Red Dead Redemption 2 – Recensione – PS4, Xbox One

Red Dead Redemption 2 – recensione di NinnyPadawan e LaraPadawan

Oggi vi parleremo delle nostre cavalcate nel vecchio west di Red Dead Redemption 2. Siamo nel 1899, e questa è la storia del fuorilegge schivo, e di poche parole, Arthur Morgan.

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Un ringraziamento speciale a Rockstar Games e Nerdream che ci hanno dato la possibilità di toccare con pad questo capolavoro assoluto, giunto a livelli che difficilmente si potranno ancora raggiungere in questa generazione di console.

Dopo circa 7 anni di attesa, Rockstar Games torna in grande stile a cavallo del vecchio Far West, con Red Dead Redemption 2, prequel del primo, che ottenne innumerevoli consensi.

In questo RDR2 il protagonista non è John Marston (che però incontreremo ugualmente, ma in età molto più giovane rispetto al primo episodio), ma avremo il piacere di conoscere il fuorilegge Arthur Morgan, pistolero della famigerata banda di Dutch Van Der Linde.

Red Dead Redemption 2 – Un capolavoro annunciato

Possiamo paragonare il titolo ad una produzione cinematografica di alto livello, uno sviluppo lungo, che ha dato un risultato eccellente… Si parla di ben 6 anni di lavoro sul titolo da parte di Rockstar Games, tanto che non ci stupirebbe affatto l’annuncio nel tempo di un terzo capitolo.

Il risultato dell’ottimo lavoro di Rockstar lo si conta in numeri sonanti: 725 milioni di dollari solo nei primi tre giorni dal lancio ufficiale, secondo solamente a GTA V, che incassò un miliardo di dollari nello stesso lasso di tempo. Cifre da capogiro anche per una produzione cinematografica da Oscar.

Si paragona il gioco al cinema anche per l’ottimo comparto narrativo, curato e mai scontato nè ripetitivo nè banale, che ha fatto sì che questo Red Dead Redemption 2 non deludesse le aspettative di chi, come noi, lo aspettava da tempo.

Numeri a parte questo RDR2 piace in generale per diversi aspetti dunque, e sicuramente uno dei più importanti, che va a sottolineare molti momenti suggestivi e di forte impatto durante la storia e le scorribande nel vecchio west, è la colonna sonora! Qualcosa di veramente impressionante credeteci.

Red Dead Redemption 2 – Il Buono il Brutto e il Cattivo… Ma chi volete che sia Arthur Morgan?

Siamo nel 1899, epoca in cui l’era moderna comincia a prendere piede, dove l’onore, la fedeltà e il sacrificio sono sempre più cose sporadiche e di secondo piano, ed è in questo contesto che il nostro Arthur Morgan ci racconta la sua storia.

Affronterà un lungo percorso personale, emotivamente intenso, attraversando tematiche importanti, come l’emancipazione femminile e il razzismo, cercando sempre di fare la cosa giusta, di agire nella maniera più equilibrata e distaccata possibile, ma alla fine saremo noi a dover scegliere il comportamento di Arthur in base a ciò che succede intorno a noi, come ad esempio nelle svariate attività causali che ci capiteranno.

Aiutare chi ha bisogno non sempre paga, e non sempre è sinonimo di altruismo senza interesse. A volte capita di inciampare su tipi all’apparenza innocui e bisognosi di aiuto, che poi ci puntano un’arma contro facendo scattare la legittima difesa, che però finisce col far aumentare la taglia sulla nostra testa! Vai a fare del bene…

Arthur è un uomo maturo, con una vita dedita al grilletto facile, arrivato ad un momento della sua vita in cui si rende conto che la pistola non può e non deve risolvere tutti i mali del mondo.

Personaggio carismatico di spessore, che suscita rispetto, tanto che ci si immedesima in lui in più di un’occasione. Vivremo quindi in simbiosi con il personaggio, momenti drammatici, fatti di scelte a volte difficili, sullo sfondo del passaggio tra due epoche, dove noi sceglieremo il percorso da seguire, tra il fare la cosa giusta e quella sbagliata, tra introspezione e riflessione, con la banda di Dutch Van Der Linde che si sposterà di accampamento in accampamento sullo sfondo di una trama avvincente.

Seguendo le quest secondarie dei componenti della banda si potranno poi esplorare paesaggi incontaminati oppure visitare vere e proprie città in via di sviluppo dell’America orientale, come Saint Denis, che altri non è che la New Orleans dei giorni nostri e che metterà non poco a disagio il nostro Arthur.

Una cosa importante che caratterizza Arthur è la barra dell’onore, rispettando la legge, aiutando le persone in difficoltà e risparmiando vite ogni volta che la scelta ce lo consentirà, il nostro personaggio sarà sempre più rispettato, sbloccherà nuovi dialoghi aggiuntivi in momenti della storia ed avrà il vantaggio di ricevere sconti presso gli innumerevoli negozi sparsi nella mappa di gioco.

Un comportamento da vero gangster del vecchio west, farà invece scendere la barra dell’onore, con la conseguenza di essere ricercati in molti stati ed odiato da tutti gli NPC che incontreremo, oltre ovviamente ad avere una non indifferente taglia sulla testa, per la serie: ricercato vivo o morto!

In alternativa, se non vogliamo che la taglia salga, è possibile pagarla negli uffici postali, così da ripulirci la fedina penale, ma il livello dell’onore deve sempre mantenersi su un certo livello, quindi fate attenzione a come vi comportate nel vasto Open World di RDR2.

Red Dead Redemption 2 – Mezzoggiorno e Mezzo di Fuoco… In un paesaggio vibrante di vita e infinite possibilità

Ci sono innumerevoli cose da fare in RDR2, prima di tutto, procurarsi il cibo per non morire di fame!

La caccia è la risposta al nostro bisogno: ci sono una stragrande varietà di animali da cacciare, dal piccolo coniglio, agli animali leggendari che si trovano solo in determinati luoghi della mappa e che hanno bisogno di essere catturati con una certa tecnica, ossia usando il Dead Eye (occhio dell’aquila), con il quale si possono visualizzare a terra le tracce dell’animale che stiamo cacciando, seguirle, trovare tre indizi ed infine utilizzare esche e trappole di vario genere per accaparrarsi la preda di turno.

L’occhio dell’aquila è utile anche per visualizzare e raccogliere le piante officinali per fare delle pozioni, oppure per mangiarle o utilizzarle come ingredienti.

La raccolta di qualsiasi cosa nell’ambiente di gioco, (cibo e oggetti) se portato all’accampamento e condiviso alla tenda di Dutch, darà la possibilità di migliorare l’accampamento e sbloccare nuove quest secondarie che verranno date dai compagni della banda.

Durante i nostri spostamenti a cavallo, nell’Open World di RDR2, si incontreranno numerosi NPC; dalla dolce donzella in pericolo, al malintenzionato pronto a farci fuori, ma non solo, abbiamo incontrato anche una scena del crimine! Raccogliendo indizi, su di un presunto serial killer, di cui ancora dobbiamo capire l’identità e che ci ha ricordato molto Jack lo Squartatore! Insomma di tutto e di più.

Per quanto invece riguarda la sopravvivenza di Arthur, bisogna fare attenzione a diversi parametri, che contribuiscono a dare, insieme a tutto il resto, un’esperienza di gioco realistica ed incredibilmente sfaccettata.

Pensate che molta valenza ce l’ha anche l’elemento estetico!

Vestire con abiti sporchi e non prendersi cura di barba e capelli attirerà gli occhi indiscreti della gente che si incontra per strada. Trasandato è sinonimo di “ora ti provoco” e di conseguenza potrebbero nascere scazzottate o duelli all’ultimo colpo solo per un look fuori posto… Forse sarà il caso di contattare Enzo Miccio!

Nelle sue passeggiate attraverso il far west Arthur è accompagnato dal suo fedele destriero, con il quale è possibile creare un legame, dandogli da mangiare, strigliandolo ed accarezzandolo. Prendersi cura non solo di se stessi, ma anche del proprio cavallo, è fondamentale in questo maestoso open world.

“Fate molto male a ridere. Al mio mulo non piace la gente che ride: ha subito l’impressione che si rida di lui, ma se mi promettete di chiedergli scusa con un paio di calci in bocca ve la caverete.” 
CLINT EASTWOOD – Per un pugno di dollari

Red Dead Redemption 2 – La cura maniacale dei dettagli

Red Dead Redemption 2 quindi, sia a livello narrativo, tecnico ed anche stilistico, è un prodotto maturo, ambizioso ed estremamente creativo. E’ senza ombra di dubbio il gioco che di questa generazione che ci ha più colpito.

Se dovessimo scrivere di ogni aspetto di questo titolo la recensione non finirebbe mai.

Passando dal design dell’open world, alla fitta trama di gioco, Rockstar ha riempito di particolari ed arricchito questo gioco come non si era mai visto prima d’ora.

Ogni qualvolta siamo convinti di aver toccato ogni aspetto che questo titolo ha da offrirci, ecco che esce fuori qualcosa di nuovo a sorprenderci.

RDR2 è completo in ogni suo aspetto, anche se ci sono alcune zone che qualche piccolo difettino ce l’hanno… Nel gioco ci sono così tante cose da fare, che sarà veramente un’impresa non indifferente toccare ogni aspetto che lo compone.

Per esempio la caccia stessa! E’ come se fosse un gioco a se stante, di una complessità non indifferente… Se a questo ci aggiungiamo le taglie, il gioco d’azzardo e tutta la parte della cura ed ampliamento dell’accampamento, beh abbiamo così tanto da fare che in prima istanza rimarremo travolti.

Fortunatamente ogni elemento secondario non è essenziale per il completamento della storia.

Saremo quindi noi a decidere quali aspetti di questo titolo toccare, avendo un’esperienza completamente differente rispetto ad un altro giocatore.

C’è da dire che, anche se secondari, questi elementi risultano curati in ogni dettaglio. Ogni azione ha un’animazione, ogni interazione ha una reazione ed ogni distrazione merita di essere goduta.

Anche se questa cura del realismo a volte rende questa esperienza di gioco un po’ pedante, come il fatto che sul cavallo non è possibile portare più di una carcassa di animale ad esempio… E lo stesso vale per altre scelte, come l’assenza di tutorial esaustivi, o la possibilità (hardcore) di disattivare totalmente l’HUD di gioco.

Dopo aver tessuto le lodi di RDR2 passiamo a qualche altra nota dolente: la pistola! Ebbene si, il sistema usato non è uno dei migliori visti in un gioco di questo tipo, ma fortunatamente con l’introduzione del Dead Eye, il combat system diventa molto più interessante, specialmente quando questa abilità di Arthur si evolve nelle fasi più avanzate di gioco.

Nonostante qualche piccolo problema tecnico, il mondo di RDR2 è cosi vasto e bello a vedersi che siamo costantemente obbligati a soffermarci per ammirarlo. Ogni bioma che incontreremo avrà un ampio spazio dedicato ed il passaggio fra due zone differenti sarà sempre graduale, perfettamente orchestrato, aumentando il senso di realismo dell’opera.

Altro aspetto notevole di questo gioco, oltre al design della mappa, che ci ha piacevolmente sorpreso, è l’intelligenza artificiale, calibrata in maniera eccellente e quasi mai deficitaria.

Le città sono piene di elementi da scoprire e personaggi con i quali conversare, insomma nel gioco ci può capitare di tutto, come assistere ad un incontro segreto del “KKK” nel mezzo della foresta.

Un altro elemento del gioco, che ci ha molto soddisfatto e che abbiamo già nominato è quello del comparto audio.

La cura maniacale del particolari non riguardo solo un aspetto meramente grafico, ma anche l’audio è un elemento primario. Le ricostruzioni dei suoni ambientali hanno contributo in modo radicale alla nostra immersione nel titolo.

Titolo che ci ha soddisfatto, emozionato, intrattenuto, in maniera sublime, facendoci per un attimo vivere nel selvaggio west!

Ogni euro è ben speso per quella che riteniamo essere giustamente una pietra miliare del panorama videoludico di tutti i tempi.

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Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”