This Land is my Land – Recensione – PC (Steam)

This Land in my Land – Recensione

La lotta per l’America è iniziata! In questa avventura di sopravvivenza, sono stata un capo nativo, determinato a proteggere la sua casa e la sua gente dagli invasori visi pallidi! Dopo due anni di accesso anticipato, l’esperienza completa di vivere e combattere nel vasto open world della frontiera americana del 1800 è arrivata! Vi piace lo stile western avventuroso? Allora venite a scoprire questo interessante This Land is my Land, sandbox di sopravvivenza non privo di difetti!

This Land is My Land è descritto dai suoi sviluppatori come un simulatore di sopravvivenza open world. È stato rilasciato in accesso anticipato a novembre 2019, a ottobre di quest’anno è uscito dall’accesso anticipato, lo avevo messo nella mia lista desideri perché mi incuriosiva l’ambientazione, alla fine i giochi di questo tipo sono più o meno tutti uguali, però questo mi ispirava particolarmente.

Il gioco mi ha messo nei panni di un capo dei nativi americani del 1800 intento a difendere e reclamare la sua terra. Come ogni gioco di sopravvivenza raccogliere risorse, stabilire accampamenti e sradicare gli insediamenti nemici è normale routine. Questo può essere fatto in una varietà di modi diversi, con una forte attenzione alla meccanica e alla strategia stealth (che adoro), anche perché ingaggiare uno scontro a viso aperto è un buon modo per farsi uccidere all’istante! I visi pallidi hanno una buona mira! Quindi è sempre meglio guardarsi intorno e adottare l’approccio più giusto senza correre inutili rischi. Pianificare un attacco e prevedere le mosse dell’avversario è stata la mia priorità!

Con un enorme mondo di gioco da esplorare in lungo e largo, che si evolve a seconda delle scelte che facciamo (avete letto bene le nostre scelte influiscono e anche molto), il titolo permette di immergersi nell’era della frontiera americana, ed è elettrizzante questa cosa non trovate?

Quello che vi ho descritto fino ad ora vi ha colpito o incuriosito? Supponiamo che la vostra risposta sia un si, vi smonto subito! Purtroppo uno dei grandi difetti di questo gioco è che non racconta una storia, mi spiego meglio, la racconta ma in maniera molto superficiale. Siamo un nativo americano a capo di una tribù che lotta per la propria terra contro i visi pallidi che l’hanno invasa, punto, questa è la storia, il resto diventa praticamente un Sandbox, dove ad inizio gioco un breve tutorial mi ha guidata ad imparare le meccaniche di gioco base come la raccolta di risorse e la creazione di oggetti, poi sono stata lasciata libera di fare quello che volevo.

Quindi diciamo che questa cosa mi ha un po’ spiazzata, nel senso che, un gioco del genere localizzato in un’epoca affascinante come il 1800 meritava secondo me una storia, con delle quest da seguire, perchè questo è quello che mi aspettavo ed è quello che il titolo secondo me richiama a gran voce, si sente proprio che manca qualcosa di importante. Invece tranne qualche quest secondaria, tipo dare la caccia a un npc per ucciderlo o intimidirlo, il gioco non ti guida in nessun modo a dare un senso a quello che stai facendo. Spetta a te esplorare raccogliere e conquistare i territori occupati dai visi pallidi. Manca quindi un’anima a This Land is my Land, manca una storia.

Ad aggravare la situazione, sin dall’inizio in una combo perfetta, dal menù principale mi è stato chiesto di scegliere la difficoltà di gioco tra: Classica, Immersiva o Personalizzata. Ora, io sono ormai una veterana dei giochi di sopravvivenza, ne ho giocati diversi per cui mi sono orientata sulla modalità Immersiva. Il testo del menù afferma chiaramente che la modalità Classica è pensata per i nuovi giocatori, con nemici più facili e meno focalizzato sulle meccaniche di sopravvivenza del gioco, chiaramente non fa per me.

Questa dovrebbe essere la scelta di chi non ha mai giocato un gioco di sopravvivenza, con un tutorial che almeno li segue passo passo con dei pop-up che ti guidano, cose così, invece nemmeno nella modalità Classica il giocatore viene guidato in nessun modo, le ho provate entrambe, e secondo me quando scrivi che la Classica è per i principianti, gli devi dare i mezzi necessari a capirlo il gioco o sbaglio? Invece dopo la routine del tutorial iniziale, è tutto identico alla modalità immersiva, vieni lasciato solo allo sbando per il mondo di gioco, per ovvi motivi tante difficoltà nel gioco non ci sono, la Classica sarebbe la modalità Facile in termini di gameplay.

E’ un peccato tutto questo perchè per i nuovi giocatori che si avvicinano a questo titolo così affascinante, diventa complicatissimo giocare, sia per la modalità, che non ti segue nemmeno scegliendo la classica, e senza una storia che li prenda per mano e li guidi passo passo in questo affascinante mondo di gioco. Sono difetti non da poco questi e me ne rammarico tantissimo perchè This Land is my Land ha un potenziale enorme!

La modalità immersiva invece è punitiva a livelli esasperanti! Nel giro di mezz’ora, per ragioni che non mi sono ancora del tutto chiare, il mio protagonista aveva contratto una malattia chiamata vomito sanguigno o una cosa del genere (non è localizzato in italiano). Ciò significava che oltre a crollare occasionalmente in ginocchio, si disidratava molto rapidamente al punto che non potevo allontanarmi per più di poche centinaia di metri dal mio campo base. Ho provato a giocare in modalità Classica per vedere in caso di malattia se il gioco dava suggerimenti su come curarsi, ma niente da fare perchè in quella modalità le malattie non ci sono, giustamente è la modalità facile per cui, non sono riuscita a risolvere il problema da sola.

Ho scoperto cercando su internet che quel tipo di infezione si cura con un oggetto specifico che non avevo e non sapevo come procurarmi. Sono stata tentata in più di un’occasione di mollare tutto perchè è snervante non avere la più pallida idea di cosa devi fare in determinate situazioni. E’ anche vero che scoprire le cose per conto proprio ha il suo fascino, ma la curva di difficoltà di apprendimento di questo gioco è a livelli secondo me esagerati. Se pensate che è stato tutto studiato a tavolino dal team di sviluppo, c’è da chiedersi, se si sono resi conto che non per tutti i giocatori l’apprendimento così difficile da raggiungere può essere stimolante, per alcuni forse, ma non per tutti.

Ciliegina sulla torta ad arricchire le problematiche del titolo ci si è messo anche qualche bug che sinceramente dopo 2 anni di accesso anticipato non mi aspettavo. La manovrabilità a cavallo è legnosa, cavalco meglio addirittura sul primo Assassin’s Creed!

Per quanto riguarda invece il comparto sonoro devo dire che è eccellente! I suoni ambientali sono riprodotti in maniera eccezionale! Graficamente fa la sua figura anche se non eccelle, ma credo sia dovuto al fatto che il mondo è vasto e le risorse utilizzate sarebbero state esose per tanti giocatori. Resta di fatto un gran gioco che come ho detto ha un potenziale enorme, è difficile e punitivo, non ti aiuta in nessun modo, ti ritrovi lì in mezzo al nulla con molte risorse da raccogliere che a occhio nudo nemmeno si vedono, perchè si nascondono bene nel contesto della natura, insomma una bella e intensa sfida, unica in questa tipologia di gioco, è la sopravvivenza vera, e se non hai pazienza o sei un tipo che si arrende dopo poco, questo gioco non fa per te! Di sicuro non è un gioco per tutti, per cui prima di acquistarlo pensateci bene! Lo trovate a QUESTO LINK!

Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”