Pode – recensione di Andrea “Kobla” Panicali
A volte si sente la necessità di staccare la spina da quei giochi frenetici, ricchi di azione, che ti fanno premere in maniera compulsiva i tasti della tastiera o del joystick… Cosa ci avrà riservato il destino? Venite a scoprire con noi, Pode!
Pode è un puzzle-platform che ti trasporta in un mondo tranquillo, fatto di colori, di musica rilassante, e lontano dalla frenesia di tutti i giorni.
L’obiettivo è abbastanza semplice: Bulder, una roccia animata dotata di poteri magnetici, dovrà riportare in cielo Glo, una stella caduta.
Come giocatore impersonerai entrambi i protagonisti, i quali posseggono dei poteri diversi, ma ben distribuiti, che in qualche modo permetteranno di compensare il loro aspetto alquanto buffo e goffo.
Senza addentrarsi troppo nei poteri singoli, basta dire che Bulder è in grado di far affiorare cristalli da terra e “padroneggiare” dei poteri magnetici, mentre Glo può far fiorire il terreno con piante colorate.
Questi due poteri non riguardano solo la bellezza artistica, perchè il “tirar fuori” determinate piante o cristalli permetterà la risoluzione di enigmi ed il movimento all’interno della mappa.
Anche la collaborazione tra i due amici è importante, Bulder per esempio può inglobare dentro di sé dei sassi, e Glo, per riuscire a lanciarlo in punti irraggiungibili normalmente.
Tutte queste, ed altre meccaniche, andranno a comporre quello che è stato un viaggio bellissimo. Pode si è dimostrato molto più di un semplice puzzle-platform.
Il periodo storico in cui ci troviamo non è dei più semplici, e si cerca di “evadere” in qualche modo da una realtà che potrebbe risultare stretta. I due protagonisti di questo gioco possono aiutarci senza problemi; a me hanno regalato 6 ore di tranquillità.
Sì, questa è la durata complessiva. Poco più, poco meno. Per sei ore mi sono sentito tranquillo e mi ha distratto da questa situazione così difficile, mi sono sentito cullato dai suoni e dai colori, pensando a come riuscire a risolvere gli enigmi.
Magari non per tutti è la stessa cosa, ma questo gioco, secondo me, è il perfetto passatempo per non “impazzire”.
Gli enigmi hanno una difficoltà abbastanza variegata, alcuni sono tremendamente complessi, e non nego che sono andato totalmente a caso per risolverli, mentre altri sono talmente banali che li risolvi senza neanche rendertene conto.
Questo, probabilmente, rende il gioco un po’ troppo altalenante, ma è pur vero che non mi son mai sentito frustrato dalla difficoltà.
Graficamente è veramente fatto bene, una piccola perla. Come ho scritto precedentemente, giocare a Pode mi ha rilassato. Non so se fosse effettivamente questo l’obiettivo di Henchman&Goon, lo sviluppatore indipendente norvegese. Il contrasto perfetto tra la saturazione di Glo e la scala di blu di Bulder offre una sensazione stupenda.
Cosa si può dire effettivamente di questo gioco? Bisogna giocarlo, bisogna lasciarsi trasportate dal suo bellissimo level design e se giocato con pad e cuffie, ti immerge totalmente in un mondo alieno, senza mai sentirti ospite, ma parte integrante di esso, della sua musica, dei suoi colori, dell’amicizia che si rafforza costantemente tra i due protagonisti.
Attenzione, non è un gioco perfetto, la longevità non è il suo forte, ogni tanto capita di incappare in qualche imperfezione, e gli enigmi sono veramente troppo altalenanti. Però è d’obbligo possederlo e goderselo appieno, perchè fidatevi, non ve ne pentirete.
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