Nel vasto mondo dei videogiochi dedicati a Dragon Ball, ci siamo abituati a una varietà di esperienze, dai frenetici combattimenti di Dragon Ball FighterZ alle avventure immersive di Dragon Ball Kakarot. Tuttavia, c’è una saga che ha un posto speciale nel cuore dei fan: quella dei Budokai Tenkaichi. Questi titoli, usciti tra il 2005 e il 2007, hanno definito un’intera generazione di giocatori, e quando Bandai ha annunciato, circa due anni fa, l’arrivo di un nuovo capitolo, l’entusiasmo è stato immediato. Finalmente, dopo una lunga attesa, Dragon Ball: Sparking! Zero è arrivato. Ma sarà riuscito a mantenere vive le promesse fatte?
Un salto nel passato: le origini dei Budokai Tenkaichi
Per capire cosa rappresenta davvero Sparking! Zero, è utile fare un salto indietro nel tempo, fino all’epoca d’oro della saga videoludica Budokai Tenkaichi. Il primo titolo, noto in Giappone come Dragon Ball: Sparking!, fece il suo debutto su PlayStation 2 nel 2005. Questo titolo si distingueva per l’innovativo utilizzo di una telecamera posizionata “dietro le spalle” e per il vasto roster di personaggi, che all’epoca contava ben 58 combattenti, un numero inusitato rispetto ai giochi precedenti della saga. Fu un successo immediato, ma fu soprattutto con i due capitoli successivi che la serie si consacrò definitivamente: Budokai Tenkaichi 2 e Budokai Tenkaichi 3 alzarono ulteriormente il livello, introducendo più di 150 personaggi, trasformazioni durante i combattimenti, e uno stile di gioco che permetteva ai giocatori di ricreare le epiche battaglie dell’anime.
Per anni, quei giochi hanno rappresentato lo standard per i fan dei picchiaduro dedicati a Dragon Ball, ma con l’assenza di nuovi contenuti animati tra la fine degli anni 2000 e il ritorno del brand nel 2013, la saga venne messa da parte.
Sparking! Zero: il ritorno tanto atteso
Arriviamo al 2024, con Sparking! Zero finalmente disponibile su PS5, Xbox Series e PC. L’attesa è stata lunga e carica di aspettative, alimentate anche dal fatto che il titolo si proponeva di essere una sorta di “definitivo Budokai Tenkaichi”, riprendendo non solo il nome, ma anche molte delle caratteristiche tanto amate dai fan.
Il gioco offre una vasta gamma di modalità, pensate per accontentare un pubblico eterogeneo. La modalità Episodio Battaglia ci riporta nella classica narrazione della saga di Dragon Ball Z e Dragon Ball Super, facendoci rivivere gli eventi attraverso gli occhi di otto guerrieri iconici come Goku, Vegeta, e Freezer. Tuttavia, questa modalità risulta essere piuttosto superficiale, con riassunti della storia presentati in forma di slide show e poche scene di intermezzo, lasciando molti fan desiderosi di maggiori dettagli.
I What-If: una vera chicca
Un’aggiunta che porta un po’ di novità alla classica formula è rappresentata dai What-If, scenari alternativi che si attivano soddisfacendo determinate condizioni durante le battaglie. Questi episodi permettono di esplorare versioni inedite della storia di Dragon Ball, come cosa potrebbe succedere se Piccolo rifiutasse di collaborare con Goku contro Radish, portando a conseguenze imprevedibili. Anche se alcuni di questi scenari non sono esplorati a fondo, rappresentano comunque una piacevole sorpresa e un’ottima aggiunta per i fan che cercano qualcosa di diverso dalla solita narrazione.
Un gameplay raffinato
Il punto di forza di Sparking! Zero è senza dubbio il sistema di combattimento, che prende ispirazione dai capitoli passati ma lo eleva a un livello superiore. Le arene 3D sono completamente distruttibili e le combo sono fluide e complesse, permettendo una vasta gamma di mosse e strategie. Ogni personaggio ha la possibilità di eseguire attacchi e contrattacchi spettacolari, con tecniche come il Contrattacco Vendicativo o il Super Counter, che richiedono un tempismo perfetto.
Per chi ama allenarsi, è disponibile una Modalità Allenamento dettagliata, guidata dal nostro caro Piccolo, che spiega ogni tecnica e strategia per padroneggiare il combattimento.
Un multiplayer divertente ma sbilanciato
Il comparto multiplayer del gioco è uno degli aspetti più attesi, e Sparking! Zero non delude in termini di offerta, con partite 1 vs 1 e Battaglie a Squadre, dove i personaggi hanno un costo in punti proporzionale alla loro potenza. Purtroppo, il bilanciamento del roster lascia a desiderare: alcune mosse risultano essere nettamente più potenti di altre, il che rende il gioco competitivo leggermente sbilanciato, con pochi personaggi che dominano il meta attuale.
Un altro problema da segnalare è l’assenza del cross-play, che limita l’esperienza online, soprattutto per chi gioca su Xbox, dove trovare avversari può diventare un’attesa frustrante.
Personalizzazione estrema e longevità
Una delle novità più intriganti è la modalità Battaglia Personalizzata, che permette di creare veri e propri scenari personalizzati, non solo limitandosi ai combattimenti, ma anche alle scene di intermezzo, ai dialoghi e alle condizioni di vittoria. Questo livello di personalizzazione, mai visto prima in un gioco di Dragon Ball, è senza dubbio il vero fiore all’occhiello di Sparking! Zero, e garantisce una notevole longevità grazie anche alla possibilità di condividere le proprie creazioni online.
Nostalgia e nuove direzioni: un bilancio
In conclusione, Dragon Ball: Sparking! Zero è un gioco che riesce a catturare parte della magia dei vecchi Budokai Tenkaichi, pur non riuscendo a eccellere in tutte le sue componenti. Se da un lato i combattimenti sono spettacolari e ben rifiniti, dall’altro la modalità Episodio Battaglia lascia un po’ a desiderare per la sua superficialità. Tuttavia, per i fan storici della saga, il ritorno dei Budokai Tenkaichi è comunque un evento emozionante.
Non è il gioco definitivo di Dragon Ball, ma è sicuramente un titolo che sa come divertire e strizzare l’occhio a chi, come tanti di noi, ha passato ore a spammare colpi con Kid Buu su PlayStation 2. Se cercate un gioco che riporti a galla quelle emozioni, Sparking! Zero potrebbe essere proprio quello che fa per voi.
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