Il Segreto di Madoka – Recensione Manga – Flashbook
Finalmente ho avuto l’occasione di recuperare un volume unico che mi ispirava sin dal momento del suo annuncio: Il Segreto di Madoka, edito Flashbook.
Quando ho sentito di cosa parlava mi sono subito domandata se contenesse dei temi LGBTQ+, e ora che l’ho letto ho qualcosa da dire a riguardo.
La trama
Madoka è un ragazzino a cui sono sempre piaciute le cose carine. Sua sorella realizza dei vestiti per lui, che ama indossarli e sentirsi dire da tutti che è carino.
Non gli interessa che si tratti di cose generalmente riconosciute come “da ragazze”, almeno finché non si scontra con il giudizio dei coetanei.
All’inizio del volume, infatti, lui si trasferisce in una nuova scuola con l’intenzione di non rendere pubblico questo lato di sé.
Un giorno, però, viene scoperto da Itsuki, che frequenta la sua stessa classe e abita vicino a lui. Inoltre, anche se Madoka non lo aveva capito, Itsuki è una ragazza!
Il Segreto di Madoka è un manga slice of life molto delicato e carino, che ci racconta dell’amicizia tra questi ragazzini.
I due frequentano le elementali, come possiamo intuire dal fatto che non indossino un’uniforme, a differenza di altri personaggi più grandi che compaiono.
Ma soprattutto, i due condividono un segreto, ovvero la passione di Madoka per i vestiti carini.
Riusciranno a mantenere il segreto o qualcun altro lo scoprirà? Come reagirebbero gli altri se scoprissero che Madoka si veste da ragazza?
Il contenuto
Il Segreto di Madoka ci propone due personaggi che sembrano l’uno l’opposto dell’altra, sin dalla copertina del volume.
Qui vediamo infatti Madoka, il protagonista maschile, che indossa una gonna, delle scarpe alte e ha un taglio di capelli che lo fa sembrare una ragazza.
Al suo fianco c’è Itsuki, compagna femmina, che però guardata superficialmente sembrerebbe un ragazzo.
In realtà trovo che i due personaggi vedano in modo molto diverso la loro scelta di abbigliamento e anche la loro considerazione di sé non è la stessa.
Una riflessione sui personaggi
Itsuki non si sente un ragazzo, o almeno questo possiamo intuire dal fatto che non voglia essere definita “maschiaccio”, né che ci si riferisca a lei al maschile. A conferma di ciò, togliendo la sovracoperta del volume, troviamo gli sketch di lei e della sua famiglia, dove viene esplicitamente indicata come femmina (“F”).
Madoka invece ama sentirsi dire che è carino e quando lo scambiano per una ragazza non dice niente, anzi sembra apprezzare la cosa. Certo, non si entra nel discorso dell’identità di genere anche perché lui e Itsuki sono molto piccoli, però vediamo che Madoka si riferisce a se stesso al maschile.
Un dettaglio interessante lo troviamo, anche in questo caso, togliendo la sovracoperta e guardando gli sketch di Madoka e della sua famiglia. Qui, accanto al suo nome, non è stato specificato alcun genere. Dato che per Itsuki c’era, non credo che sia stata una svista… però chissà.
Sarebbe stato bello avere un commento dell’autrice, così da scoprire di più su ciò che lascia sottinteso nel suo manga senza confermarlo mai. Purtroppo nel volume non c’è niente del genere.
Cercando online altri suoi lavori, tutti inediti in Italia a parte questo, ho visto che si è occupata di diversi manga BL, ma non ho trovato altro che possa far intuire un suo interesse per le tematiche LGBTQ+.
Quel che è certo è che, nella lettura di Il Segreto di Madoka, si percepisce che non c’è niente di strano nella scelta di abbigliamento dei protagonisti (anche se per alcuni, a primo impatto, può non sembrare così).
Da ciò deriva un’esperienza di lettura molto piacevole e coinvolgente, per quanto lenta e quotidiana.
Qualche dettaglio interessante
Il segreto a cui si fa riferimento nel titolo del manga, inaspettatamente, non è solo quello di cui vi ho parlato in questo articolo, cosa che mi è piaciuta molto. Comunque non vi svelerò niente a riguardo.
In questo manga, una particolare attenzione è stata posta proprio sull’abbigliamento dei protagonisti. In ogni capitolo indossano degli outfit carinissimi che sono stati curati nel dettaglio.
Da una parte questo avviene perché la sorella di Madoka ha la passione per i vestiti e ne realizza molti per lui. Dall’altra, perché questi abiti permettono ai protagonisti di esprimersi in un modo che sentono proprio, il che fa passare un messaggio importante.
In conclusione
Per me Il Segreto di Madoka è stata una lettura molto piacevole. Trovo che sia in grado di far riflettere anche se non rende mai chiaro ed esplicito il suo messaggio, lasciando libero il lettore di carpirlo o meno.
I disegni poi sono piacevolissimi, sia per quanto riguarda gli abiti dei personaggi, sia per le loro espressioni.
La storia è delicata ma non annoia, anzi ci trasporta con curiosità verso il finale.
Purtroppo è un volume molto sottile, ma nei suoi 6 capitoli riesce a raccontare molto dei personaggi e a coinvolgere proponendo delle vicende interessanti.
Personalmente non mi ha soddisfatta del tutto perché mi sarebbe piaciuto vedere i protagonisti anche da adulti, magari in un extra di fine volume che completasse la storia.
Purtroppo non c’è niente di simile, ma non si tratta comunque di una grave mancanza, anzi ho apprezzato molto questo manga.
In conclusione non posso che consigliarvelo nel caso cerchiate una lettura breve e leggera, ma che non sia davvero fine a se stessa. No, perché possiamo leggere tanto tra le righe, interpretando il comportamento dei personaggi.
Di solito non amo i volumi unici, a meno che non si tratti di manga di genere BL, perché li trovo troppo brevi e troppo poco approfonditi in ciò che vogliono raccontare. Invece Il Segreto di Madoka non mi ha dato questa impressione, anzi sono molto contenta di averlo letto.
Ovviamente lo consiglio anche ai lettori che cercano manga dalle tematiche LGBTQ+. Qui non vengono trattate in modo esplicito, ma troverete comunque pane per i vostri denti!
