Antigraviator – Recensione – PlayStation 4, Xbox One, PC Windows

Antigraviator – recensione di CarbonFemShepard (versione testata – PC)

Presentato il 5 dicembre 2017 Antigraviator è sviluppato dai Cybernetic Walrus, piccolo team belga nato nel 2017, il gioco verrà pubblicato il 6 giugno dalla Iceberg Interactive, che tra le altre cose ha distribuito anche Gas Guzzlers Extreme, adrenalinico gioco di corse con auto armate, e Conarium, survival horror del quale trovate la recensione della nostra LaraPadawan sul sito. Il gioco è completamente in italiano, fatta eccezione per le poche righe di dialogo della voce fuori campo. Andiamo a scoprirlo insieme…

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Antigraviator – Inizio Ssssssspumeggiante, a 500km/h contro la forza di gravità!

La somiglianza più stretta che potremo notare appena scattato il conto alla rovescia della prima gara, è quella con WipeOut, gioco di corse anti-gravità di enorme successo nel recente passato.

A differenza dei vari golden: Need for Speed, Forza o anche The Crew e giochi di guida arcade pseudo-seri che ci hanno abituati ad un accenno di trama, qui non è presente nulla di tutto ciò, solo pura velocità ed adrenalina.

Si entra in gioco e si inizia la Carriera sparati subito sui tracciati.

Saremo alla guida di astronavi anti-gravità dal design molto futuristico. Il futuro infatti è lo scenario in cui ci troviamo a sfrecciare, precisamente nel 2210, quando le corse, così come le conoscevamo nel passato, si sono evolute.

Ora i limiti di velocità sono dettati soltanto dalla quantità di turbo che inietteremo nei nostri motori.

La Carriera è suddivisa in Campionati, man mano più avanzati, in cui per partecipare bisognerà pagare bei dindini. E non sarà certo facile guadagnarli.

Si inizia con il Campionato dei novizi, in cui l’iscrizione è gratuita ed è suddivisa in 4 fasi, così come tutti gli altri Campionati, fino a giungere a quello delle Leggende.

Se ad ogni Campionato non ci piazziamo almeno terzi, quello successivo non verrà sbloccato. Inoltre avremo perso i crediti che abbiamo usato per partecipare.

Nel caso fossimo così scarsi (come il sottoscritto) da perdere i campionati più difficili, fino a ritrovarci senza cash, si possono benissimo rifare le prime 4 gare iniziali, che non hanno alcun costo di partecipazione.

Date però una raffreddata all’eccitazione sulla prospettiva di fare soldi a manetta con queste corse: l’I.A. vi darà comunque un bel filo da torcere. “Campionato dei novizi” in questo caso non sarà come il titolo preannuncia un campionato per tutti.

Antigraviator – Uno sguardo più approfondito al gameplay

I comandi su tastiera sono semplici e istantanei: WASD per muovere il nostro Grav, shift sinistro per dare un’inchiodata con il freno ad aria, frecce direzionali usate per turbo, avvitamenti e trappole.

Una nota negativa è che i comandi non si possono personalizzare, è concesso passare solo dal layout QWERTY ad AZERTY. Inoltre nella schermata delle opzioni c’è un piccolo bug: la barra spaziatrice è indicata come un comando, ma sotto la sua descrizione non c’è scritto nulla e in gioco non esegue nessun’azione.

Le piste sono disseminate di acceleratori fissi e serbatoi di turbo raccoglibili e utilizzabili manualmente, entrambi danti spinta extra al Grav per 2 secondi.

L’inventario base concede di portarne 10 in totale e sono mostrati nell’hud quasi completamente incluso sulla vettura, che consente fra le altre cose di monitorare posizione, tempo, trappola e le taniche di boost.

Il meccanismo di attivazione delle trappole non è ben regolato, poiché il tempo è decisamente troppo breve per consentirci di usarle: la voce fuori campo annuncia che ce l’abbiamo disponibile, ma il comando scompare troppo presto.

Poche sono le volte in cui ne ho usata una, ma che comunque ha avuto un successo del 99% nel cogliere e rallentare gli avversari.

Usarle consente anche di schermarsi per breve tempo contro le trappole che piazzeranno gli altri corridori.

La varietà delle imboscate che vi capiterà di vedere vanno dalle classiche ambientali, come asteroidi e detriti in mezzo alla pista, alle trappole a muro di diverso tipo, piazzate ai bordi del tracciato, fino ad arrivare a vere e proprie morse mortali, con cui non vorrete avere niente a che fare!

Il gioco non ha un respawn manuale, quando uscite fuori dalla pista vi riporta da solo in posizione corretta, così come lo fa quando venite distrutti. Questo potrebbe essere d’ostacolo in caso vi glitchaste malamente da qualche parte: dovrete ricominciare la gara.

Antigraviator – Come si comporta l’intelligenza artificiale?

È parecchio aggressiva anche a difficoltà media, se sarete primi vi staranno alle calcagna; se invece perdete terreno difficilmente riuscirete a piazzarvi sul podio.

Il meccanismo dei punteggi  compensa però questa difficoltà, per non far scadere il tutto nella frustrazione: non avremo sempre e solo un vincitore durante le 4 fasi dei singoli campionati, chi arriva nelle prime posizioni infatti, si compensa da solo di gara in gara, piazzandosi dinamicamente nella classifica.

Altra particolarità dell’I.A. è che nelle opzioni si può regolare singolarmente la difficoltà di ciascun membro controllato dal PC, oltre a modificare i loro singoli nomi come più ci piace.

Durante i primi istanti della partenza, qualsiasi sia la vostra posizione iniziale, vi recupereranno o sarete voi a recuperare loro, bilanciando la gara finché ad un certo punto tireranno fuori gli artigli e se non starete al passo vi daranno polvere da mangiare.

Potenziare il Grav non serve granché, visto l’agguerrimento con cui l’I.A. ci dà dentro, ed è una punta di delusione, visto che non incoraggia nell’acquisto di roba nuova con i già scarsi crediti.

Antigraviator – Corse e personalizzazione

I tipi di gara che ci troveremo davanti si stringono in un cerchio di 4 modalità: Gara singola, in cui non bisogna far altro che arrivare primi facendosi spazio tra gli avversari in un circuito; Allenamento, in cui battere i propri record o quelli mondiali classificati, oppure semplicemente esercitarsi su una pista per conoscerla meglio; Conto alla rovescia, in cui raggiungere dei checkpoint prima dello scadere del tempo, assieme ad altri piloti, farà sì che la vettura non esploda (giocabili anche senza avversari); infine abbiamo le Deathrace che, nonostante la minacciosità del nome, sono tra le corse con più probabilità di essere vinte. Sono una sorta di circuito ad eliminazione, in cui chi compie il giro per ultimo viene eliminato.

Chi viene distrutto dalle trappole in queste gare non respawna in pista e perde il campionato corrente (attenzione! Non perde l’intera carriera).

Per quanto riguarda la modalità Online avremo a disposizione da subito un Elo, ovvero il sistema usato dalla maggior parte dei giochi competitivi online.

Nel multiplayer online possiamo partecipare a partite amichevoli, dove divertirsi con gente da tutto il mondo, oppure partite classificate, dove il nostro Elo verrà usato come riferimento per metterci contro avversari del nostro livello, permettendoci di scalare le classifiche.

La personalizzazione spazia dall’estetica alle prestazioni.

Sul lato dei pezzi si possono acquistare le ali, il cambio e la schermatura, rispettivamente utili nella manovrabilità, nella velocità e per concludere con la resistenza ai danni e la capienza dell’inventario.

Sul lato estetico ci applichiamo sopra delle decalcomanie preimpostate, ma comunque personalizzabili nei colori, oppure verniciare singole parti del Grav dalla decal monocromatica di base.

Il “concessionario” di navette anti-gravità comprende il nostro bolide e altri 2 tipi di vettura. Una scelta davvero limitata.

Antigraviator – Spazio al comparto tecnico

La grafica del gioco è in piena atmosfera futuristica, colorata e sgargiante e tecnicamente molto stabile.

Avendolo testato su un PC con hardware di 6 anni fa impostato su qualità media, gli FPS non sono scesi sotto i 60 quasi mai. Un lavoro ottimo per un gioco di corse del 2018.

Il motore grafico rende decisamente giustizia alle fantastiche piste ambientate nello spazio, nella giungla, nell’artico, nel deserto e sulle stazioni spaziali.

Il sonoro nel menu ha effetti di navigazione da “congegni elettronici futuristici”, sempre apprezzati da chi ama questo genere di cose.

Sul lato della musica non è mai invadente, si fonde bene con quello che succede a schermo e la qualità della soundtrack si attesta su un livello medio buono.

Nota dolente sono i sound dei veicoli, pressoché limitati a 2 variazioni e che dopo qualche ora di gioco possono risultare ridondanti. Oltre al fatto che la qualità oggettiva degli stessi non è all’altezza di altre particolarità ben sviluppate del titolo, prime fra tutte il design delle sebben poche navi Grav e le piste da far girare la testa.

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CarbonCanyon, lucano come l'amaro, amante di film di fantascienza, street racing, avventura, azione e di videogames dello stesso genere. Frequentatore fin da piccolo delle sale giochi, sia come spettatore che come protagonista. Assiduo giocatore di Need for Speed Most Wanted e Carbon, rimasti nell'Olimpo personale del mondo videoludico, così come la trilogia di Mass Effect, giocata così tanto che Shepard vorrebbe diventare reale e stringergli la mano! CANALE YOUTUBE
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