The King’s Bird – Recensione – PC Windows, Nintendo Switch

The King’s Bird – recensione di Giovanna “Ninny” Maresca

The King’s Bird sviluppato da Serenity Forge è un platform action d’avventura, uscito il 28 agosto 2018 per PC e arrivato il 12 febbraio 2019 su Nintendo Switch. Ecco la nostra recensione!

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Volare… Qualcosa che sicuramente tutti noi abbiamo sognato almeno una volta nella nostra vita, rappresenta una libertà incondizionata, una fantasia che sicuramente è insita dentro ognuno di noi. Benvenuti quindi in questa giungla, dove un giovane sta per realizzare il nostro sogno di volare, in un platform 2D che ti mette le ali in un viaggio memorabile.

The King’s Bird – Impariamo a Volare

Serenity Forge ci catapulta in una fiorente e popolosa cittadina, che sembra somigliare a quella di un’antica società azteca o qualcosa di molto simile, circondata da una prosperosa giungla.

L’introduzione del gioco è un  sogno dove si vola, liberi da confini o ostacoli di sorta. Troveremo in questa introduzione l’unico testo di tutto il gioco, che ci narrerà una cosa importante, rendendoci nota una realtà sgradevole… Anche i sogni, purtroppo, sono circondati o inibiti da una gabbia.

Dopo la sequenza introduttiva, il giovane si risveglia nel suo letto, fermamente radicato in una delle torri di una grande e popolosa città, ma non dobbiamo affezionarci troppo a questo luogo.

Il tempo trascorso in città è incredibilmente breve ed usato principalmente come area di allenamento, dove apprenderemo ad esempio i movimenti base.

Troveremo la nostra strada in un tempio, esplorabile in modo libero. Qui infatti per puro caso acquisiremo la capacità di planare, grazie ad un mantello magico. Dopo pochissimo troveremo un altro percorso, una stanza ricca di teleport, che ci darà accesso alle varie zone del gioco.

Le differenze tra i vari scenari di gioco sono veramente minime, si basano soprattutto sul colore dello sfondo e sulla musica di sottofondo. Nonostante siamo nel profondo della giungla non incontreremo avversarsi da combattere. In realtà gli unici nemici da affrontare sono la gravità, un cespuglio spinoso e la sfida di padroneggiare manovre ben precise di volo.

Il volo sarà infatti il fulcro di tutta la produzione… Potremo utilizzarlo per brevi lassi di tempo, dopo aver utilizzato una superficie orizzontale o verticale per spiccarlo, e sarà la nostra agilità e la scelta del percorso da effettuare, con relative zone da toccare per riprendere quota, a determinare la nostra sorte. 

La maggior parte dei portali per le varie zone di gioco saranno bloccati finché non verrà completata una certa quantità di livelli.

Il numero che serve per sbloccarli è indicato proprio sul portale dell’area; ogni slot si illumina quando si completa un altro livello finché non si raggiunge il requisito richiesto, dandoci così la possibilità di poter accedere a quel nuovo portale.

Alcuni dei portali, di livello più alto, avranno dei simboli diversi. Queste aree sono caratterizzata da meccaniche differenti, quindi piuttosto che volare si dovrà planare, e la scia di fumo prodotta potrebbe diventare una barriera di forza che ci farà fare manovre più lineari.

Viene facile capire che siamo di fronte ad un gameplay incentrato su meccaniche di trial and error, dove dovremo capire logicamente il modo giusto di affrontare ogni livello.

The King’s Bird – Un’analisi più approfondita 

Ritorniamo al gameplay di gioco, su cui c’è molto da dire.

Come platform a scorrimento laterale il gioco funziona molto bene e la sfida sta nell’uso di queste dinamiche per risolvere i vari “enigmi ambientali” costituiti dagli ostacoli.

Poiché il nostro personaggio in realtà sta semplicemente planando, molto spesso dovremo usare la gravità per acquisire velocità al fine di completare qualche fantasiosa acrobazia che ci serve per superare un ostacolo particolarmente ostico.

Purtroppo, per chi come me non è molto bravo in queste sfide, spesso ci si trova in difficoltà, poiché la precisione dei movimenti effettuati ci da la possibilità di superare o meno un determinato ostacolo. Spesso mi sono ritrovata a ripetere la stessa sequenza più e più volte finché finalmente, per puro caso, la fortuna mi ha dato una mano.

The King’s Bird – Una grafica retrò, ma molto affascinante

Nonostante di fatto le meccaniche di gioco sono molto semplicistiche, niente boss da affrontare, niente strategie eccessivamente complesse da studiare, questo platform ha un suo fascino molto forte, che si basa su una bellezza meramente artistica.

Gli sfondi colorati e un po’ retrò, la musica piacevole e perfettamente amalgamata con l’avventura, sono le caratteristiche principali di questo prodotto ed affascinano non poco.

La grafica senza ombra di dubbio è semplice, ma accattivante, con una forte componente tribale. Il 2D è qui portato alla vita con sagome multicolori su più livelli, che cambiano in ogni ambientazione affrontata.

La musica è vivace, ben amalgamata con la grafica, anch’essa cambia in ogni livello esplorato, anche se a lungo andare può comunque stancarci, specialmente se per passare quel determinato livello ci mettiamo ore.

Nonostante la mia completa incapacità in giochi del genere il mio interesse è rimasto alto per diverse ore, regalandomi momenti di svago.

La versione da noi provata è stata l’ultima lanciata sul mercato in ordine di tempo, ovvero quella per Nintendo Switch.

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Ninny Padawan - Napoletana atipica, videogiocatrice cronica, divoratrice notturna di serieTV. Si dice possieda un Gremlin vivo, ma non si sa dove lo nasconda. Mangia pizza a colazione e condivide la sua vita videoludica con la perfida Sora Belarda! E' vulcanica ed ha sempre mille idee che le frullano per la testa. Il suo motto è: "Se non facessi così tanta cacca non avrei così tante idee!" CANALE TWITCH