The Batman – Recensione senza spoiler – Matt Reeves

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The Batman – Recensione

Oggi, grazie a Warner Bros. Italia, ho avuto la possibilità di vedere in anteprima l’ultimo film di Matt Reeves: l’atteso The Batman. Da fan del Crociato Incappucciato ho atteso tanto questo giorno perchè poteva significare due cose: affossare definitivamente la DC sotto il punto di vista cinematografico, darle uno smalto come mai prima d’ora. Come sarà andata? Beh continuate a leggere la recensione di The Batman.

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La storia di Batman (aka Bruce Wayne) è conosciuta in tutto il mondo. il giovane Bruce è un ricco playboy, ultimo discendente di una famiglia di filantropi che ha permesso a Gotham di nascere e prosperare. Dopo aver visto assassinati i suoi genitori in un vicolo di Crime Alley, da Joe Chill, il senso di giustizia e vendetta cresce così forte nel piccolo Bruce da dare vita alla personificazione stessa della vendetta: Batman.

Famosa è la frase “Io sono vendetta” nel mondo a fumetti creato da Bob Kane e Bill Finger, e moltissimi fan non aspettano altro che sentirla pronunciare dal Crociato Incappucciato al cinema.

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Il film, però, non tratta la nascita del Cavaliere Oscuro. Siamo durante il secondo anno di attività di Batman, e lo si può notare dal diario di Bruce, da alcuni dialoghi con Gordon e da una identità ancora “incompleta” del giustiziere. Matt Reeves ha voluto portare su grande schermo un Batman crudo, violento e ancora acerbo sotto certi punti di vista, ma estremamente intelligente e detective. Gotham non si fida di lui, ma i malviventi sono letteralmente terrorizzati dal Bat-segnale; d’altronde tutta la filosofia dell’Uomo Pipistrello si fonda sulla paura e la utilizza come arma contro il crimine.
Piccolo consiglio personale, leggete tutta la prima parte de “Il Lungo Halloween” per poter entrare nel mood giusto di questo film. Sì, avete letto bene. Per la prima volta un film di Batman è ispirato ad un fumetto.

Eredità

Matt Reeves è stato chiamato a girare un film con un enorme peso sulle spalle. Parliamoci chiaro, erano dieci anni che non usciva un film con Batman come protagonista assoluto e tolti i capitoli di dubbio gusto come “Batman V Superman” e “Justice League”, avrebbe dovuto confrontarsi con una trilogia che, seppur con parecchi difetti, ha letteralmente fatto esplodere la Bat-mania: parliamo della trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan.
Confrontarsi con un regista come Nolan non è facile, e l’eredità lasciata da quei tre film non è da meno.
Reeves ha raccolto ciò che gli è stato lasciato e lo ha sfruttato in un modo tutto nuovo, plasmando un Batman veramente cupo, rabbioso, vendicativo, violento. Due ore e quarantacinque minuti di pellicola che volano; arrivi ad un certo punto che ne vorresti di più, ancora di più. Speri che il film non finisca perchè sei lì incollato alla sedia. Si parla già di un sequel, ed il materiale a cui attingere è veramente tanto.

Parlando di “eredità” non si può non parlare di lui: Robert Pattinson. In molti hanno storto il naso quando hanno saputo che il ruolo di Bruce Wayne/Batman fosse stato assegnato a lui. Vi posso assicurare, però, che questo è uno dei migliori, se non IL miglior Batman/Bruce Wayne mai visto sul grande schermo. Tormentato, ansioso, pieno di rabbia e pronto ad esplodere. Non si cura minimamente di se stesso, tanto da trasformare il milionario Wayne in un alter ego di Batman e non il contrario. Non è elevata la presenza di Bruce sullo schermo, si vedrà forse per una ventina di minuti in totale; Batman invece è onnipresente.
L’immaturità combattiva e calcolatrice dell’Uomo Pipistrello esce fuori in tutte le salse. Si butta in mezzo alla mischia senza pensare troppo alle conseguenze, si lascia trasportare dall’adrenalina e dalla rabbia in attimi di violenza estremi, e ad un certo punto vacillerà l’unica legge INVIOLABILE di Batman. Insomma, è presto per dirlo, ma potrebbe tranquillamente competere se non essere superiore a qualsiasi Batman mai visto sullo schermo. Bravo.

Catwoman è la co-protagonista di questa pellicola, come può non esserlo. Chi ha letto “Lungo Halloween” sa bene su cosa si incentra la prima parte di questa bellissima storia. Vediamo una Selina Kyle agli inizi della propria carriera da ladra, il cui costume non è ancora completo ed indossa un passamontagna per coprire il proprio volto. Non ha una grande eredità da raccogliere Zoe Kravitz, perchè ad essere onesti le Catwoman di Halle Berry e Michelle Pfeiffer non hanno lasciato chissà che bei ricordi.
Però c’è da dire che la figlia del noto cantautore Lanny Kravitz ha saputo dare un’identità bellissima alla ladra più abile del mondo. I riferimenti a “Vacanze Romane” sono ben marcati, soprattutto verso la fine del film e la relazione tra lei e Batman è appena agli inizi.
Tom King deve essere veramente orgoglioso di come è stata interpretata Catwoman.

Non può esistere Batman senza Gordon, così come non può esistere Gordon senza Batman. In questo film il noto Commissario non è ancora Commissario, e si ritrova ad avere già un rapporto con il Cavaliere Oscuro costruito nei due anni precedenti. I due si fidano l’uno dell’altro e lo dimostrano più volte arrivando anche a compromettersi per raggiungere degli obiettivi. Ci sarà qualcuno che dirà “Gordon si vede poco sullo schermo”; vero, in quasi tre ore di pellicola si vede relativamente poco, ma in questo periodo storico di Gotham non è lui il protagonista, nemmeno il co-protagonista. Potrà non piacere l’idea che sia interpretato da un attore di colore, urlando al “politically correct”, ma ritengo che la scelta di Jeffrey Wright sia più che azzeccata.

I villain presentati in questa pellicola sono tanti, ed i due più chiacchierati sono sicuramente l’Enigmista e Pinguino rispettivamente interpretati da Paul Dano e Colin Farrel, il cui trucco lo ha reso letteralmente irriconoscibile. Non posso raccontare molto su di loro, il rischio spoiler è troppo elevato e lungi da me farne alcuno, ma ogni figura vista su questa pellicola ha uno scopo ed è presa a badilate dalla mitologia di Batman. Anche Carmine Falcone, colui che detiene il potere della malavita di Gotham, è strutturato magistralmente.
Cosa spinge l’Enigmista a compiere questi omicidi? Cosa c’entrano le maschere? Chi tesse la trama? Un indovinello dopo l’altro, tra la malavita e la lotta di classe.

Inchiostro e suoni

A più riprese ho accennato ai fumetti ed il motivo è semplice. Matt Reeves non crea nulla, ma plasma l’universo di Batman dal posto dove proviene: la carta. The Batman è, a mio avviso, il film meglio riuscito sul Cavaliere Oscuro. Riprendendo battute, azioni, inquadrature, storia e molto altro da ciò che ha reso famoso il pipistrello. Non manca il tributo a Nolan, e la cosa sarà palese in un atto in particolare. Ed è proprio questo tributo che forse stona con tutto il film; a me è sembrata una forzatura non necessaria e se non fosse stata presente nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.

La colonna sonora, curata da Michael Giacchino, è superiore a qualsiasi altra cosa abbiate mai sentito su Batman. Ogni personaggio ha la sua soundtrack e c’è ricerca, c’è una motivazione, c’è un crescendo di emozioni tale da entrarti in testa. Quella di Batman è piena di rabbia, di velocità, di potenza, ma anche di dolore; mentre quella dell’Enigmista è evocativa, è mistero, è un coro che nasconde la verità… Insomma questo film catturerà quasi tutti i vostri sensi e vi lascerà a mascella spalancata.

The Batman è ispirazione, è tributo. I tratti noir di Nolan, il “too much” di Burton e la violenza fisica dei videogiochi “Arkham”. Tutto mescolato con arte in una pellicola che vorresti non finisse mai. Fidatevi se vi dico che questo è un Batman VERO, il Batman di cui avevamo bisogno, un Batman che porta rispetto alla sua controparte cartacea e lo porta su un palmo della mano. Questa volta la Warner Bros. è riuscita a tirare fuori un ottimo prodotto, forse il miglior prodotto cinematografico di Batman.

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Se volete andare preparati al meglio a vedere questo film leggete i seguenti fumetti: “Batman Anno Uno”, “Lungo Halloween” e “Batman Ego”.

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.