A volte ritornano – Six Bullets System – Seconda Edizione
Cito il maestro Stephen King perché, nella sua lunga carriera di scrittore, ha realizzato la serie della “Torre Nera” che, tra i suoi generi, ha anche il Western.
Così facendo torno a scrivervi su Nerdream del GDR che è partito proprio da questo genere, ed ora si sta espandendo per diventare qualcosa di ancora più grande e interessante: SIX BULLETS SYSTEM.
Parto facendo a tutti un enorme SCUSA: ad autori miei conoscenti, al mio capo di Nerdream e a tutti voi che state leggendo.
Chiedo sinceramente scusa a tutti per essere scomparsa per mesi senza avvisare; non mi metterò a cercare giustificazioni, anche perché il mio intento ora è di essere presente e professionale per rispetto a tutti coloro che si sono fidati e affidati alla sottoscritta.
E tra questi ci sono i ragazzi di Six Bullet System, che abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare a partire da settembre 2022, quando a Genova Comics&Games ci hanno dato la possibilità di vedere in anteprima la loro opera.
In questi due anni molte cose sono cambiate per Massimiliano Maras, Matteo Tudisco e tutta la squadra dietro la realizzazione del progetto, e a Modena Play2024 sono tornati con tante novità.
Anzitutto la casa editrice: li avevamo conosciuti con la Raven e, in uno strano e ironico twist del destino, li troviamo sempre con una casa editrice il cui nome ha al suo interno un volatile, ovvero la Barn Owl Studio.
Azienda super giovane, ha subito attirato le attenzioni caricandosi il peso della produzione e distribuzione di Six Bullet System.
E dico “peso” perché, in questi due anni, il materiale dietro di SBS è cresciuto come il Bambù: adesso non abbiamo solo il Framework, ovvero il manuale base (di cui parleremo fra poco), ma anche l’avventura “Corvi sul Rio Grande” e “Storie dalla Frontiera”, ovvero tutto quello che c’è da sapere sul mondo del western, dai costumi alle leggi alla geografia ai trasporti alle popolazioni e tanto altro ancora.
Niente è lasciato al caso, perché un Colono non può essere mandato allo sbaraglio in una terra sconosciuta, e giustamente un giocatore non può essere lasciato solo di fronte ad un mondo nuovo che può aver conosciuto di sfuggita tramite i film di Sergio Leone.
E agganciandomi al maestro del genere cinematografico vi voglio parlare del manuale base: perché sì, ne abbiamo già parlato di quest’opera, ma alla sua SECONDA EDIZIONE gli autori hanno preso i feedback di chi ha giocato e hanno lavorato per migliorare ulteriormente la qualità dell’opera. E questo è stato proprio Matteo Tudisco a dirmelo, in una chiacchierata fatta ad aprile.
La prima edizione, sostanzialmente, ci è servita per ricevere i feedback del pubblico interessato; la seconda edizione si è evoluta e modificata in base a questi. Abbiamo fatto un lavoro di pulitura e aggiunto parti che non riuscivamo ad inserire nell’edizione precedente completando così il framework di ambientazione.
E’ la fondazione di un nuovo sistema gioco, dove una volta preso il manuale base seguirà una collana dedicata esclusivamente ad altri tipi di ambientazione che andranno oltre il western. Si è partiti dal Tropos per andare al genere e adesso dal genere si sta tornando al Tropos.
Qui volevo portarvi, giocatori e lettori: SBS lo avevamo conosciuto, nella sua prima edizione, come GDR dedicato al mondo del Western con la bellezza e il fascino che quel genere ispira. Adesso non è più SOLO western.
Nell’introduzione del manuale, nel punto 6, ci viene mostrato che il manuale di SBS è un System, un sistema, con cui poter creare le proprie storie che possono avere altri generi. Vi metto qui la tabella indicata e la spiegazione di Matteo alle parole Hardcore, Standard e Cinema.
Standard è la taratura standard del manuale.
Con le regole che hai a disposizione un Django lo fai facile, nel senso questo titolo ubbidisce ad alcune leggi “tarantiniane”, pertanto i personaggi si fanno male (anche perché nei film di Tarantino vediamo questa dinamica), però le conseguenze sono relativamente “lievi” per i protagonisti: Django viene rapito e torturato, ma in 4-5 giorni torna vestito da fighetto e si fa fuori una stanza.
Se tu la stessa scena di tortura la fai in un “film” in stile “Il Buono, il brutto e il cattivo” ottieni tutta una sequenza molto più lunga e intensa; se invece la proponi in un John Wick o in un Kingsmen, nel momento in cui si leva le manette inizia a picchiare.
Ma, come vedete, alcuni dei titoli indicati come riferimento si discostano dal western.
Il genere western (dal punto di vista cinematografico) è un genere di film “seminale”: ha definito Tropi, situazioni, approcci ai personaggi che sono diventati successivamente trasversali; il noir aggiunge il Tropo del detective tutto d’un pezzo, ma il resto (protagonista singolo con conseguenze, brutte scelte, risoluzioni uno contro uno o uno contro molti) derivano dal western.
Il primo Star Wars (e parliamo di quello degli anni ’70) al botteghino fu catalogato come “Western, Space Opera”.
Ma non pensiate che, siccome il mondo cinematografico viene preso come riferimento per la realizzazione delle ambientazioni, la creazione del personaggio e le sfide che dovrà affrontare vengano prese “sottogamba” o non siano all’altezza di una giocabilità coinvolgente. Anzi: la creazione di un personaggio porta a scelte che poi potrebbero mettere in difficoltà il giocatore ed è esattamente quello che SBS vuole.
Il sistema funziona con una taratura dove, se ti dico che la difficoltà è 7 (una difficoltà estremamente alta), quello è il tipo di risultato che devi ottenere o superare, fine della gita. E vale per tutti, pg e png del master.
E questa è “Difficoltà Oggettiva”, dove il 10 è un risultato impossibile.
I personaggi non sono bilanciati tra loro perché devi rappresentare una persona ragionevolmente verosmile nell’ambientazione, ed è chiaro che le persone fra di loro hanno caratteristiche e abilità diverse tra capacità fisiche, conoscenze eccetera.
Potrebbe anche capitare una situazione in cui, nel gruppo, nessuno possiede una skill necessaria per sbloccare la situazione; ecco che allora il “party” si impegna per cercare di trovare una soluzione, sovrapponendo le capacità tra di loro per ottenere l’obbiettivo (che fa tanto A-Team). Diventa così un meccanismo spontaneo di “Brainstorming”.
Sembra banale, no? Il lavoro di squadra, l’aiutarsi per cercare di risolvere una situazione difficile, eppure è la base, il pilastro su cui si basano tanti GDR.
Quindi SBS, da manuale di gioco per avventure in salsa western, torna ad essere quello che avevano pensato originariamente i suoi creatori: un sistema di regole per tipi diversi di ambientazione. Un progetto così audace, però, dovrà richiedere tante regole, dettagli e “carta” (inteso come spessore del manuale).
Se tu vai a vedere il framework light, con solo i pezzettini di regola nuda, sono un a quarantina di facciate impaginate. Il regolamento nudo del gioco sono 26 cartelle di Word. E’ minimale e il sistema va da solo.
Il problema è che un sistema “autonomo” non è comune e pertanto è molto più complicato spiegarlo su carta che su una demo dal vivo; quello fa aumentare la quantità di carta nel manuale, tanto che abbiamo dovuto dividerlo in due parti altrimenti diventava la Bibbia di Re Giorgio!
Per come vuole essere fatta la collana nei manuali ambientativi il regolamento non c’è, solo nel manuale base. Nell’ambientazione c’è una piccola appendice strettamente dedicato all’ambientazione.
Anche per questo “La Guida del Colono” è così densa di informazioni e dettagli specifici.
Il manuale ambientativo è alla portata di tutti: non ci sono master secrets né meccaniche particolari che sarebbe preferibile non svelare al giocatore, ed è un’ottima guida se nell’ambientazione si hanno dei dubbi inerenti posti o attività.
A questo punto feci la seguente domanda a Matteo:
“Voi cercate di mostrare la parte realistica dell’ambientazione. È ovvio che arriverà qualcuno a contestare il “troppo realismo” di SBS, usando la classica frase del “è solo un gioco” e chiedendo di ridurre l’estremo realismo che proponete.”
In quel caso c’è la “modalità” cinema, dove il realismo viene messo da parte a favore di una maggiore spettacolarità ed elasticità. Continueremo a darti delle certezze: se sei bravo a fare qualcosa lo si tiene, però ci saranno delle cose di cui hai bisogno e non sei in grado di fare e dovrai arrangiarti per riuscire a superare le difficoltà.
Sono in conclusione. Per scrivere questo articolo mi sono messa in sottofondo “Greatest Western Music of all Time” di Morricone e mentre la traccia si spegne su “My name is Nobody” tiriamo le somme: Modena Play 2024 è passato e il sito della Barn Owl Studio, alla voce “Chi siamo”, ha inserito i commenti dei giocatori soddisfatti ed entusiasti che hanno provato Six Bullets System.
Cheesy? Forse. Ma dimostra che SBS è un GDR che vale tempo, attenzione e denaro; io non vedo l’ora dei prossimi manuali di ambientazione, non vedo l’ora di vedere questo sistema espandersi su altre ambientazioni e dimostrare il suo potenziale di Framework.
Ancora una volta chiedo scusa a tutti per la prolungata assenza: spero di rifarmi con i prossimi articoli e di poter riprendere a parlare con il mio solito entusiasmo del mondo del gioco di ruolo.
Alla prossima!
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