Ark Park – Recensione – PSVR, HTC Vive, Oculus Rift

Ark Park – recensione di LaraPadawan

Ho giocato ad Ark Park su PS4 con il VR, da non confondere col celebre Ark Survival Evolved, ne sarà valsa la pena fare questo viaggio nella realtà virtuale al cospetto dei dinosauri? Ve lo racconto dal mio virtuale punto di vista!

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Ark Park sviluppato dai ragazzi di Snail Games, che ringraziamo per averci dato la possibilità di provare il titolo, è un viaggio nel meraviglioso mondo dei dinosauri, più precisamente al Jurassic ArkPark!

Ark Park – Le basi per imparare a capire in che mondo siamo..non sono queste!

Prima di cominciare l’avventura si può tranquillamente giocare un breve tutorial, utile a comprendere le meccaniche di gioco basilari, questa modalità è slegata dalla storia e sarà selezionabile tramite il menù iniziale, a parer mio se ne potrebbe tranquillamente fare a meno per com’è macchinoso all’inverosimile!

Un tutorial sensato inizia dalla campagna… Con la prima missione “guidata”.

Ark Park – Benvenuti al Jurassic Park!

Il titolo si propone come un survival abbastanza variegato, peccato che l’esperienza risulta penalizzata da diverse scelte poco curate e molto poco stimolanti, nonostante giocarlo con il VR dovrebbe dare tutt’altro tipo di impressioni. Ad esempio, l’esplorazione è davvero limitata, non è un open world dove siamo liberi di andare a zonzo come ci pare, e per un titolo come questo, la componente esplorazione a mio avviso ci sarebbe stata tutta.

Vi spiego meglio le tre fasi di gameplay che sono suddivise in sezioni:

L’esplorazione ad esempio, tramite un apposito menù, ci teletrasporta in un’area circoscritta in cui abbiamo la possibilità di farmare i materiali, un po’ come succede nel ben più famoso Ark per intenderci.

Ma farmare i materiali non è l’unico scopo, abbiamo modo anche di scansionare le creature presenti in zona e risolvere semplici (ed antipatici per me) puzzle. Questa fase, anche se limitata riesce ad essere in qualche modo godibile, in un certo senso, con il VR per me, anche una semplice passeggiata in riva ad una spiaggia, diventa godibile, se non altro per le sensazioni e le emozioni che scaturiscono di conseguenza a quello che si vede.

Ma torniamo a noi: nella zona di farming e scansioni abbiamo la possibilità di scoprire ed interagire con svariate tipologie di dinosauri presenti, e dopo aver raccolto materiali a sufficienza si passa all’area successiva, queste aree esplorabili sono veramente poche, ma abbastanza variegate ed interessanti dal punto di vista dell’apprendimento quando si scansiona.

Campo Base: qui i materiali raccolti potranno essere utilizzati , per craftare armi, strumenti per il farming e per “covare” uova di dinosauro, che una volta schiuse ci permetteranno di allevare un determinato dinosauro attraverso un sistema troppo semplice e poco approfondito, che farà crescere il nostro Dino. Appena il Dino allevato sarà cresciuto potremo cavalcarlo in alcune fasi di gioco, anche qui, poco evocative ed emozionanti come al contrario dovrebbe essere.

Combattimento: questa è la terza fase del gameplay di Ark Park, che risulta essere a mio avviso la parte meno riuscita e curata, un comparto generale appena sufficiente, anche in questo caso si sceglie un’area in cui ci si può teletrasportare, e una volta arrivati sul posto saremo fermi su un punto prestabilito costretti a difendere una sorta di torre di controllo da orde di bestie impegnate a inseguirci grazie a delle animazioni ai limiti dell’assurdo. Con un sistema di shooting veramente pessimo! Per me, abituata agli FPS precisi, questo si è rivelato un disastro di imprecisione di dimensioni bibliche! E vi assicuro che non è dipeso da me!

Superata la prima area si passa a quella successiva e man mano che si va avanti aumenta anche la difficoltà.

Ark Park – Un esperienza jurassica che potrebbe essere migliorata!

In generale sono rimasta un po’ così da questo titolo, a cui davo molta fiducia.

Mi aspettavo l’immersività più totale trattandosi di un gioco in VR che ci mette di fronte ai Dinosauri, emozione a mille dunque, prontamente delusa purtroppo. Il comparto tecnico si salva solo per la discreta riproduzione della fauna che rende bene e convince.

Pensavo di trovarmi di fronte ad un open world cosi com’era stato detto, invece mi sono trovata a passeggiare in ambienti delimitati.

A livello di gameplay i problemi sono diversi, c’è difficoltà a scorgere gli elementi più distanti, questo comporta difficoltà nei momenti più concitati in cui si deve necessariamente sparare, ma anche quando ci si trova davanti a qualche enigma.

Ark Park si può giocare con il PS Move o con il classico Pad, personalmente ho giocato con il Pad, e non ho riscontrato problemi.

Ho notato invece, diversi bug, fastidiosi, dinosauri che si compenetrano e si bloccano a vicenda, e l’unico modo di districare la situazione, a volte, è stato chiudere il gioco e poi riaprirlo.

Per concludere, ero molto in hype per questo titolo, proprio perchè i protagonisti sono i dinosauri e lo potevo giocare con il VR… Mi aspettavo un’esperienza a dir poco entusiasmante ed emozionante sotto tutti i punti di vista, invece sono rimasta delusa, per i diversi problemi tecnici, per il mancato open world e per il gameplay macchinoso a fasi che sembra essere egli stesso una sorta di demo.

Di conseguenza non basta a questo titolo il poter ammirare i dinosauri da vicino, se tutto il contorno generale è appena sufficiente, il prezzo del biglietto poi è veramente eccessivo 49,99€.

In questo parco si poteva e si doveva fare di più sotto ogni punto di vista, considerando che lo si deve giocare e “vivere” con un PSVR che sulla carta dovrebbe regalare emozioni a 360°. Non ci si può appellare al fatto che questa tecnologia deve ancora maturare e migliorare tanto.

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Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”