Sega Mega Drive Classics – Recensione – Switch, PS4, XBOX ONE

Sega Mega Drive Classics – recensione di Valentina Akemimas

La Sega Mega Drive Classics era già stata precedentemente rilasciata su altre piattaforme, come PS4 e XBOX ONE, ma solo il 6 Dicembre 2018 ha raggiunto i piccoli schermi di Nintendo Switch. La raccolta dei titoli più acclamati della console di Sega ha ovviamente richiamato l’attenzione di un pubblico nostalgico e amante dei 16-bit, ma ha altresì incuriosito chi il Mega Drive non sapeva nemmeno cosa fosse. Oggi andiamo ad analizzare la collection di un pezzo di storia del videogioco, proponendoci come obiettivo il decreto finale su qualità e attualità dei titoli proposti.

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Sega Mega Drive Classics – Che il 16-bit sia con voi!

Persino chi non ha mai acceso il Sega Mega Drive resterà quantomeno deliziato dall’impatto visivo del menù di questa collezione per Nintendo Switch: una stanza decorata con giocattoli, poster e gadget dei brand Sega ci accoglie, trasmettendo una sensazione di familiarità e calore casalingo.

I giochi vengono rappresentati proprio nelle loro confezioni fisiche, disposti in ordine alfabetico ed in gran numero, ben 54!

Sono presenti alcuni tra i brand più iconici, come quello di Sonic, Alex Kidd, Golden Axe e Streets of Rage, ma non mancano titoli che personalmente non avevo mai sentito nominare, come ad esempio Ristar, Light Crusader o Kid Chamaleon. Si sente la mancanza di alcuni nomi altisonanti, inspiegabilmente assenti. Tuttavia, l’offerta è ampia e ripropone fedelmente i titoli nel loro formato dell’epoca, modificando in minima parte comandi e visuale, soprattutto grazie alla selezione di impostazioni offerta all’utente, ed aggiungendo la possibilità di salvare e caricare rapidamente.

La resa dei vari giochi proposti è ovviamente proporzionale a quanto il videogiocatore tralasci che sono passati ormai molti anni dalla loro pubblicazione: se alcuni titoli specifici, come Sonic, Alex Kidd o Altered Beast, possono essere fruiti non curanti del tempo trascorso, altri risentono pesantemente della tecnologia con cui sono stati sviluppati, risultando non troppo comodi da giocare al giorno d’oggi.

Ovviamente chi acquista una collection di questo tipo è perfettamente consapevole di non avere d’innanzi a sé dei titoli next gen, ma per coloro che fossero dubbiosi in merito raccomandiamo l’acquisto solo se consci di avere fra le mani la selezione “top” di giochi a 16-bit, invecchiati bene ma pur sempre invecchiati.

Il menù, oltre la libreria pocanzi nominata, propone i settaggi della console, che permette di modificare l’emulazione. È possibile modificare anche il layout dei comandi, impostare i valori audio del gioco, cambiare orario e visualizzazione della stanza e, udite udite, giocare online.

L’online viene gestito tramite un sistema di matchmaking generico o basato sul gioco scelto, che vi permetterà di prendere parte a coop-online entusiasmanti soprattutto sui giochi più indicati per una cooperativa. Segnaliamo anche la possibilità di giocare in locale, sfruttando i joycons, oppure di accedere ad una sezione extra dove confrontarsi con classifiche, sfide ed imprese legate ad ogni gioco.

Sega Mega Drive Classics – Vintage.

La possibilità di giocare in 4:3 o 16:9, ovviamente con i titoli ottimizzati per il formato 1080p è senz’altro un punto a favore per la Sega Mega Drive Classics, che permette una fruibilità dei giochi migliorata per le generazioni attuali.

I settaggi includono una modalità specchio e le opzioni di modifica del pixel scaling, con appositi filtri.

In linea generale il lavoro di ottimizzazione è ben svolto ed i titoli proposti, pur senza subire grosse modifiche a livello tecnico, risultano godibili e belli da vedere nel loro “essere vintage”.

La colonna sonora in game è stata riproposta con fedeltà, senza note di merito o demerito da segnalare.

Sega Mega Drive Classic – Fruibile ma non per tutti.

La difficoltà è cangiante da titolo a titolo, con alcuni giochi pronti a farvi urlare di dolore e sofferenza ed altri decisamente più rilassanti e permissivi.

Nel complesso le ore di gioco spese su ogni cartuccia non saranno particolarmente tedianti, soprattutto grazie ai salvataggi liberi.

Considerando la mole di titoli proposti e la qualità della collection, il prezzo di 29.99 al lancio potrebbe anche essere ritenuto adeguato ad un pubblico di nostalgici e amanti di Sega, ma anche un filino alto per chi ai giochi a 16-bit non ha mai giocato.

In linea generale ci sentiamo di raccomandare a chi non fosse sicuro in merito all’acquisto di attendere un lieve price-cut per non rischiare di rimanere deluso dall’offerta.

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Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!