuori letteralmente tutti. C’è da specificare, comunque, che nel primo prende anche più botte rispetto ai successivi, ma rimane comunque invincibile. Altrimenti non sarebbe “colui che chiami per fare fuori l’uomo nero” cit.

I tutti questi anni, gli autori sono riusciti a creare una saga coerente, che nonostante sia ambientata su larga scala non presenta errori logici o buchi di trama.
E questo quarto capitolo non è da meno. Porta a termine le vicende con una sceneggiatura davvero molto semplice, ma che funziona alla stragrande.

Il lato tecnico

Il lato tecnico di questo quarto capitolo appare coerente con i precedenti. Non si punta a creare qualcosa di particolarmente ricercato, però viene realizzato in maniera soddisfacente. Buona la sceneggiatura, molto valida la regia e bravissimi anche tutti gli attori, che hanno portato sullo schermo dei personaggi credibili.

Ci sono sicuramente delle pellicole in cui il lato tecnico risulta più curato e ricercato, ma alla fine per questa tipologia di prodotti non era necessario. Anzi, probabilmente avrebbe stonato con la semplicità che tutta la saga di prefigge di portare.

Il grande difetto di questa conclusione

È arrivato il momento di parlare dell’unico difetto che il quarto capitolo presenta. Oramai abbiamo capito che John Wick è pressoché invincibile. Se qualcuno gli si para davanti ha praticamente firmato la propria condanna a morte.

Ed allo stesso tempo, questa è la caratteristica principale per cui si decide di guardare uno di questi prodotti, per vedere un assassino darle di santa ragione a tutti.

Il problema però è che a questo giro si tende ad esagerare. Se i primi tre prodotti si aggirano tutti sulle due ore di durata, l’ultimo osa ed arriva quasi a tre. Molto bello vedere Keanu Reeves combattere, ma fin troppo spesso, durante tali scene, si ha la sensazione che siano state tirate un po’ troppo per le lunghe, dando vita ad un principio di ripetitività.

Siamo dell’idea che queste sequenze potessero essere nettamente accorciate.

Complessivamente

Nonostante questo difetto, dire che John Wick 4 sia un brutto film sarebbe totalmente sbagliato.
Offre esattamente tutto ciò che lo spettatore vuole vedere, dando vita ad un intrattenimento davvero ben realizzato. Potevano solamente accorciare tutti i momenti in cui ci sono dei combattimenti. Non ridurli, accorciarli. 

In ogni caso, comunque, si tratta probabilmente della miglior conclusione possibile per questo personaggio.

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Nato a Bologna nel 1996, si appassiona al cinema da bambino, quando capisce gli piacerebbe lavorare in quel campo. Più nello specifico come regista e sceneggiatore. Nel 2020 apre su Instagram un profilo che chiama "Recensisco Cose Audiovisive", con cui inizia a parlare di cinema e serie televisive con altre persone che condividono la sua passione.