Celebriamo i 120 anni dalla nascita di uno dei più grandi geni del fumetto (e non solo) di tutti i tempi: Carl Barks. Da cartoonist a fumettista a pittore. I tre volti di un genio del ‘900.
Carl Barks (Merrill, 27 marzo 1901 – Grants Pass, 25 agosto 2000) è considerato uno dei più grandi maestri della storia del fumetto e forse il più amato fra gli autori di fumetti Disney.
Con le sue storie e la sua fervente creatività ha influenzato diverse generazioni a venire di artisti e illustratori e ha disegnato più di 700 storie a fumetti in una carriera di quasi 40 anni (come fumettista). Si è occupato quasi esclusivamente dell’universo di Paperino, è l’inventore di Paperopoli e di molti dei suoi abitanti, tra i quali Paperon de’ Paperoni, il suo personaggio più famoso. Ma a lui si devono anche la Banda Bassotti, Amelia la strega, Archimede Pitagorico e molti molti altri.
La sua carriera iniziò negli Studi Disney iniziò come intercalatore per alcuni cortometraggi di Mickey Mouse e passò poi al reparto sceneggiature, dove scrisse le sue prime gag con Paperino, prossimo al lancio sul grande schermo.
Il primo personaggio creato da Barks fu Ciccio, frutto della collaborazione con Harry Reeves e ispirato alla mimica di Stan Laurel, che aveva esordito nel film Donald’s Cousin Gus. La prima storia a fumetti invece, con la collaborazione di Jack Hannah, uscì nel 1942 col titolo Paperino e l’oro del pirata. Da allora Barks si è occupato esclusivamente di fumetti e non più di corti animati. La metodologia produttiva dei comics a detta dello stesso autore si confaceva di più al suo metodo di disegno e di realizzazione.
5 anni dopo il suo esordio come fumettista nel dicembre 1947 creò Paperon de’ Paperoni, ispirandosi al personaggio di Ebenezer Scrooge, protagonista del racconto Canto di Natale di Charles Dickens; avrebbe dovuto apparire solo in Paperino e il Natale sul Monte Orso pubblicata nel n°178 di Four Color, ma il successo fu tale da farlo divenire un personaggio fondamentale dell’universo Disney. Tanto che pochi anni dopo nel 1954 Paperone aveva già una testata Disney intitolata a suo nome: Uncle $crooge, che continua la sua numerazione ancora oggi negli Stati Uniti (più di 400 numeri dagli anni ’50).
Dagli anni ’30 agli anni ’60 tuttavia la “firma” dei fumetti Disney non era mai dei disegnatori originali, ma tutto veniva “marchiato” Walt Disney. Incredibilmente, nell’agosto 1968 il centosettantesimo Oscar Mondadori italiano fu la prima pubblicazione al mondo ad accreditare ufficialmente Carl Barks come autore di storie disneyane: Vita e dollari di Paperon de’ Paperoni. Bark era già in pensione da due anni e si stava reinventando come pittore.
Una nuova grande carriera… in pensione!
Dopo 25 anni di lavoro infatti nel 1966 Barks si era ritirato a vita privata.
Zio Paperone, Amelia, Archimede, Gastone, la Banda Bassotti avevano iniziato a partecipare alle avventure dei già noti Paperino e Qui, Quo, Qua ed erano divenuti colonne portanti del fumetto Disney anche oltre le storie del loro inventore. Ottenuto il soprannome di “Uomo dei Paperi”, Barks lasciava così la Disney e se ne andava in pensione nella tranquilla cittadina di Grant Pass, nello stato dell’Oregon.
Nello stesso anno iniziava ad impiegare tutto il meritato tempo libero dipingendo quadri a olio con paesaggi e soggetti naturali. Una passione che il Maestro condivideva con la terza moglie Garé.
Qualche anno dopo, nel maggio del 1971, un grande fan delle sue storie e noto collezionista americano, Glenn Bray, si recò in Oregon per far visita a Barks con una precisa richiesta: realizzare un quadro a olio con protagonista Donald Duck. Barks, titubante, chiese il permesso alla Disney per poter realizzare l’opera. Sapeva bene che la Casa del Topo fosse molto “protettiva” nei confronti dei suoi personaggi. Contro ogni aspettativa, però, la risposta fu affermativa. E fu l’inizio di una nuova grande carriera che nessuno si sarebbe mai aspettato… da un signore già in pensione!
Fino ad allora Barks aveva venduto quadri a olio con i paesaggi delle sue campagne, per cifre che variavano fra i 15 e i 50 dollari. Bray offrì a Barks 150 dollari per il quadro con Paperino. L’Uomo dei Paperi si mise quindi al lavoro e rielaborò una sua vecchia copertina. Scelse quella di Walt Disney’s Comics and Stories n. 108 del settembre 1949, in cui Paperino, Qui, Quo e Qua navigavano con la loro barchetta in mare aperto. A Tall Ship and a Star to Steer Her, questo il titolo del quadro, fu il primo di una lunga serie di oli su masonite (un materiale composto da fibre di legno pressate, con il quale vengono costruiti pannelli per vari utilizzi, dalla realizzazione di scacchiere alle tavole per dipingere).
Una lunga lista d’attesa e una brillante idea
In circa un anno si formò una lista di attesa per avere un olio di Barks con protagonisti i Paperi. Il Maestro era già stato contattato da oltre cento persone. I quadri venivano realizzati da Barks con un buon ritmo produttivo e tutti erano ispirati alle sue innumerevoli storie o copertine realizzate negli anni precedenti. Tuttavia fu presto chiaro che le richieste sarebbero diventate ingestibili. Tre fan di Barks dagli anni ’40 e accaniti collezionisti, Malcom Willits, Russ Cochran e Bruce Hamilton, gli consigliarono di mettere all’asta i suoi quadri.
Tra il 1971 e il 1976 Barks realizzò 122 quadri a olio (e tra il 1972 e il 1973 produsse anche 5 miniature con protagonista Paperone).
Nel 1976 i suoi quadri furono venduti all’asta per una cifra ben diversa dal primo Donald Duck di Glenn Bray, pagato 150 dollari: il più caro venne aggiudicato per 6400 dollari.
Disney revoca i diritti di riproduzione
Tuttavia sempre nel 1976 la Walt Disney Production, a causa di complesse ragioni di copyright, non rinnovò a Barks i permessi di riproduzione dei personaggi Disney e l’Uomo dei Paperi smise di realizzare i suoi quadri.
Per i successivi 4 anni continuò così a dipingere soggetti non disneyani e dal 1978 anche una serie di acquerelli i cui soggetti erano dei paperi simili a quelli Disney.
Uncle Scrooge McDuck: His Life & Times, il volume per gli 80 anni di Barks
Nel 1980 la casa editrice Celestial Arts (che nel 1983 sarebbe stata acquisita da Ten Speed Press) chiese a Barks di realizzare un nuovo dipinto con Zio Paperone, Paperino e Qui, Quo, Qua come soggetti, per trarne una serie di litografie numerate e firmate dall’autore da inserire in un lussuoso volume celebrativo per i suoi 80 anni.
In una lettera datata 14 agosto 1981 Barks scrisse al curatore dell’edizione Edward Summer:
Caro Ed, ecco le copie delle cose che hai scelto. Garé ha numerato ogni pezzo, per semplificare l’identificazione di quelli che desideri. Lo schizzo del “bonus check” non è incluso. Temiamo che possa irritare le persone sbagliate alla Disney.
In attesa, Carl.
I riferimenti nella lettera di Barks ci suggeriscono che all’epoca la compagnia non avesse ancora rinnovato la concessione per la riproduzione dei personaggi Disney. Di lì a poco ci avrebbe evidentemente ripensato, vista l’uscita autorizzata del volume celebrativo per gli 80 anni di Barks, nel 1981.
Ancora oggi Uncle Scrooge McDuck: His Life & Times, (che include 11 storie per un totale di 376 pagine e Go Slowly, Sands of Time, realizzata appositamente per il libro) rimane uno dei volumi più belli, eleganti e ricercati in ogni libreria del mondo. È reperibile solo nel circuito delle librerie che trattano libri antichi e affini, per cifre che vanno dagli 800 ai 1000 euro. Oltre a essere una tiratura limitata a 5000 copie, il tomo presenta al suo interno la prima litografia di un olio dell’Uomo dei Paperi, anch’essa numerata a 5000 esemplari e firmata dall’autore. Si tratta della famosissima Wanderers of Wonderlands (dal 123° quadro a olio di Barks).
Cochran e Hamilton fondano la Another Rainbow. Esce The Fine Art of Walt Disney’s Donald Duck
Sempre nel 1981 Cochran e Hamilton avevano fondato la Another Rainbow Publishing. Il primo libro della loro nuova casa editrice fu un omaggio all’opera pittorica di Barks: The Fine Art of Walt Disney’s Donald Duck by Carl Barks. Raccoglie 121 oli di Barks realizzati fino al 1981 (per via di un errore manca Flying Dutchman, 38° dipinto datato 1972) nel primo catalogo ufficiale dell’autore. I due fan ed editori contattarono tutti i proprietari dei quadri venduti da Barks negli anni per realizzare fotografie ad alta qualità per la stampa del libro, uscito in doppia edizione con colorazione blu e rossa delle copertine (ma con contenuti identici). Una vera e propria edizione creata da collezionisti per collezionisti. The Fine Art of Walt Disney’s Donald Duck by Carl Barks, tutt’oggi molto ambito, è un must per i collezionisti di ogni Paese. Ne furono stampate solo 1875 copie, tutte firmate da Barks. Il prezzo di copertina originale era di 150 dollari (notevole anche oggi, figuriamoci all’inizio degli anni ’80). Oggi il costo si aggira intorno ai 1200 euro.
Gli Oli di Carl Barks in due volumi
Esiste una pubblicazione italiana, palesemente ispirata al volume della Another Rainbow e pubblicata da ANAF (Associazione Nazionale Amici del Fumetto, oggi “ANAFI”), intitolata Gli Oli di Carl Barks. L’opera è in due volumi: uno di formato orizzontale e uno di formato verticale, per rispettare al meglio le dimensioni originali delle opere. Anche qui le edizioni sono in doppio colore (colorazione rossa, per le prime 200 copie, e blu). I due volumi italiani si trovano nel mercato del collezionismo a prezzi che variano fra 200 e 300 euro ciascuno.
Con la “scusa” del successo della litografia per il volume della Celestial Arts e del volume della Another Rainbow, nuovamente su consiglio di Russ Cochran e Bruce Hamilton, nel 1982 Barks chiese un nuovo permesso alla Disney per continuare a realizzare i suoi oli. Il motivo? Produrre una serie di litografie a tiratura limitata che avrebbe soddisfatto un numero più alto di persone.
Pubblicare l’opera completa dell’uomo dei paperi
Non solo. Cochran e Hamilton avevano fondato la Another Rainbow Publishing anche al fine di ripubblicare tutte le storie di Barks in volumi prestigiosi. Così nel 1983 la mitica Carl Barks Library propose il primo dei suoi 30 volumi rilegati e con copertina rigida. L’opera si sarebbe conclusa nel 1990, con un totale di 7400 pagine, la prima raccolta completa del Maestro dell’Oregon. Barks ne curò le copertine. Dal 1992 al 1998 la Another Rainbow Publishing, nell’edizione Gladstone, avrebbe pubblicato di nuovo l’opera, questa volta a colori, in 144 albi.
The Complete Carl Barks. Il Volume 33
Notevole e degna di nota anche la versione italiana della Barks Library, “a tiratura limitata e per soli collezionisti” come specificato in ognuno dei 33 volumi. La casa editrice era la non meglio nota The Duckie Comic Club, fondata appositamente per la pubblicazione nei primi anni ’80 di The Complete Carl Barks, l’opera completa di Barks. L’ultimo volume, il numero 33, in formato più grande rispetto agli altri e unico a colori, è nel nostro caso degno di nota. Oltre a contenere una versione inedita di Trick or Treat – Paperino e le forze occulte, una famosa storia con la Strega Nocciola in cui sono state reinserite molte tavole censurate (e da cui Barks avrebbe anni dopo realizzato uno dei suoi quadri più belli), ripropone una selezione di quadri a olio del maestro.
Intanto a Paperopoli…
Nel mentre Barks, dopo uno stop di 5 anni dal 1976 al 1981, continuava a produrre i suoi oli. Dal 1982 la Another Rainbow stampò una serie di 13 litografie, realizzate dai nuovi oli di Barks (dal quadro 124° al 136°).
Barks avrebbe continuato a dipingere i suoi paperi a olio fino al quadro numero 142, Surprise Party at Memory Pond del 1994, l’ultimo della sua carriera, rivenduto dal suo proprietario a un’asta nel corso del 2020 per 156.000 dollari.
Il successo in TV negli anni ’80
Nel mentre anche in Italia si replica il successo delle pubblicazioni statunitensi, anche in edicola, con la rivista dedicata Zio Paperone che esordisce nel 1987 e pubblica tutta l’opera a fumetti del maestro dell’Oregon, sempre nello stesso anno, sugli schermi televisivi statunitensi debutta la serie animata DuckTales, ispirata per buona parte alle celebri avventure di Zio Paperone. Ancora oggi la serie è un cult del genere e un reboot è stato recentemente prodotto e distribuito su Disney+
Una miriade di litografie rarissime
La storia delle litografie di Barks, realizzate fino alla fine degli anni ’90, è lunga e complessa. Per cominciare, cosa è e come si produce una litografia? In parole semplici è una tecnica di stampa. Il procedimento è basato sull’utilizzo di una matrice piana e si basa sul fenomeno della reciproca repulsione fra acqua e sostanze grasse. Potete approfondire qui.
La Another Rainbow produsse una serie molto lunga di litografie negli anni. I prezzi variavano e variano ancora oggi (per quelle ancora disponibili o rivendute nuovamente sul mercato) a seconda in primis della numerazione (i collezionisti preferiscono i primi numeri, ovviamente) ma anche della tipologia di proof, ovvero di “prova di autenticità”. Questa può essere una Artist’s Proof, ovvero un segno di autenticità dell’autore stesso (solitamente i primi 6 pezzi), una Printer’s Proof (dello stampatore, solitamente circa 10 pezzi) o una Publisher’s Proofs (della casa editrice, solitamente 15 pezzi). Ci sono poi le Golden Plates (le litografie che hanno una tiratura limitata a 100 unità e sono più costose perché poche). Inutile dire poi che quelle a grandezza naturale, ovvero fedeli alle dimensioni originali del quadro sono le più costose. Sul sito della Another Rainbow potete trovare ulteriori specifiche.
Dove vedere i quadri a olio di Carl Barks
Se volete ammirare i capolavori di Barks oggi, sappiate che è quasi impossibile trovarne uno. Appartengono tutti a facoltosi collezionisti privati e raramente negli anni sono stati riuniti per retrospettive. In occasione della celebre mostra Topolino 60 anni insieme, che in Italia ebbe due tappe, a Roma e poi a Milano, vennero esposti 24 quadri a olio originali del maestro dell’Oregon. La retrospettiva fu inaugurata proprio da Barks a Milano nel 1994, in una delle tappe del suo viaggio europeo.
Comprare dipinti originali di Carl Barks
Se poi siete disposti a comprare un olio voi stessi, ogni tanto ancora oggi ne spunta qualcuno presso aste d’arte americane. Oltre ad essere pezzi di grande valore sono ovviamente, come ogni opera d’arte acquistabile, grossi investimenti di privati che talvolta li rimettono in vendita anche anni dopo. Potete trovarli al link della casa d’aste americana Heritage Auctions.
Ma attenzione: pensate bene se sia meglio comprarvi un quadro di Barks… o il vostro prossimo appartamento!
Se invece volete acquistare una litografia firmata dall’autore potete andare su Disneyana+ (Europe’s leading gallery specializing in Disney art and Disney collectibles).
Tutti gli oli di Barks: Carl Barks – Die Ölgemälde (L’edizione definitiva)
Oppure avete un’ultima ottima opzione. Nel 2012 la Egmont Comic Collection ha pubblicato un libro che è la vera raccolta definitiva di tutti gli oli di Barks: Carl Barks – Die Ölgemälde.
Unico ostacolo a chi non conoscesse la lingua: il volume è in tedesco. In alternativa ci sono delle versioni in norvegese, svedese e finlandese.
Rispetto all’introvabile The Fine Art of Walt Disney’s Donald Duck by Carl Barks o ai comunque costosi e molto rari due volumi italiani dell’Anaf, questo libro, ormai fuori catalogo da 8 anni, ogni tanto spunta ancora in qualche libreria europea e si ripresenta periodicamente, se si fa un’attenta e insistente ricerca online. Inoltre, rispetto ai volumi sopra citati offre molto di più, scavalcando gli anni ’70 per includere anche tutti gli oli del periodo della seconda concessione di diritti di riproduzione da parte della Disney a Barks.
Nessun volume è così completo: oltre a tutti i quadri a olio realizzati da Barks (142 per la precisione) presenta studi preparatori, bozzetti, acquerelli, pastelli su cartoncino.
Se poi fate una ricerca su internet, inutile dire che potete trovare molti file anche ad alta risoluzione, come nel sopra citato sito della Heritage Auctions. Basta registrarsi e si può godere appieno della straordinaria tecnica pittorica di un autore che ha rivoluzionato il mondo Disney, entrando nel nostro immaginario con icone immortali, per poi vivere una seconda carriera legandosi all’arte pittorica. Come si addice, del resto, al grande artista che è sempre stato.
Conclusioni
La possibilità di scrivere un pezzo esaustivo sull’opera di Barks è del tutto vana. Ci sarebbero così tante cose da dire e storie da raccontare che dovrei dilungarmi tanto da scrivere un libro e forse gli amici di Nerdream mi caccerebbero!
Tuttavia l’invito finale, in occasione dei 120 anni dalla sua nascita è quello di riscoprire la storie, i dipinti, le opere tutte di questo grande maestro che senza se e senza ma può essere davvero considerato un Leonardo della nostra epoca, che trovandosi nella nostra epoca si è espresso con il mezzo più pop dei nostri tempi: il fumetto.
E che ci ha regalato cultura, viaggi incredibili, emozioni, assurde risate e personaggi immortali tanto da essere accostati a ragione a quelli della grande letteratura del ‘900.
Grazie Carl Barks!
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