The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione – PC

The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione

Grazie al team di Horrible Guild sono riuscito a provare il riadattamento videoludico di The King’s Dilemma, loro bellissimo gioco da tavolo, che approda su Steam sotto il nome di The King’s Dilemma: Chronicles grazie al lavoro dei ragazzi di Big Trouble.

La prima cosa che mi sono chiesto quando mi sono approcciato al gioco è stata: riuscirà a mantenere intatte le dinamiche ed il fascino del gioco da tavolo originale? E come riuscirà a trasformarsi in un single player visto che il gioco da tavolo è per più giocatori? Venite a scoprirlo insieme a me.

The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione – Per ogni Re serve un fidato consigliere…

La storia è piena di esempi che vedono dietro grandi Re la presenza di un grande consigliere, ed in questo gioco noi andremo ad impersonare proprio la figura del consigliere del re.

Il compito è tanto complesso, quanto delicato, dovendo prendere continue decisioni sulle più disparate tematiche del regno, con responsabilità enormi! Guerre, invasioni, alleanze, tradimenti, rivolte popolari, carestie, epidemie… ce n’è per tutti i gusti! Il tutto sarà presentato proprio come una serie di dilemmi (da qui il titolo del gioco), una sorta di avventura testuale a bivi, dove ogni volta dovremo scegliere tra il fare o non fare qualcosa, prevedendo quelli che potrebbero essere gli esiti delle nostre azioni.

Insomma parliamo di quello che potrebbe essere definito tranquillamente un vero e proprio simulatore politico, con tanto di presenza di “partiti” ovvero le casate del regno, con i loro modi di essere, le loro idee, i loro suggerimenti, e quindi stare simpatico a tutti o fare sempre la scelta giusta sarà grossomodo impossibile, ci sarà sempre un prezzo da pagare, grande o piccolo che sia, e dovrà venire fuori tutta la nostra indole, per capire se vorremo essere ricordati per la nostra magnanimità o per il nostro rigore, per la nostra crudeltà o per la nostra saggezza.

Il “tenero” disclaimer

The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione – Tra realtà e misticismo

La storia di gioco si ambienta nella terra di Ankist, che possiamo un po’ immaginare come il Continente Occidentale dei Sette Regni de Il Trono di Spade, o come la Tamriel di The Elder Scrolls. Vi ci troveremo casate rivali, in lotta tra loro per controllare l’intera nazione, ognuna (come già detto nel capitolo precedente) con una sua storia, delle sue ideologie politiche, una sua economia e anche una differente religione, cose che andranno poi a determinare le loro reazioni alle nostre scelte.

Oltre a questa presenza reale però, c’è da fare i conti anche con una oscura profezia! Questa profezia ha rivelato a tutti che prossimamente ci sarà una grande catastrofe, una rivolta finale inevitabile che andrà affrontata a prescindere dalle nostre scelte e questo aumenta la tensione e la pressione sulla nostra figura.

Partiremo innanzitutto con un piccolo test psico-attitudinale affinchè il gioco tracci un nostro profilo e capisca che tipo di consiglieri saremo. A questo punto ci saranno mostrate le caratteristiche di alcune casate, per farci scegliere quella meglio rappresentante le nostre caratteristiche. Gli obiettivi finali saranno ovviamente diversi in base alla scelta iniziale, e questo va ben sottolineato, in quanto rappresenta il primo elemento di grandissima rigiocabilità di questo titolo, che mi ha sempre dato, fin dall’inizio, l’impressione di essere un titolo vasto, complesso, ramificato, variegato e appunto rigiocabilissimo.

Saremo potenti, molto potenti; al punto che saremo quelli che avranno l’ultima parola prima di ogni decisione o scelta, e nemmeno il re potrà modificare il nostro volere, saremo il fulcro dell’intero processo decisionale del gioco, e dovremo così gestire bene i nostri rapporti con le casate rivali, cercare di capire come gestire i nostri rapporti con i vari ceti sociali delle popolazioni, da quelle meno abbienti a  quelle più ricche e potenti, passando per i soldati, i religiosi e così via.

La più grande certezza iniziale sarà quella che nel regno di Ankist nessuno va d’accordo e tutti ragionano per cavoli loro. Ognuno vorrà portare l’acqua al suo mulino… gli daremo acqua? Sarà nostro amico. Non gliela daremo? Ci odierà a morte. Mantenere un equilibrio assoluto è veramente arduo.

Un indicatore di gioco ci darà poi un’altra variabile da tenere d’occhio ad ogni scelta effettuata, che è quella delle risorse:

  • Conoscenza
  • Morale
  • Finanza
  • Cibo
  • Esercito

Ogni nostra scelta farà aumentare uno più di questi valori e ne farà scendere degli altri, costringendoci talvolta a compiere delle scelte che magari non avremmo fatto dal punto di vista meramente politico, pur di preservare una determinata risorsa e non portarla sotto la soglia di tranquillità, o viceversa per consumare una risorsa di cui c’è troppa abbondanza.

E’ sicuramente l’insieme di tutte queste tante variabili a costituire la vera ossatura del gioco, e sono proprio queste tante variabili a rendere il gioco strategico, sottile, diabolico, emozionante.

Il test iniziale per determinare la nostra indole

The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione – Poco fumo e tanto arrosto

Non dobbiamo quindi aspettarci un RTS alla Age of Empires nè tantomeno alla Civilization, non dobbiamo aspettarci spettacolari filmati in computer grafica, truppe militari da spostare, alberi da tagliare o edifici da costruire, ma dobbiamo capire che noi saremo quelli della stanza dei bottoni, pronti a visionare la nostra mappa per capire dove è richiesto il nostro parere in merito ad una determinata questione, alla quale dovremo semplicemente rispondere con un si o con un no, cercando di non smarmellare tutto come farebbe Duccio di Boris.

L’HUD di gioco è completo e ci darà sempre tutte le informazioni che ci servono per progredire. Avremo sotto controllo le sopracitate risorse, il tempo di insediamento, le schede delle casate, le missioni e le loro caratteristiche, le alleanze, gli aggiornamenti sulle principali questioni accadute nel regno, e nonostante il numero di dati da analizzare sia elevatissimo, tutto è veramente schematizzato al meglio e la curva di apprendimento è ottima. Difficile sentirsi spaesati o non comprendere qualcosa.

Andremo a selezionare il dilemma con il quale vogliamo confrontarci ed ecco che avremo un racconto inerente la questione, che servirà a farci fare un’idea sull’accaduto. Gli argomenti sono tanti e di varia natura, comprare o meno dello strano grano a bassissimo costo per creare del pane per gli affamati in tempi di carestia, punire o meno i soldati che abusano dei loro poteri durante una rivolta popolare, come comportarsi contro una nazione che vuole invadere i nostri territori e tanto tanto altro, solo giocando il gioco potrete veramente capire la vastità dei temi trattati.

Accettare o rifiutare la proposta del dilemma scelto? Avremo subito il parere degli altri membri del consiglio (membri che aumenteranno con il progredire dell’avventura), anche loro voteranno per il si o per il no e così potremo accodarci alla maggioranza o andare contro la maggioranza, ma farlo avrà un prezzo. Potremo infatti andare contro la scelta della maggioranza dei membri del consiglio spendendo dei gettoni potere, o usando soldi per corrompere uno dei membri del consiglio, facendogli cambiare il voto dato.

Esaurendo gettoni potere o monete per corrompere i membri del consiglio sarà obbligatorio scegliere quello che ha deciso la maggioranza dei membri.

Votare contro o a favore di una determinata casata influenzerà inoltre i rapporti con quella casata stessa, costringendoci talvolta a ricucire uno strappo andando incontro a scelte non propriamente affini a quelle che avremmo fatto.

Alla fine di ogni dilemma il tempo scorrerà e la barra del tempo ci dirà quante probabilità ci saranno che il Re sopravviva all’incedere del prossimo dilemma.

Raccontare il gioco non è semplice come invece è giocarlo e vi assicuro che la semplicità d’azione è unica. Sembra di essere immersi in un librogame o in una storia interattiva a bivi, ma con una complessità strategica che appaga, sorprende ed emoziona, soprattutto quando ci troveremo in vicoli ciechi dove non avremo modo di cambiare le sorti di una votazione, costretti a scegliere quello che vuole la maggioranza, sapendo magari di fare qualcosa di orrendo o di totalmente differente da quello che avremmo voluto fare, saremo totalmente immersi da questo serial-drama politico che ci segnerà nel profondo!

La mappa e l’HUD di gioco

The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione – Crea la tua dinastia

Il progredire nelle vicende del regno sarà slegato da ciò che succederà al Re, in quanto a seconda di come gestiremo rapporti con le altre casate e soprattutto risorse, un Re potrebbe dover scappare, ritirandosi o addirittura morire, ma quando accadrà questo noi saremo sempre sul pezzo, pronti a ripartire con il successore del sovrano precedente. Riceveremo un’altra serie di risorse in base al nostro allineamento morale (è possibile cambiarlo ad ogni regno) ed in base al profilo stesso avremo un nuovo obiettivo di gestione risorse.

Anche in questo caso più facile a farsi che a dirsi, in quanto nel gioco sarà tutto perfettamente mostrato e spiegato e sarà facile seguire il flow.

Quello che non è facile affatto e gestire la pressione! Ad ogni regno infatti abbiamo la necessità di superare positivamente almeno 3 dilemmi, o per noi sarà la fine!

Ci sarà una continua pressione, ma d’altronde da grandi poteri derivano grandi responsabilità, altrimenti avremmo scelto di fare lavori più rilassanti no?

Sarà dunque bello capire anche come variare il nostro allineamento morale momento dopo momento per venire incontro a quelle che possono essere le nostre necessità, al fine di portare a casa la pagnotta (sperando non sia pane di cenere) e portare la nostra dinastia di dispensatori di consigli a livelli che nemmeno Giorgio Mastrota nella dinastia dei televenditori!

Casate e stendardi
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The King’s Dilemma: Chronicles – Recensione – Aspettando di eclissarsi

Come vi abbiamo anticipato all’inizio, se qualcuno avesse ancora i nervi saldi e fosse ancora concentrato e senza ansia, ci si mette pure la profezia mistica terrorizzante, ovvero quella dell’Eclissi!

Ci saranno infatti 6 trame portanti da completare per entrare nel gioco finale. Le trame avanzeranno in base a ciò cui daremo priorità nel gioco, come ad esempio la conoscenza, la preservazione della libertà, le questioni militari e tutto questo influenzerà la forza che avremo per affrontare l’Eclissi finale, ricevendo più o meno aiuti in attesa della catastrofe.

Anche qui il gioco riesce a sorprendere e lo fa rendendo fondamentali anche le scelte minori fatte lungo il nostro cammino, sparigliando le carte, senza mai essere prevedibile per il giocatore.

Insomma il gioco ci accompagna dall’inizio alla fine tenendoci per mano, spiegandoci tutto con il cucchiaino, mostrandocelo in modo schematico ed efficace ed il cammino è molto molto appagante, così che viene voglia di ricominciare tutto da capo e provare a modificare in toto o in minima parte le scelte, per vedere l’effetto che fa.

Ho letto in giro di una rigiocabilità parziale, ma permettetemi di dire che se si è amanti di questo tipo di interazioni e meccaniche la rigiocabilità è quasi infinita!

Nonostante la natura del videogioco abbia snaturato quella “multiplayer” del gioco da tavolo, affidando tutto quello che ruota attorno a noi all’intelligenza artificiale, c’è solo che da applaudire il team di sviluppo per essere riusciti a creare a tutti gli effetti un gioco differente, ma ugualmente efficace e convincente.

Uno stile artistico pulito, l’attenzione ai dettagli nella stesura dei testi, gli effetti sonori avvolgenti e medievaleggianti sono veramente un connubio perfetto per un gioco che sicuramente si inserisce nei giochi da “pubblico di nicchia”, ma che sicuramente per quel pubblico sarà amore a prima vista e che forse, se scoperto da pubblico fuori da quella nicchia potrebbe incuriosire tanti tanti utenti.

Quando un gioco riesce a cambiare i tuoi piani in modo così radicale, beh allora quel gioco ha vinto! Ero partito che volevo dare vita ad un regno di uguaglianza sociale, benessere condiviso, pace e prosperità e sono finito a diventare un vero stronzo! E allora chapeau al team Big Trouble e a quello di Horrible Guild!

Upgrade che ci preparano all’eclissi

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”