Bellwright – Anteprima – PC Steam

Bellwright – Anteprima – PC Steam

Dopo circa un mese di testing della versione in Early Access, disponibile su Steam (A QUESTO LINK) di Bellwright, abbiamo deciso di tirare le somme e darvi una prima succosa anteprima del prodotto polacco targato Donkey Crew. Siete pronti a capire se il gioco possa fare per voi? Cominciamo…

Bellwright è un survival RPG atipico sviluppato appunto dai ragazzi della Donkey Crew e pubblicato insieme al team di Snail Games USA, rilasciato in accesso anticipato su Steam il 23 aprile 2024. Ambientato nel mondo medievale di Karvenia, il gioco ti mette nei panni di un uomo (o donna nel caso si scelga il personaggio di sesso femminile all’inizio dell’avventura) accusato ingiustamente da ragazzino di essere l’assassino del figlio del re, allontanato in gran segreto dalla famiglia, costretto a ricostruire la propria vita partendo da zero. La missione è quella di creare un insediamento, raccogliere risorse e reclutare alleati per costruire una ribellione contro il regime oppressivo del re.

Il gioco si apre con il protagonista in fuga, che dopo essere sfuggito ad un tentativo di assassinio nella nuova località dove si era trasferito, trova un contratto che solleva domande importanti sulla sua incriminazione originaria, di quando viveva con la sua famiglia. Determinato a scoprire la verità, torna dunque nel luogo da cui era fuggito, la sua terra, e deve guadagnarsi la fiducia degli anziani del villaggio per ottenere supporto nella sua missione, visto che ora è un perfetto sconosciuto per tutti.

La fase iniziale di creazione del personaggio non permette grossi voli pindarici e non sarà possibile creare un alter ego proprio del tutto identico a noi o comunque personalizzarlo all’inverosimile, ma probabilmente questi dettagli potranno con facilità essere implementati strada facendo dal team di sviluppo. Diciamo che al momento c’è quanto basta per crearsi un PG che possa piacere e nel quale ci si possa immedesimare per portare avanti l’avventura.

Una delle caratteristiche più interessanti di Bellwright è però il fatto di essere un gioco ibrido. Non siamo di fronte ad un semplice GDR con visuale in terza persona e basta, ma ci sono altre dinamiche di gioco che formano l’ossatura di questo prodotto. C’è ad esempio la gestione del villaggio. Si inizia con poche risorse e si deve costruire strutture basilari come capanne, falò e banchi da lavoro. Man mano che il villaggio cresce, si potrà costruire edifici più complessi come forni, fucine e fortificazioni. La gestione delle risorse è cruciale, con un sistema che richiede una pianificazione attenta per bilanciare espansione e difesa contro possibili incursioni di banditi, un po’ come fareste giocando ad Age of Empires.

Il gioco introduce anche un sistema di reclutamento di coloni, divisi in: lavoratori, guardie e compagni.

  • I lavoratori si occupano di raccogliere risorse e creare oggetti, lasciando al giocatore più tempo per esplorare e affrontare missioni.
  • Le guardie difendono il villaggio
  • I compagni possono unirsi a noi nelle battaglie e nelle esplorazioni.

La possibilità di assegnare priorità ai compiti dei coloni aggiunge un ulteriore livello di strategia.

Il combattimento in Bellwright è invece molto basato sulle abilità del giocatore, con attacchi e blocchi direzionali che richiedono precisione. La possibilità di costruire un esercito ed organizzarlo in squadre e formazioni offre un elemento tattico aggiuntivo. Tuttavia, il sistema di combattimento necessita di miglioramenti, poiché attualmente può risultare poco reattivo e frustrante. Molto spesso durante le fasi più concitate ho sentito il bisogno di avere un maggiore dinamismo e non ho sempre avuto la percezione che tutto ciò che accadeva su schermo fosse proprio quello che avrei voluto fare. Qui siamo di fronte ad una delle cose dove, se fossi nel team di sviluppo, mi concentrerei di più.

L’ambientazione di Karvenia è vasta e visivamente suggestiva, con biomi diversificati che vanno da foreste lussureggianti a montagne aspre. Ho giocato al titolo su un portatile MSI GE66 Raider con processore Intel i7-10870H, 32 GB di RAM ed una RTX 3060 impostando quasi tutto su ultra, senza percepire alcuno sforzo per l’hardware ma facendo i conti con qualche rallentamento e qualche glitch grafico, ma credo tocchi sapere che è normale sia così in questa fase di sviluppo e non me la sento di denigrare il gioco come alcuni hanno fatto nelle recensioni su Steam, perchè con il giusto setting il gioco è godibile. Per essere un prodotto quasi del tutto indipendente salta all’occhio l’attenzione ai dettagli nell’ambientazione storica, che contribuisce a creare un mondo immersivo. La narrazione aggiunge profondità al gameplay, con una trama che spinge il giocatore a combattere non solo per la sopravvivenza ma anche per la libertà.

Disponibile la modalità Co-Op online fino a 4 giocatori.

Nonostante sia ancora in accesso anticipato, Bellwright mostra sicuramente del potenziale. Le meccaniche di costruzione del villaggio, la gestione delle risorse e la narrativa coinvolgente creano un’esperienza di gioco ricca e stimolante. Tuttavia, ci sono ancora aree che necessitano di miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda il combattimento e l’ottimizzazione delle prestazioni in generale.

In conclusione, Bellwright è un promettente survival RPG che combina elementi di costruzione, gestione e combattimento in un’ambientazione medievale dettagliata. Sicuramente mi sento di consigliarlo a chi vuole un GDR dove utilizzare anche la testa e non solo le braccia, a chi non si spaventi per il sistema di controllo forse un po’ confusionario inizialmente, ma a chi sappia andare oltre per cogliere quelle che sono invece le caratteristiche vincenti di questo gioco.

Se Donkey Crew riuscirà a risolvere i problemi attuali e ad arricchire ulteriormente il gioco durante il periodo di accesso anticipato, Bellwright potrebbe emergere nel panorama di genere e dire la sua anche a dispetto di titoli ben più blasonati.

Ci tengo inoltre a sottolineare l’impegno del team anche per quanto riguarda le localizzazioni, in quanto il gioco, nei testi, è totalmente localizzato in italiano e questo per il nostro pubblico è sicuramente un doveroso plus, visto anche l’importanza dello storytelling all’interno del gioco stesso.

Volete provarlo? FATEVI SOTTO QUI!

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”