Chi ha bisogno di un nuovo Silent Hill quando abbiamo The Medium?

Da oltre otto anni, i fan dei survival horror sono ansiosi di sapere cosa succederà alla serie di Silent Hill: ciò che è iniziato come un gioco su PlayStation, si è trasformato ormai in una serie a più voci, completa di lungometraggi. Tuttavia, la Konami di allora non è la stessa di Konami di oggi… e, forse, non abbiamo bisogno che lo sia!

Parliamoci chiaro, otto anni e una demo di P.T dopo, stiamo ancora aspettando che Konami faccia rivivere una serie verso la quale non sembra nutrire più alcun interesse. Se devo essere onesto, preferirei che non la toccassero oltre, considerando quello che hanno fatto con Contra… ma sto divagando.

Questa settimana, lo sviluppatore Bloober Team (Layers of Fear, Observer, Blair Witch) ha lanciato The Medium, survival horror tanto atteso per Xbox Series X e PC.

Dai primi trailer, nonostante l’atmosfera convincente, non ne avevo capito completamente le meccaniche…

Bene, tutto è cambiato in 5 minuti dall’inizio del gioco: angoli di ripresa fissi, risoluzione di enigmi attraverso la raccolta di oggetti, interazione ambientale… santo cielo, sto giocando ad un classico gioco survival horror che ha il fascino e lo stile di una versione moderna!

E, in più, il gioco non cerca di appoggiarsi troppo a queste radici classiche, introducendo diverse meccaniche uniche, intrecciate con la narrativa.

In The Medium, i giocatori vestono i panni di Marianne, una medium (appunto) con la particolarità di vivere e vedere sia la realtà che l’oltretomba.

Qualsiasi fan di Silent Hill non potrà non ricordarsi della “dimensione demoniaca” del primo capitolo, rivivendo quelle sensazioni, mi sentirei di dire, “amplificate”.

The Medium non si basa sul sangue o sull’azione per invogliare i giocatori a immergersi nei suoi temi infernali: otteniamo di più con l’esplorazione, accompagnata dalla colonna sonora creata dal compositore Akira Yamaoka, ex del bran di Silent Hill.

Ciò che voglio dire con queste affermazioni è che non abbiamo bisogno di Konami, e non abbiamo più bisogno di Silent Hill, non con sviluppatori come Bloober Team che offrono solide versioni di giochi ispirati allo storico brand.

Sono entusiasta all’idea di vedere cosa trarranno gli altri piccoli studi da questo titolo e cosa Bloober Team ha in programma per il suo futuro.

Spero che i fan di Silent Hill possano apprezzare il gioco e in attesa della recensione, che arriverà nei prossimi giorni, suggerisco a tutti di giocare a The Medium.

Il gioco si concentra sull’esorcismo nei confronti dei fantasmi… ma mi sentivo come se fossi stato esorcizzato io stesso, dal peso di voler vedere un nuovo Silent Hill, dopo averlo giocato!

Il futuro del survival horror inizia da qui.

Milanese, nato nel’anno del primo Final Fantasy e di Metal Gear, non c’era da stupirsi che i videogiochi gli sarebbero entrati nel DNA a tal punto da aprire un canale YouTube ed una pagina Instagram dedicati alla sua passione. Innamorato degli U.S.A, del mondo nerd e delle colline di Toussaint al tramonto.
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