Radici – SerieTV History – Recensione Senza Spoiler

Radici – SerieTV History – Recensione Senza Spoiler

Recensione senza Spoiler della Mini SerieTV da 4 episodi andata in onda sul canale History di SKY

QUATTRO PICCOLI FILM

Vi avevamo già parlato di Radici in questo articolo e vi avevamo raccontato di come nel 1977, negli Stati Uniti d’America, andò in onda una miniserie di 8 episodi chiamata anch’essa Roots (appunto Radici), ispirata all’omonimo romanzo di Alex Haley e del fatto che la serie all’epoca fece scalpore, con il suo racconto nudo e crudo di un’atroce storia di schiavitù e sofferenza, vincendo ben nove Emmy Award ed un Golden Globe.

History ha così preso la vecchia serie, trovato un cast dirompente ed organizzato un remake da 4 puntate per tornare su temi caldi ed attuali come non mai.

Le 4 puntate, che inizialmente potevano sembrare poche, alla fine, vista la loro durata di quasi 95 minuti ad episodio, rendono ognuna di esse un piccolo film.

[AdSense-B]

QUATTRO GENERAZIONI

Quattro episodi per quattro generazioni. Perchè se nel primo episodio siamo partiti dall’Africa e da Omoro Kinte che innalza al cielo suo figlio Kunta Kinte, seguiremo le sue peripezie per poi passare a quelle di sua figlia Kizzy. Successivamente ci sposteremo su George, figlio di Kizzy ed infine sui figli di George ed in particolar modo su Tom.

Attraverso questo lungo salto generazionale capiremo, puntata dopo puntata, quanto lunga ed incredibile sia stata la piaga della schiavitù in quelli che sarebbero diventati gli Stati Uniti D’America.

Un viaggio tanto affascinante quanto straziante che ci costringerà spesso a riflettere su come sia stato possibile portare avanti un rapporto così disumano tra esseri umani per così tanto tempo.

QUATTRO PERLE DA SCOPRIRE

Ognuno dei 4 episodi merita la visione.

Vuoi per il cast, mai banale, composto da un sapiente mix di esperienza e gioventù con i già citati Forest Whitaker (Oscar come migliore attore nel 2007 per “L’Ultimo Re di Scozia”), Anna Paquin (Oscar nel 1994 come miglior attrice non protagonista per il film “Lezioni di Piano”) e Laurence Fishburne (che interpretava il Morpheus di Matrix) a fare da traino per attori davvero interessanti e bravissimi anche senza un curriculum così importante, come Malachi KirbyRegé-Jean Page convincenti ed efficaci.

Vuoi per l’importanza dei temi trattati.

Vuoi per la regia corale dei 4 registi impegnati dietro le cineprese nei 4 episodi (Bruce Beresford, Thomas Carter, Phillip Noyce, Mario Van Peebles).

Vuoi sicuramente per il soggetto da cui tutto è tratto, ovvero lo splendido romanzo di Alex Haley.

Fatto sta che il prodotto finale è un concentrato di emozioni forti e scene indimenticabili e siamo sicuri che difficilmente si potrebbe rimanere insoddisfatti dopo aver visto tutta la serie.

Il nostro giudizio è estremamente positivo.

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”