Valkyria Chronicles 4 – Recensione – PS4, Xbox One, Switch

Valkyria Chronicles 4 – recensione di Valentina Akemimas

Valkyria Chronicles 4, uscito il 25 Settembre 2018 e sviluppato da SEGA, è la quarta manifestazione di un brand estremamente apprezzato nella terra del sol levante e giunto da noi con meno capitoli, ma con apprezzamenti soprattutto da chi ama il genere di appartenenza del titolo: gli strategici.

Disponibile su PS4, XBOX ONE e Switch, la produzione ci ha colpiti in positivo e in questa recensione ci poniamo come obiettivo quello di spiegarvi il perché!

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Valkyria Chronicles 4 – Unità E, avanzare!

In questo capitolo della saga torniamo al centro del conflitto tra Impero e Federazione, sempre visto tramite gli occhi di alcuni cittadini galliani, ma ben diverso come contesto ed intensità.

Se infatti quelli di Valkyria Chronicles Remastered erano personaggi che dall’oggi al domani erano stati costretti a vestire i panni di soldati, quelli di Valkyria Chronicles 4 sono militari fatti e finiti, di umili origini ma con alle spalle un intenso addestramento e delle relazioni più complesse.

Quello che salta infatti subito all’occhio del giocatore è che questo quarto capitolo si concentri maggiormente su trama e personaggi rispetto al precedente, regalando ad ogni protagonista uno spessore caratteriale e narrativo mai visto nelle rappresentazioni occidentali della serie.

Affezionarsi a Claude, Raz e compagni diventa estremamente facile, soprattutto grazie ai loro rapporti interpersonali e ad una trama cha lascia più spazio a situazioni drammatiche e claustrofobiche, pur senza eccellere a livello di scrittura.

I momenti “buonisti”, con discorsi motivazionali in nome dell’amicizia e della pace, sono comunque presenti, ma non inquinano più di tanto la profondità narrativa che questo capitolo offre.

Un altro elemento sorprendente è l’attenzione rivolta ai personaggi “secondari”, ovvero tutti quei soldati che utilizzeremo in battaglia e che mai come adesso si sono rivelati carichi di carisma e personalità: ognuno di loro ha una storia, raccontata in dei sotto-capitoli opzionali, e possiamo vederli in più occasioni interagire in fase di trama con i nostri protagonisti, oltre che scambiarsi frasi complesse sul campo di battaglia.

Insomma, se uno degli aspetti che più avevo apprezzato nel primo Valkyria Chronicles era quello di sapermi far affezionare alle mie “pedine” facendomi versare lacrime amare qualora venissero uccise in battaglia, qui le lacrime raddoppiano e non farle perire diventa uno degli obiettivi principali della missione.

Valkyria Chronicles 4 – Il vecchio che sa di nuovo.

Valkyria Chronicles 4 ripropone la consolidata ed ottima formula degli episodi precedenti, aggiornandola però in maniera sapiente e capace di dare un sapore diverso alle varie battaglie che ci verranno proposte.

La formula prevede che dal solito “Libro”, ovvero il menù, si possa accedere alle varie opzioni di gioco, selezionare e prendere visione dei filmati e, ovviamente, avviare le battaglie.

Il Quartier Generale, sbloccato dopo poche ore in-game, è un elemento fondamentale del nostro percorso come comandanti, in quanto potremo addestrare le truppe e quindi farle crescere sia in potenza che prestanza, sviluppare nuove armi, armature e parti dei carri armati e fare due chiacchiere con i commilitoni per apprendere nuovi Ordini.

Proprio quest’ultimi sono stati resi maggiormente importanti ed incrementati di numero e potranno essere ottenuti, appunto, tramite le chiacchiere svolte alla Mensa oppure addestrando le classi nella sezione di Addestramento; variano da comandi di supporto, come una richiesta medica o un incremento della difesa ad opzioni decisamente più attive e risulta fondamentale saperli padroneggiare per ribaltare le sorti di una battaglia data per persa.

Insieme agli Ordini sono stati resi più vari e complessi anche i Potenziali e le Preferenze dei soldati, che si basano su condizioni di battaglia o vicinanza con altri commilitoni e possono aumentare e diminuire parametri importanti, come la mira o l’attacco.

Un occhio va dato anche alla sezione di sviluppo degli armamenti, dove avremo a disposizioni vari potenziamenti per le armi di ciascuna classe e potremo incrementare resistenza e versatilità di ogni carro armato o corazzato a nostra disposizione, dato che, a differenza del primo Valkyria Chronicles, l’Hafen non sarà l’unico mezzo che potremo guidare durante gli scontri a fuoco.

Ho nominato le classi ed è doveroso precisare che ce ne saranno di diverse da maneggiare, ognuna con resistenza, precisione e abilità diverse: Scout, Unità d’Assalto, Lancieri, Ingegnieri, Cecchini e anche una classe nuova, quella dei Granatieri, dovranno essere usati con cura e disposti sapientemente sul campo di battaglia, in base alle loro potenzialità.

Soffermandoci un secondo sulla nuova classe introdotta, quello del Granatiere sarà un ruolo fondamentale nella maggior parte degli scontri, poiché le sue bombe potranno neutralizzare sia fanteria che mezzi corazzati, a patto di saperlo tutelare vista la barra della vita molto bassa e la resistenza di spostamento davvero sotto la media.

Ogni combattimento si terrà su terreni diversi e con diverse condizioni di luce: dove la notte ci sarà amica per infiltrarci fra le fila nemiche, potrebbe rivelarsi ingannatrice sui nostri alleati che, a causa del buio, potrebbero non avvistare i soggetti ostili con la stessa facilità delle ore diurne.

Inoltre il titolo propone numerose condizioni atmosferiche, tra le quali citiamo la nebbia e la neve, capaci di produrre vantaggi e svantaggi a seconda del numero di avversari da uccidere e della varietà delle loro classi e, ovviamente, delle nostre.

In virtù di quanto detto fino ad ora, ogni battaglia va ragionata e studiata a puntino, grazie anche alla mappa presente fra un turno e l’altro tramite la quale prenderemo il controllo delle unità, attivando quindi la terza persona e lo spostamento diretto, impartiremo gli ordini, richiederemo un eventuale supporto e osserveremo il nemico compiere le sue mosse.

Importantissimo è anche il briefing pre-missione, che ricorda gli obiettivi da rispettare e permette di selezionare le unità da dispiegare.

È bene ricordare uno degli elementi cardine della serie, ovvero la morte permanente dei caduti in battaglia.

I soldati sopraffatti dal nemico andranno infatti KO e potranno essere recuperati in un tot di turni, che varieranno a seconda del contesto ambientale, prima di essere ufficialmente dichiarati deceduti.

Tuttavia, in prossimità di un nemico o nel rispetto di alcune condizioni, il soldato in stato di KO potrebbe entrare in modalità Resistenza, durante la quale potremo scegliere tra due opzioni tra le seguenti: Ispira, cioè conferire un boost ad un alleato vicino, Resisti, cioè continuare a muoverci per ancora qualche metro ed eventualmente sparare ad un soldato ostile, oppure Contrattacca, cioè reagire immediatamente al colpo inflittoci sparando all’avversario che l’ha emesso.

Valkyria Chronicles 4 – Ma che bello l’italiano!

Il problema più grande che affligge la produzione è proprio a livello tecnico, poiché da un titolo “next-gen” mi sarei aspettata qualcosa di più.

Valkyria Chronicles 4 ripropone la stessa grafica del primo Valkyria Chronicles, con un cell-shading usato sapientemente e dei personaggi colorati e dal design originalissimo: tuttavia, il salto da una piattaforma ad un’altra non si sente e il titolo soffre di una macchinosità eccessiva, soprattutto a livello di caricamenti e transizioni.

La formula spezzettata dei filmati e delle battaglie, raffigurati come “foto” sul libro dal quale accediamo alle varie sezioni, poteva funzionare su PS3, ma su PS4 e console attuali risulta troppo vetusta e decisamente inadatta, andando a minare la fluidità dell’esperienza di gioco.

Nota positiva è invece la localizzazione in italiano per quanto riguarda i sottotitoli e le schermate in-game, che rende sicuramente più accessibile questo capitolo rispetto alla Remastered del primo, priva di traduzione per il nostro bel paese.

Il doppiaggio inglese è ben realizzato, le voci sono state scelte con cura, anche se viste le animazioni basilari dei personaggi non è stata richiesta chissà quale competenza in merito.

La colonna sonora è orecchiabile, i temi delle battaglie motivano in maniera funzionale il giocatore, senza stupire tuttavia per originalità.

Valkyria Chronicles 4 – Il più ostico fra tanti.

Valkyria Chronicles 4 è un’opera che richiede tempo e dedizione per il suo completamento: le 40 ore di gioco per terminare la trama principale si raggiungono e si superano senza problemi, soprattutto se il sistema di valutazione delle battaglie, che si basa su numerose statistiche, vi affibbia un voto che non gradite e volete quindi ottenerne uno più alto ripetendo lo scontro.

La curva di apprendimento non è graduale come in altri esponenti del genere e ben presto il titolo ci butta in una serie di dinamiche di gioco che non ci lasceranno molte possibilità di errore; riscontriamo quindi una difficoltà non solo presente ed elevata, ma anche maggiore rispetto al primo episodio del brand, sebbene gli strumenti per superare le varie sezioni ci vengano dati in abbondanza.

Il prezzo del biglietto è quello di 70 euro al lancio, giustificati vista la portata e la validità del titolo ma forse leggermente troppi per la sua qualità tecnica e il budget di sviluppo non proprio altissimo.

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Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!