Toilet stories (Vol. 1) – Recensione – Panini Comics

Toilet stories (Vol. 1) – Recensione

Il bagno… stanza magica di ogni casa, pensatoio di tante personalità di spicco del nostro millennio, un posto dove rifugiarsi, un posto dove sognare, un posto che merita il meglio! E allora basta a sedute plenarie con lo sguardo fisso sul monitor di uno smartphone già ampiamente abusato durante tutto il giorno! Basta leggere etichette di saponi o profumi con aria interessata! Ora c’è Toilet Stories Vol.1 ed ecco la nostra recensione.

In Giappone ci sono stato e vi assicuro che un loro washlet me lo sarei portato a casa volentieri! I loro copriwater ipertecnologici sono il top… Doppio ugello pulente, tavoletta riscaldata, asciugatura automatica, tasto rumore di scroscio d’acqua per coprire eventuali rumori non graditi senza sprecare acqua e chi più ne ha più ne metta… Il loro trono è molto moderno e difforme dai nostri troni in ceramica, ma sul trono si sa, siamo tutti uguali, e talvolta capita che ci si può annoiare.

Da questo incipit (ma anche no… però mi piaceva cominciare così) Asami Hyogetsu ha pensato ad un libro che fosse scritto appositamente per le nostre più o meno fugaci apparizioni nel bagno di casa.

A fare il resto ci ha pensato la casa editrice Kadokawa Shoten e l’illustratore Shinsuke Yoshitake, che unendosi a Hyogetsu, hanno deciso di creare questo Toire de yomu, toire no tame no toire shōsetsu! Che in Italia, portato dall’attenta Panini Comics, è diventato più banalmente, Toilet Stories.

L’opera è composta da 2 volumi, ma al momento in Italia è giunto il solo primo volume.

L’idea di fondo è semplice: creare una raccolta di storie brevi, mordi e fuggi (dire caga e fuggi sarebbe stato inopportuno – ndr), della durata di 1 o 5 minuti, da consumare sul trono di ceramica.

Questo primo volume conta 31 opere, più prologo ed epilogo, per un totale di 33 racconti brevi.

La lettura del volume è durata il giusto, con una buona congruenza tra “tempo di lettura stimato dal libro” e “tempo di lettura effettivo”, ma al libro manca incisività.

Nessuna storia è veramente degna di nota. Per effettuare un parallelismo con il cinema, è stato come assistere ad un festival di cortometraggi senza mai trovarne qualcuno interessante.

Le storie appaiono basilari, con pochi intrecci di trama, fin troppo easy, con colpi di scena poco incisivi ed epiloghi talvolta nemmeno tanto chiari. Si aspetta pagina dopo pagina un guizzo che non arriva quasi mai.

Le tematiche sono di vario genere, ma il bagno è il fil rouge che collega ognuna delle storie.

Con il senno di poi avrei indirizzato il libro verso un pubblico di ragazzi dai 12 ai 18 anni, dando magari più incisività all’estro artistico di Shinsuke Yoshitake, che invece latita con le sue belle illustrazioni davvero poco presenti nel libro.

I 13,20€ che servono per acquistare il libro non sono mal spesi, ma tocca prepararsi a ciò che si sta acquistando.

Il libro è consigliato sicuramente a tutto quel pubblico che legge poco o niente, che vuole storie brevi, dove non serve impegnarsi troppo per capire le cose e che siano autoconclusive. Ottimo per la fascia d’età sopracitata che va dai 12 ai 18 anni o giù di lì.

Non mi sento di consigliare la lettura ai divoratori seriali di libri, a chi cerca racconti brevi che siano comunque in grado di lasciare il segno, o di divertire a crepapelle… Toilet Stories non riesce a fare questo.

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”