Ragazze elettriche – Recensione primi 3 episodi – Prime Video

Ragazze elettriche – Recensione primi 3 episodi

Abbiamo visto in anteprima i primi tre episodi della nuova serie Amazon dal titolo Ragazze Elettriche. Si tratta dell’adattamento del romanzo pubblicato nel 2016 e scritto da Naomi Alderman. Nel cast compaiono anche Toni Collette e John Leguizamo.

Trama

Il mondo come lo conosciamo sta cambiando. Le ragazze adolescenti iniziano a sviluppare il potere di rilasciare scosse elettriche dalle mani, che usano per distruggere, violentare, seviziare e persino uccidere gli uomini. 

Tematiche

Come si può evincere dalla trama, la tematica principale è quella del femminismo. Questi primi tre episodi si pongono come una riflessione su come il genere femminile viene trattato nella nostra società. Tale potere non è altro che una metafora della voglia di cambiamento a cui stiamo assistendo negli ultimi anni.

È vero che si tratta di un’idea presa direttamente dal libro, ma rimane comunque un modo interessante ed originale per affrontare il tema e, almeno nella sua trasposizione, riesce a funzionare molto bene.

Un cast corale

La prima cosa che si nota di questa serie è quanto non vi è un unico protagonista, ma più una serie di personaggi principali. La maggior parte di essi (o meglio, di esse) sono ragazze adolescenti dotate proprio del potere sopra citato.

Il resto è composto sia da personaggi maschili che femminili facenti parte di una fascia di età più adulta e, uno di loro in particolare, di un ragazzo adolescente di sesso maschile. Quest’ultimo, chiaramente, è sprovvisto del superpotere.

Il fatto che il cast sia così variegato è molto interessante, poiché da la possibilità di affrontare molteplici punti di vista sull’argomento. Questa caratteristica non è per nulla scontata. Inoltre, ciò non si vede tantissimo nel mondo dell’audiovisivo.

Una serie che si prende i suoi tempi

La seconda caratteristica che salta all’occhio è quanto, almeno i primi tre episodi, si prendano tutto il tempo di cui hanno bisogno per narrare le vicende.
Essi, infatti, optano per un ritmo decisamente lento. Ciò è possibile sia perché ci sono tanti personaggi di cui si deve raccontare la storia, sia perché essi vengono esplorati nel dettaglio. 

In più, si dà la possibilità agli spettatori di sviluppare una maggiore empatia nei loro confronti.
Alcuni risultano essere più amichevoli, mentre altri suscitano decisamente meno simpatia, ma ciò non toglie che la caratterizzazione e l’approfondimento sia partito decisamente con il piede giusto.

Complessivamente

Non sappiamo come sia l’opera originale perché non l’abbiamo letta, ma è indubbio che questi primi tre episodi dimostrino quanto la serie possieda non poco potenziale. 

È ancora un po’ presto per dare un giudizio complessivo, ma le potenzialità per tirare fuori qualcosa di interessante le possiede tutte.

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Nato a Bologna nel 1996, si appassiona al cinema da bambino, quando capisce gli piacerebbe lavorare in quel campo. Più nello specifico come regista e sceneggiatore. Nel 2020 apre su Instagram un profilo che chiama "Recensisco Cose Audiovisive", con cui inizia a parlare di cinema e serie televisive con altre persone che condividono la sua passione.