Deru – The Art of Cooperation – Recensione – Switch, PC

Deru – The Art of Cooperation – recensione di Valentina Akemimas

Quando ti ritrovi con due joycons da sfruttare ed un compagno di giochi assiduo, titoli come Deru – The Art of Cooperation possono rivelarsi non solo estremamente soddisfacenti, ma anche una vera e propria sorpresa! Ink Kit ha rilasciato su Nintendo Switch e PC un puzzle game semplice all’apparenza ma molto interessante da giocare, sul quale ho trascorso abbastanza ore da poter finalmente dire la mia!

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Deru – Coppie che scoppiano!

L’intera esperienza di gioco si basa su un concetto semplice: le correnti bianche vengono interrotte solo dal pallino nero e quelle nere solo dal pallino bianco.

Il giocatore deve quindi analizzare lo scenario, spesso composto da più flussi intrecciati in modo fantasioso ed intricato, per far raggiungere ad entrambe le sfere i rispettivi “punti-salvi” e concludere quindi lo stage.

Ovviamente il gioco inizia mostrando le basi del funzionamento dell’esperienza ed i primi livelli risultano alquanto sempliciotti, salvo poi diventare gradualmente più complessi e sfaccettati, grazie all’introduzione di piccole meccaniche come l’aumento della massa di un colore piuttosto che di un altro.

Sebbene il titolo sia tranquillamente fruibile anche in singolo, purché il giocatore presenti un’ottima coordinazione occhio-mano, il meglio di sé lo dà senz’altro in coop locale.

Consegnando il joycon in mano ad un amico, parente, fidanzato/a di turno, la produzione diverte molto di più, soprattutto durante i tentativi di sincronizzazione da parte dei due partecipanti: l’aspetto tattico e la sintonia diventano quindi protagonisti, dando al tutto uno spessore senz’altro inaspettato.

Deru – Semplice ma preciso.

Un titolo minimale come questo non è per forza carente dal punto di vista artistico, dato che sebbene bianco e nero siano indiscussi protagonisti della scena, i vari stage hanno una costruzione ispirata sia dal punto di vista ludico che da quello visivo: aggiungiamo delle canzoni di sottofondo adatte ad un’esperienza di questo tipo, soft ed inclini all’aumentare la concentrazione, ed abbiamo tra le mani un quadro audio-video senz’altro rilassante e centrato.

Deru – Corto non vuol dire brutto.

La longevità del gioco si attesta sulle 4-5 ore, considerando gli errori causati da un sistema di gameplay che richiede sincronizzazione e concentrazione.

Il titolo è palesemente stato creato per la coop locale e per essere portato all’attenzione di tutti i componenti del nucleo familiare, ad amici e conoscenti, cosa che comporta la sua ovvia predisposizione alla rigiocabilità.

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SITO UFFICIALEPAGINA STEAMPAGINA SWITCH

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!
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