Death Note Short Stories – Recensione Manga – Viz

16 anni dopo la conclusione di Death Note in Giappone, Tsugumi Oba e Takeshi Obata ritornano con il “sequel” di uno dei manga dal successo planetario: ecco la nostra recensione di Death Note Short Stories.

Death Note è considerato uno dei manga di maggior successo della storia, che ha ispirato autori ed opere anche al di fuori dei confini nipponici. Uno dei maggiori punti di forza dell’opera è senza dubbio l’aver saputo creare una storia (quasi) perfetta, senza sbavature, in soli 12 volumi, grazie al lavoro maniacale dei suo creatori, Tsugumi Oba e Takeshi Obata.

Dopo 16 anni dalla fine dell’opera in Giappone (in Italia si concluderà due anni più tardi) Oba e Obata tornano a scrivere dell’universo di Death Note come se non fosse passato neanche un girono, seppur con un’evidente richiamo a fatti e persone che fanno parte della storia più recente.

Il manga esce nel 2019 in Giappone ed è tutt’oggi disponibile in varie lingue, fra cui l’inglese (la versione in lingua inglese è facilmente reperibile sia online sia in fumetteria), mentre non è ancora noto se e quando verrà pubblicato in Italia (Panini mi stai leggendo? Portalo in Italia, please).

Ma la domanda che sicuramente preme di più è: era necessario un sequel di Death Note? La risposta è no. Come dicevo in precedenza, Death Note è un’opera completa e perfettamente conclusa in 12 volumi e soprattutto originale e moderna anche dopo quasi 20 anni dalla prima uscita.

Oba e Obata, però, tornano a scrivere dell’universo del manga in maniera intelligente, senza decidere di scriverne un vero e proprio sequel, ma piuttosto di soddisfare l’appetito dei fan con una serie di storie brevi che vanno ad arricchire ulteriormente questo universo senza snaturarne il contenuto.

Oba e Obata vanno ad arricchire il macrocosmo di Death Note con sei storie brevi che dialogano direttamente con la contemporaneità

Il manga si aggira intorno alle 200 pagine, per un totale di sei storie brevi:

  • The C – Kira Story
  • The A – Kira Story
  • Four Panel Scribbles On Death Note
  • L – One day
  • L – The Wammy’s House
  • The Taro Kagami Story

Ad eccezione dei 4 gruppi di tavole con alcuni sketch comici pubblicati precedentemente su riviste come Shonen Jump, gli altri racconti sono veri e propri racconti sequel e prequel che arricchiscono la mitologia di Death Note.

The C – Kira, The A – Kira e The Taro Kagami Story sono tre storie sequel che raccontano cosa accade alcuni anni dopo la morte di Light Yagami, quando Ryuk torna in possesso del Death Note. Il mondo non ha mai conosciuto cosa sia accaduto realmente in Giappone negli anni in cui Light Yagami ha avuto possesso del quaderno e solo poche persone tra cui Near, l’erede di L, sono a conoscenza della verità.

Ma Ryuk, il dio della morte, e non solo lui, non ha perso l’abitudine a “giocare” con le vite umane e vedere fin dove un essere umano in possesso del Death Note possa spingersi con le sue azioni. E così il quaderno entra in possesso di altri “Kira“, ognuno dei quali con l’intenzione di realizzare un proprio progetto e perseguire un proprio ideale.

Grazie ad altri due racconti brevi vengono invece svelati alcuni dettagli sul misterioso personaggio di L, senza raccontare troppo, anzi svelando quel tanto che serve per mantenerne inalterata l’ambiguità del personaggio ma al tempo stesso permettendoci di capire di più sul modo di agire di L (e del suo successore Near) .

Complessivamente, ho trovato questo ritorno all’universo di Death Note più fresco che mai, assolutamente imperdibile per arricchire il suo universo di nuovi elementi. Gli autori riescono con enorme maestria a ricreare le atmosfere e la tensione che si respiravano nella serie originale, regalandoci al tempo stesso delle storie che richiamano alla contemporaneità.

Senza fare spoiler, nel primo racconto in cui il nuovo Kira uccide sistematicamente le persone anziane sopra i 65 anni di età con il nobile intento di liberarle dalle sofferenze dell’età grazie una morte improvvisa e misteriosa (ed è inquietante quanto più di un elemento ricordi da vicino quello che è accaduto e accade nel mondo da due anni a questa parte). Nel secondo racconto invece il potere di Kira è usato come metafora di armi anche più potenti, ma soprattutto reali, come le armi nucleari e ci spinge a riflettere su fin dove il potere e l’ambizione umana riescono a spingersi.

Death Note Short Stories segna dunque un grandissimo ritorno per Death Note e che ogni appassionato del manga originale non deve farsi mancare nella sua collezione.

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Classe 1996, vive in provincia di Rimini e studia Lettere Moderne all’Università di Bologna. L’amore per i fumetti e la lettura in generale inizia a 6 anni leggendo W.i.t.c.h. e Isa e bea- Streghe tra noi e quello per il cinema fin da quando, da piccolina, sua mamma la portava al cinema a vedere film di ogni tipo. Dopo una breve esperienza come blogger da adolescente, vuole tornare a parlare delle sue passioni e condividerle. Il suo motto è: “non ci sarà mai notte così lunga da impedire al nuovo sole di sorgere”