Seven: The Days Long Gone – Recensione – PC, PS4, XBOX

Seven: The Days Long Gone – recensione di Giovanna “Ninny” Maresca

Seven: The Days Long Gone è uno dei più ambiziosi giochi di ruolo per PC del 2017, arrivato ora su console, che mescola sapientemente il combattimento di Assassin’s Creed con la visuale a prospettiva isometrica di Baldur’s Gate.

 

Avendo deciso di provare il gioco, sviluppato ed edito dai ragazzi di IMGN.PRO, a scatola chiusa, non avevo idea di cosa aspettarmi da Seven: The Days Long Gone, ho immaginato che, come la maggior parte degli RPG per PC, sarei entrata in un mondo fantasy con un sistema a classi di stampo tradizionale. Invece ho trovato un’ambientazione cyberpunk colorata ma allo stesso tempo deprimente che ha fatto da sfondo a una narrazione divertente e dal gameplay dinamico. Anche se soffre di alcuni bug e l’intelligenza artificiale a volte è un pò eccentrica, Seven: The Days Long Gone è comunque un grande titolo.

Seven: The Days Long Gone – Il destino del nostro futuro

Invece del tradizionale approccio fantasy di molti giochi di ruolo, Seven: The Days Long Gone sceglie di creare un futuristico scenario distopico in cui la nostra specie, dopo aver unito le forze ed essersi risollevata dalle ceneri di una guerra catastrofica, si frammenta e volta le spalle ad un futuro migliore per impossessarsi di potenti segreti risalenti a prima della guerra.

Tu controlli Teriel, un ladro professionista che si reca nell’isola prigione di Peh, controllata con pugno di ferro dal potente Impero Vetrall. Durante la tua permanenza, scopri cospirazioni, segreti e scheletri nell’armadio che portano alla luce informazioni sul passato e sul presente. Come dice il proverbio “la conoscenza è potere ed il potere richiede responsabilità”. Questo vale anche per Teriel, il quale arriva ad avere un impatto enorme sul futuro dell’umanità a causa delle sue esperienze e di ciò che ha imparato.

La storia è semplice, ma è presentata in modo soddisfacente ed interessante. Per coloro che vogliono approfondire più nel dettaglio la conoscenza dell’ambientazione, è possibile farlo attraverso l’esplorazione e l’interazione con il mondo. Il personaggio principale è anche simpatico e piacevole da impersonare per le 10 ore di durata della trama. Nel complesso, la trama di Seven: The Days Long Gone è avvincente e divertente.

Seven: The Days Long Gone – Scegli il tuo modo di giocare

Ancor più dell’ambientazione, il gameplay di Seven risulta non convenzionale rispetto agli altri giochi di ruolo a prospettiva isometrica. Mentre altri giochi in genere danno la possibilità di scegliere una classe di personaggio che ti consente di specializzarti in un insieme di abilità, questo gioco rende tutto a tua disposizione fin dall’inizio.

Questo non vuol comunque dire che non ci sia alcuna progressione: mano a mano che si raffinerà l’arte di sorprendere i nemici furtivamente o il fronteggiarli a muso duro in combattimento corpo a corpo, si otterranno vantaggi che aumentano le abilità e sbloccano nuove opzioni. Questi due stili di gioco, stealth e combattimento aperto, sono i principali approcci. Tuttavia, attacchi magici, a distanza, trappole e persino camuffarsi come il nemico sono opzioni che il gioco vi darà a disposizione.

L’IA nemica è solida e scaltra, rendendo i nemici una buona sfida indipendentemente da quale approccio si sceglie per eliminarli. Un piccolo inconveniente è che a volte si separano dai loro itinerari di pattuglia, apparentemente a caso. Questo rende l’utilizzo dell’eccellente meccanica stealth più rischiosa di quanto dovrebbe essere, ma è qualcosa che si verifica di rado.

Seven: The Days Long Gone dà anche la completa libertà di esplorare l’ambientazione come meglio si crede: le aree pubbliche sono luoghi in cui è possibile interagire con la gente comune e dare un’occhiata alla vita quotidiana nell’universo di Seven, mentre le aree private sono I luoghi dove infiltrarsi e scoprire informazioni importanti.

È possibile camminare da un capo all’altro del mondo del gioco fin dall’inizio dell’avventura, anche se al lato pratico è molto difficile a causa dei nemici più forti che inevitabilmente ci si ritrova ad affrontare. Tuttavia questo livello di libertà consente anche di poter esplorare l’ambientazione con I propri tempi, il che non è un male.

Seven: The Days Long Gone – Comparto Tecnico

Il gioco gira in modo fluido e stabile, per la maggior parte. Il frame rate si è mantenuto stabile durante l’intera giocata e non sono emersi problemi grafici particolari.

L’unica pecca verificatasi è la tendenza del gioco a tagliare l’audio prima che un personaggio finisca di parlare. Questo non è un gran problema, ma la recitazione vocale è buona ed è un peccato che venga penalizzata da un bug.

Seven: The Days Long Gone – Conclusioni della recensione

Con la sua trama interessante, ambientazione non convenzionale e misto di combattimento fisico, assassinio furtivo, magia e abilità di attacco a distanza, oltre all’interattività con il mondo aperto, Seven: The Days Long Gone è un gioco di ruolo isometrico eccellente e ambizioso assolutamente da provare.

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Ninny Padawan - Napoletana atipica, videogiocatrice cronica, divoratrice notturna di serieTV. Si dice possieda un Gremlin vivo, ma non si sa dove lo nasconda. Mangia pizza a colazione e condivide la sua vita videoludica con la perfida Sora Belarda! E' vulcanica ed ha sempre mille idee che le frullano per la testa. Il suo motto è: "Se non facessi così tanta cacca non avrei così tante idee!" CANALE TWITCH