Molly Medusa Queen of Spit – Recensione – Nintendo Switch

Molly Medusa Queen of Spit – Recensione

Il team dei ragazzi di Neckbolt, autori di Yono & The Celestial Elephants, prova a bissare il successo del suo predecessore creando un nuovo gioco, Molly Medusa: Queen of Spit, di cui mi accingo a parlarvi, dopo averlo provato su Nintendo Switch.

Partiamo dalla storia, che ci vede vestire i panni di Molly, scultrice e apprendista di Pygmalion, uno scultore anziano, burbero e scontroso, con il quale il rapporto non è idilliaco. Pygmalion è sempre maleducato e scontroso e si rifiuta di insegnare a Molly i trucchi del mestiere perchè probabilmente teme la sua abilità nell’arte della scultura.

A questo punto Molly, inviata dal suo maestro a comprare un nuovo scalpello dal mercante ambulante, inizia ad incontrare lungo la strada altri personaggi, come Olympiodora, la sua mamma, la pittrice di vasi Graeca, la venditrice di spade ed altri, fino a perdersi nella foresta.

Lì Molly trova però il venditore ambulante, ma egli si trasforma in Circe, la dea della foresta, che la inganna chiedendole di esprimere un desiderio! Molly infatti le chiede di diventare la scultrice più brava al mondo e di tutta risposta Circe le lancia una maledizione! Trasforma Molly in Medusa, con capelli di serpi rosse e sguardo pietrificante… ora è in grado di trasformare in pietra la viva carne! Ma è pure diventata tanto sola, perchè come fai a parlà con qualcuno se appena ti vede lo trasformi in un sasso?

Da qui si parte per l’avventura, con Molly che esplorerà luoghi iconici della mitologia greca, dal labirinto del Minotauro alle sale infestate di gufi di Minerva, affrontando boss da trasformare in pietra, lottando al meglio delle sue possibilità, alle prese con questo potere così devastante e difficile da sopportare, proprio per la solitudine e l’alienazione che psicologicamente la affliggono.

Ma il fatto di trasformare tutto in pietra non è il solo potere di Molly, che dopo la maledizione di Circe è infatti in grado di camminare lungo muri e soffitti, e da questo potere si svilupperanno poi sessioni di gameplay più complesse.

Se già nel precedente lavoro dei ragazzi di Neckbolt c’erano assonanze concrete al lavoro fatto nel tempo da Nintendo con la saga di Zelda, ora questa cosa è ancor più palese, con Wind Waker che spunta dappertutto in dejavù tipici da produzione che attinge a piene mani dalle caratteristiche di The Legend of Zelda.

Quello che però manca del tutto alla produzione è proprio il carattere e la pienezza che invece il prodotto Nintendo conserva intatto edizione dopo edizione, e così ci si ritrova in un gioco dalla grafica carina, dall’incipit interessante e dalle ambientazioni gradevoli a girare a zonzo nel nulla, un po’ spaesati, anche perchè c’è da dire che il giocatore è buttato nella mischia senza alcun tutorial.

Nessuno ci dirà cosa fare e come farlo, fin dal principio ed anche la mappa di gioco, molto scarna, non ci dirà proprio un bel niente. Credo che questo potrebbe essere un primo ostacolo insormontabile per una buona fetta di giocatori… specie quelli alle prime armi, che potrebbero droppare il gioco di punto in bianco, stufi per questa scelta opinabile degli sviluppatori.

E così si procede a tentoni, cercando di capire da autodidatti le meccaniche di gioco.

Il gioco si pone soprattutto come un puzzle game, dove dovremo risolvere degli enigmi ambientali, spostando le casse sui tasti a pressione del pavimento, o spostando specchi per dirigere il fascio di luce di un occhio per aprire una porta e proseguire nell’avventura.

C’è poi la ricerca di collezionabili, come pezzi di cuore e chiavi, e si usa pure la barca a vela per determinati spostamenti (qualcuno ha ridetto Zelda?).

Ma torniamo all’altro potere di Molly! Quello di camminare su muri e soffitti di cui vi parlavo già prima… beh l’idea di sfidare la gravità e massimizzare la difficoltà degli enigmi ambientali dandogli più profondità e costringendo il giocatore a spremersi le meningi in maniera omnidirezionale è un’idea ottima. Peccato che la realizzazione tecnica lasci a desiderare, perchè la telecamera spesso si blocca, ed è talmente instabile da dare il mal di mare salto dopo salto, incastro dopo incastro.

Abbiamo riscontrato qualche bug anche in game, non solo per la realizzazione tecnica inerente i movimenti della camera, ma bensì per una questione di risoluzione degli enigmi, che in alcuni casi si bloccano.

L’esempio palese è quello degli specchi nella biblioteca, dove uno specchio, una volta “preso” da Molly per spostarlo, proprio non vuole staccarsi dalle sue mani, costringendo al rage quit, per riprovare nuovamente. Anche post riavvio il bug è però sempre là, pronto a bloccarci la strada e costringerci di nuovo a quittare. Spero gli sviluppatori stiano lavorando al problema.

Parlando del sonoro ci ritroveremo una OST fatta di musiche heavy metal e rock, frullate con alcune tracce meno spaccone, molto ispirate, ma poco centrate… Mi sarei aspettato qualcosa di più in linea con le ambientazioni rispetto a quanto proposto, anche perchè i momenti di “vuoto” del gioco sono tanti e quindi il ritmo incalzante delle musiche non sempre veste a pennello sul gioco.

Insomma questo platform-adventure è forse una grande occasione sprecata, vuoi per la sensazione di vuoto di alcuni momenti, vuoi per lo spaesamento da assenza totale di un tutorial, vuoi per i problemi di telecamera, vuoi per i bug, vuoi per il paragone forse fin troppo impietoso con Wind Waker, ma sta di fatto che alla fine resta solo rammarico, perchè il concept era davvero carino.

Non pesa l’assenza della localizzazione italiana, in quanto la semplicità dei dialoghi rende il gioco utilizzabile da tutti.

Il prezzo attuale è di 39,90€ e ci pare avventato prendere il titolo a prezzo pieno. Gli amanti di questo genere potranno magari aspettare un’offerta.

Trovate il gioco QUI!

Se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime news e sulle ultime novità dello store, non dimenticare di seguirci su Instagram (Nerdream.it e  Nerdream Store), Facebook e Telegram!
Nata nelle terre di Heidi, è cresciuta a forza di arrosticini e vino. La tecnologia non è il suo forte, ma da quando ha comprato il suo primo computer ed ha iniziato a giocare con i videogiochi, ha abbandonato il piccione viaggiatore.