Kena: Bridge of Spirits – Recensione – PC, PS4, PS5

Kena: Bridge of Spirits – Recensione

Che meraviglia Kena: Bridge of Spirits l’avete giocato? Se non lo avete ancora giocato ve lo raccomando spassionatamente! Vi ritroverete a passeggiare per luoghi che sembrano usciti da una favola o un film Disney, alla ricerca dei pucciosi Rot, i compagni di viaggio della protagonista, Kena. Nel mondo che durante l’avventura ho scoperto insieme a loro, gli oggetti di uso quotidiano erano intrisi di un significato emotivo invisibile, come per esempio una maschera di legno racchiudeva un legame con lo spirito della persona per la quale era stata realizzata. Oppure oggetti come un martello da costruzione o una scatola piena di cibo erano legati ai ricordi di persone che non erano più lì. Luoghi che un tempo erano pieni di vita e felicità segnati dal dolore e dalle perdite subite. Questa avventura è qualcosa di stupendo non solo per il comparto grafico spettacolare, è una storia che emoziona, e ve la racconto con lo stesso spirito con cui l’ho giocato, d’incanto ma senza spoiler!

Guardare le cose più comuni con occhi nuovi. E’ questo che si percepisce in Kena: Bridge of Spirits, e questo spesso si applica anche al suo gameplay, che è il tipico genere d’azione-avventura abbastanza comune, con combattimenti corpo a corpo che mi ricordano molto titoli come Star Wars Jedi: Fallen Order, sezioni di arrampicata simili a Uncharted o Tomb Raider, ed altre parti che mi hanno ricordato giochi come Ratchet e Clank e nel contesto puzzle, come quelli di The Legend of Zelda, combina quindi varie tipologie di giochi ma riesce nonostante questo ad avere un’identità propria, che si avvale, in una combo perfetta, con una storia emotiva molto ben scritta basata sui personaggi. Alcuni combattimenti sono indiscutibilmente difficili ma allo stesso tempo appaganti, Kena è un viaggio emozionante e spesso straziante che mi ha fatto venire voglia di esplorare ogni angolo della mappa alla ricerca di cose e segreti nascosti.

La storia e il mondo di Kena raccontano di un villaggio afflitto da una tragedia, gli abitanti non ci sono più, la vivacità e la spensieratezza sono stati avvolti dalla corruzione. Quel dolore ha spinto Kena, una giovane guida spirituale, a cercarne la causa e di conseguenza guarirne il male per ristabilire l’equilibrio. Il suo legame con il regno degli spiriti gli consente di aiutare i fantasmi del villaggio a trovare la pace e, così facendo, è in grado di respingere la corruzione che ha imprigionato la terra, riportandola al suo antico splendore.

Mi sono ritrovata a vagare per il mondo semi open world del villaggio e dei suoi dintorni, a combattere gli spiriti corrotti sia delle persone che un tempo vivevano lì sia della natura un tempo incontaminata. Quasi ogni interazione è una combinazione di combattimento e risoluzione di enigmi che in genere a me non piacciono molto, ma in questo titolo devo dire sono stati tutti abbastanza facili tranne alcuni che mi hanno impegnata un po’ più del solito prima di arrivare alla soluzione. L’obiettivo principale quando si trovano zone corrotte è di solito quello di respingere una serie di nemici, liberando la capacità di distruggere un “cuore” corrotto che sembra una sorta di bulbo di fiore malvagio, con un’esplosione di Energia Spirituale che viene sprigionata dal bastone di Kena, in combinazione con gli amici Rot. Uccidendo il fiore, la corruzione in quel determinato punto svanisce liberando la zona.

La storia di questo titolo mi ha aperto gli occhi su qualcosa di più grande e significativo, il rapporto che abbiamo tutti noi con la terra, non so se il team di sviluppo abbia voluto lanciare questo tipo di messaggio, ma io giocando ho percepito questo, che al di la di tutto, ciò che ci circonda ha un’anima e per questo ogni fiore ogni sasso ogni albero vanno trattati con cura e rispetto. Quindi diciamo che potrebbe essere una sorta di sensibilizzazione per l’ambiente? Oppure come detto, l’ho percepito io così.

Ma passiamo alle cose pratiche, senza però spoilerarvi troppo, perchè il gioco secondo me lo dovete scoprire da voi. I pucciosi Rot sono animaletti pacifici quindi hanno bisogno del coraggio per aiutare Kena in combattimento. Infatti nel corso dell’avventura ne troverete diversi, e saranno molto utili se saprete sfruttarli a dovere, ma non focalizzate tutto sulle abilità della protagonista, quelle le sbloccherete man mano che andrete avanti con la storia e aggiungerete i Rot alla vostra compagnia, vedrete! Sapranno essere fondamentali quando avrete a che fare con diverse tipologie di nemici, dagli stregoni ai golem e altri che non voglio rivelarvi per non rovinarvi l’esperienza.

In sostanza sarà un viaggio incantevole ma impegnativo, a seconda della difficoltà che sceglierete i nemici saranno più ostici da eliminare, ma non pensate che scegliendo di giocare a difficoltà normale sarà più facile, ricordatevi, non sottovalutate mai il nemico perchè può sorprendervi quando meno ve lo aspettate! Tenete in ogni caso presente che esplorando sarà inevitabile imbattersi nei combattimenti, che insieme alle quest secondarie aggiungono punti karma per acquistare le abilità. Quindi siate curiosi, il mondo di gioco di Kena offre tante opportunità se fate attenzione.

In ogni sezione del gioco mi sono avventurata alla ricerca di un particolare spirito tormentato, per aiutarlo ad attraversare la cosiddetta luce e raggiungere la pace, attraverso l’ambiente di gioco ho messo insieme tassello dopo tassello la storia passata di questi spiriti, per capire chi erano e cosa ne era stato di loro. E’ tutto molto suggestivo vi assicuro, e liberarli dalla corruzione da un certo senso di soddisfazione. La corruzione li ha trasformati in qualcosa di cattivo che ho dovuto combattere, boss compresi, fino a distruggere il fiore e liberare i loro spiriti fino a quel momento trasformati dalla corruzione.

Quello che forse manca a questa bella storia è un’approfondimento sul passato di Kena, quindi la sua storia personale. Si capisce che ha vissuto una tragedia che l’ha segnata in maniera profonda, e se ne parla in maniera più ampia quasi sul finale, ma non come mi sarei aspettata. Mi spiego meglio, sapendo che qualcosa di tragico le è successo mi aspettavo come per tutti i personaggi che ho aiutato nel corso dell’avventura, che sul finale venisse spiegato, svelato il brutto passato della protagonista in maniera meno frettolosa, è stato un riassunto praticamente da come l’ho vissuto io, non so, questa cosa è l’unica nota stonata forse di un titolo che rimane in ogni caso fantastico. Mi è solo dispiaciuto che una parte a mio parere così importante sia stata trattata in maniera un po’ superficiale ecco.

Tutto quello che c’è da sapere di Kena: Bridge of Spirits ora lo sapete, è magia è un film è qualcosa che vi immergerà in un mondo magico che aspetta solo di essere scoperto, quindi cosa aspettate?!

Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”