Cena con delitto – Knives Out – Recensione – Rian Johnson

Cena con delitto – Ecco la recensione del primo film della serie Knives Out in attesa dell’uscita di Glass Onion il 23 novembre

In occasione dell’uscita di Glass Onion-Knives Out, che sarà al cinema dal 23 fino al 29 novembre per poi sbarcare su Netflix il 23 dicembre ( e che promette di essere una sorta di Dieci Piccoli Indiani sui generis), eccovi la recensione di Cena con Delitto, il primo film di Rian Johnson con protagonista il detective Benoit Blanc

Correva l’anno 2019, e a dicembre nei cinema usciva Episodio IX: L’ascesa di Skywalker, diretto da J.J. Abrams. Abrams era tornato al timone della saga, dopo una breve pausa nel 2017 con Episodio VIII: Gli ultimi Jedi, la cui realizzazione era stata affidata al regista Rian Johnson. Episodio VIII aveva segnato un punto di rottura fra critica e pubblico: la critica aveva lodato il lavoro svolto da Johnson, soprattutto la rotta inaspettata che il regista aveva deciso di tracciare per il sequel della saga. Ma proprio questa nuova rotta aveva fatto storcere il naso al fandom di Star Wars, uno dei fandom più implacabili della storia del cinema e della televisione. E così il lavoro di Johnson era stato archiviato e in parte (malamente) retconnato da J.J. Abrams che con Episodio IX avrebbe dovuto, secondo i piani di Disney, tornare sulla via maestra che Johnson aveva abbandonato e placare le ire del fandom. In pratica, era evidente che Star Wars dovesse quanto più possibile replicare pedissequamente le orme della prima storica saga per non alienarsi il plauso del pubblico.

Ma, vi chiederete, cosa c’entra tutto questo con il film di cui andremo a parlare oggi? Beh, si dà il caso che sempre nel 2019, proprio a dicembre, usciva nelle sale cinematografiche Cena con delitto-Knives Out diretto… da Rian Johnson. E mentre, episodio IX naufragava portando la nuova saga sequel di Star Wars a una chiusura a dir poco raffazzonata, Rian Johnson si prendeva la propria rivincita, soprattutto col pubblico che lo aveva aspramente criticato due anni prima. E così, potremmo dire, che l’anno che doveva essere l’anno della saga di Star Wars, è stato in realtà (ironia della sorte) l’anno di Rian Johnson.

E così, grazie al successo planetario di Cena con delitto, i diritti per una seconda (e terza) pellicola sono stati fortemente contesi da tre colossi dello streaming: Apple TV+, Amazon Prime e Netflix che ne è uscita vincitrice e che farà uscire a dicembre sulla sua piattaforma Glass Onion con un cast di attori stellari tra cui Edward Norton, Kate Hudson e Janelle Monàe.

Partiamo subito con l’analisi di Knives Out, film che ha riscosso un enorme successo di critica e pubblico in maniera (quasi) inattesa


SINOSSI:

Il giallista 85enne Harlan Thrombey viene ritrovato senza vita nella sua abitazione, dopo una festa per il suo compleanno. Sulla scena del crimine compare il brillante e bizzarro detective Benoit Blanc, che sospetta si tratti di un caso di omicidio. E ben presto, infatti, emerge come la famiglia del miliardario scrittore, apparentemente molto unita e legata al patriarca, abbia più di un movente che avrebbe potuto portare al brutale omicidio. Marta Cabrera, l’infermiera personale di Harlan, sembra essere l’unica figura che potrebbe far crollare il castello di carte della famiglia Thrombey e portare Benoit Blanc alla soluzione del caso.


Il film, realizzato con un budget di 40 milioni di dollari, ne ha incassati più di 300 milioni, un vero successo al botteghino, oltre che un successo di critica (con tanto di nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale). Non è scontato che un film che parte da un soggetto completamente originale, senza dunque un materiale pregresso di partenza come un romanzo o un fumetto, ottenga incassi così buoni. Ciò lo rende un po’ una mosca bianca nel panorama cinematografico odierno, che pullula di sequel, prequel e reboot.

Certamente, il film presenta un cast di rilievo e soprattutto molto variegato, in grado di attirare un pubblico eterogeneo. Troviamo tra gli altri Christopher Plummer, che interpreta il patriarca della famiglia Thrombey, Jamie Lee Curtis, stella del cinema degli anni ’80 e ’90, Chris Evans, noto al larghissimo pubblico per il ruolo di Capitan America, Katherine Langford che, quando uscì il film, era reduce dal successo della serie teen di Netflix 13 Reasons Why e, infine, Daniel Craig, che interpreta l’investigatore Benoit Blanc. Daniel Craig, famosissimo per il ruolo di James Bond nei film della saga di 007, interpreta qui un ruolo un po’ atipico rispetto alle vesti in cui siamo stati abituati a vederlo: Benoit Blanc è chiaramente ispirato al famoso investigatore belga coi baffi dei romanzi di Agatha Christie, Hercule Poirot, a partire proprio dall’assonanza dei due nomi, e non solo, ma anche per il sarcasmo, la lungimiranza e l’apparente ingenuità di cui si ammanta per “sviare” i suoi sospettati.

Il film che ha fatto conoscere Ana De Armas al grande pubblico, prima che diventasse la stella di No time to die e Blonde

Nel ruolo, invece, dell’assoluta protagonista del film c’è Ana de Armas, attrice cubana che iniziò ad affacciarsi al cinema statunitense solo nel 2015, quattro anni prima, con il suo primo ruolo in lingua inglese nel film Knock Knock con Keanu Reeves. Ana de Armas in Cena con delitto non viene messa in luce per la sua bellezza, oggettivamente enorme, ma per il suo talento. Il trucco è ridotto al minimo indispensabile, gli abiti le cadono “male” addosso, in assoluta coerenza col suo personaggio sullo schermo, che è quello di una giovane ragazza di origini sudamericane affatto abbiente e immigrata illegalmente negli Stati Uniti.

L’ispirazione del film, la cui trama si dipana come quella di un classico giallo alla Agatha Christie, con humour e colpi di scena ben ponderati, sono chiaramente film come Invito a cena con delitto e Signori, il delitto è servito (lo stesso Rian Johnson ha indicato questi come due dei film che lo hanno influenzato nella stesura della storia). La pellicola di per sé, però, azzarda quel piccolo passo in più, tra detto e non detto, che lo eleva un gradino più in alto all’interno del panorama dei film di genere.

Cena con delitto si inserisce  all’interno di una rosa di film che nel 2019 hanno dato voce alla questione di classe e alle disparità sociali

E qui, occorre fare un altro passo indietro. Il 2019 è stato anche l’anno di Parasite e di un altro film, che non ha sicuramente suscitato lo stesso clamore, ma che a mio parere è un film particolarmente ben riuscito. Sto parlando di Finché morte non ci separi, un escape movie che non ha alcuna pretesa di ergersi a capolavoro del genere horror, ma che è molto riuscito sul piano del mero intrattenimento e sul piano metaforico. Perché vi cito questi due film? Perché il cinema mainstream e non, nel 2019, ha parlato tanto e bene di questione di classe, col plauso di pubblico e critica. Segno che sì, c’ era e c’è bisogno di parlarne.

Molto spesso un film di genere (quando è fatto bene, s’intende) oltre all’intrattenimento, mira ad offrire e a parlare anche di altro.

Ed ecco che Cena con delitto è sì un buon film di intrattenimento per trascorrere una serata piacevole, ma si presta anche in minor misura a essere un ottimo film per parlare di disparità sociale. Certamente Parasite si trova a un livello superiore. A livello tecnico gioca senza dubbio un altro campionato, ma tutti e tre questi film ci raccontano tramite tre generi differenti e tre visioni narrative differenti delle differenza sociali e di quanto sia alienante e alienata la vita della borghesia.

Rian Johnson racconta l’America di Trump (che, nel 2019, era ancora presidente degli Stati Uniti e che sembrava potesse venire eletto per un secondo mandato l’anno successivo) in maniera chiara, a volte quasi didascalica, a partire proprio dai dialoghi che i membri della famiglia Thrombey scambiano tra loro durante la citata “Cena con delitto” del titolo italiano (un po’ improprio, benchè utile ad attirare spettatori in sala tramite l’associazione con il già citato Invito a cena con delitto). I loro discorsi svelano la meschinità e l’ipocrisia di cui è pervasa la borghesia (americana e non), che non esita, appena vede minacciato il proprio status a compiere atti immorali, che contrastano con gli ideali di uguaglianza e accettazione predicati per pura convenienza.

Ma, come dicevo già in precedenza, al di là di questi (non troppo) velati messaggi socio-politici, il film rimane sempre un ottimo prodotto d’intrattenimento grazie a diversi punti di forza: il montaggio che dà il giusto ritmo al racconto, la sceneggiatura incalzante e i personaggi sui generis, sciroccati e nevrotici, ognuno dei quali un papabilissimo sospettato per un omicidio, senza esclusione alcuna.

E alla fine, il cerchio (o forse dovrei dire il buco della ciambella?) si chiude perfettamente. Tutti i punti vengono uniti man mano, con una prima e un’ultima inquadratura da manuale.

Beh, se ancora non avete visto Cena con delitto, cosa aspettate? Correte a recuperarlo, in tempo per potervi godere Glass Onion in anteprima sul grande schermo!

CAST:

  • Daniel Craig: Benoît Blanc
  • Chris Evans: Hugh Ransom Drysdale
  • Ana de Armas: Marta Cabrera
  • Jamie Lee Curtis: Linda Drysdale
  • Michael Shannon: Walter “Walt” Thrombey
  • Don Johnson: Richard Drysdale
  • Toni Collette: Joni Thrombey
  • Lakeith Stanfield: tenente Elliot
  • Katherine Langford: Meg Thrombey
  • Jaeden Martell: Jacob Thrombey
  • Frank Oz: Alan Stevens
  • Riki Lindhome: Donna Thrombey
  • Edi Patterson: Fran
  • Noah Segan: Agente Wagner
  • K Callan: Wanetta “Nana” Thrombey
  • Christopher Plummer: Harlan Thrombey

QUI il trailer ufficiale italiano di Glass Onion, dal 23 novembre al cinema!

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Classe 1996, vive in provincia di Rimini e studia Lettere Moderne all’Università di Bologna. L’amore per i fumetti e la lettura in generale inizia a 6 anni leggendo W.i.t.c.h. e Isa e bea- Streghe tra noi e quello per il cinema fin da quando, da piccolina, sua mamma la portava al cinema a vedere film di ogni tipo. Dopo una breve esperienza come blogger da adolescente, vuole tornare a parlare delle sue passioni e condividerle. Il suo motto è: “non ci sarà mai notte così lunga da impedire al nuovo sole di sorgere”