American Psycho – Analisi e spiegazione significato
American Psycho è uscito più di 20 anni fa, ma rimane tutt’oggi una pellicola che continua a far dibattere su una domanda: Patrick Bateman ha ucciso o no tutte quelle persone?
Il messaggio in segreteria
Se non avete visto il cult del 2000 con Christian Bale in una delle sue migliori interpretazioni (se non proprio la migliore) vi consigliamo di interrompere la lettura di questo articolo, poiché è pieno di spoiler.
La scena più appropriata da cui far partire questa analisi è senz’altro quella dell’omicidio di Paul Allen (Jared Leto). Subito dopo aver compiuto il misfatto, possiamo vedere Bateman trascinare la sua vittima all’interno di un sacco e portarlo proprio nell’appartamento di Allen.
Una volta a casa di quest’ultimo, per costruirsi un alibi, decide di fare una telefonata a qualcuno in cui si spaccia per la sua vittima, facendo credere che non sia sparita dalla circolazione poiché è morta, ma poiché si trova all’estero.
Dopo questo avvenimento, Bateman riceve la visita del detective Donald Kimball (Willem Dafoe). È proprio lo stesso detective a “rivelare” a Bateman che ha trovato un messaggio nella segreteria di Allen in cui affermerebbe di essersene andato a Londra.
Ciò significa che qualcuno ha effettivamente registrato il messaggio, che quel messaggio esiste veramente. Quel qualcuno può essere solo e soltanto Bateman.
Chiunque viene scambiato per chiunque
A fine film, il personaggio di Bale confessa al suo avvocato proprio l’omicidio di Allen. L’avvocato, però, afferma di non credergli. Non solo non crede che Bateman abbia compiuto un gesto simile, non crede nemmeno che Paul Allen sia effettivamente morto, poiché è convinto di averlo visto proprio a Londra.
Di base ciò confermerebbe il fatto che il protagonista si sia immaginato tutto. Questo poiché la regista, Mary Harron, ci mostra in maniera esplicita l’omicidio di Allen. Si potrebbe, però, fare un’obiezione, considerando il fatto che tutti quanti si scambiano tra di loro. Sono tutti quanti talmente omologati, talmente simili, da poter essere scambiati per la stessa persona.
La nostra ipotesi, quindi, è che l’avvocato di Bateman a Londra non abbia visto Allen, ma abbia visto qualcuno che ha scambiato per Allen.
La signora che vende l’appartamento
Un’ulteriore prova del fatto che tutte quelle persone le abbia effettivamente uccise Bateman la si può trovare nella scena in cui si reca nel posto in cui la sua vittima viveva. Una volta arrivato si rende conto che è stato messo in vendita.
La signora che sta gestendo proprio la vendita gli fa una serie di domande e capisce con chi sta parlando.
Si presume che questa signora sappia cosa c’era in quella casa prima che venisse svuotata. Alla fine decide di dare a Bateman la possibilità di andarsene via, ma dalle domande che fa sembra aver capito con chi stesse parlando, ovvero il responsabile di ciò che è stato trovato dentro quelle mura.
La scena del bancomat
Dire però che Bateman si sia immaginato tutto sarebbe falso, poiché nel corso della storia succedono cose che palesemente non possono succedere. È proprio impossibile che siano successe.
Ci viene fatto capire che il protagonista non è una persona particolarmente sana di mente, grazie soprattutto alla sequenza che inizia quando preleva al bancomat e termina al già citato punto in cui si confessa con l’avvocato.
In quei momenti, infatti, lo vediamo dapprima cercare di obbedire alla richiesta del bancomat di inserire un gatto nella fessura delle carte, sparare un colpo di pistola ad una signora che, passando di lì, lo vede e, successivamente, venir inseguito dalla polizia. Inizialmente solo da automobili, poi da elicotteri.
È decisamente irrealistico il fatto che dopo la sua confessione sembra non essere più minimamente ricercato dalle forze dell’ordine. In particolare per il fatto che, come già accennato, lo inseguono addirittura con gli elicotteri.
È normale pensare quindi che tutta quella sequenza sia il frutto della sua immaginazione. Solo quella però, tutto il resto è effettivamente successo.
Quella sequenza serve principalmente per lasciare il dubbio nello spettatore e per sottolineare un’ulteriore volta quanto egli sia mentalmente instabile.
Ma quindi Bateman è un killer o no?
Si, secondo noi Patrick Bateman è effettivamente un serial killer, ma riesce a farla franca grazie al fatto che vive in una società estremamente superficiale. Nessuno conosce e si interessa per bene del prossimo. Tutti tendono ad emulare lo stesso stile di vita, cercando di risultare migliore degli altri senza rendersi conto di quanto, in realtà, finiscano solo per assomigliarsi a vicenda.
A tal punto che un serial killer può agire indisturbato ed usare l’omologazione reciproca come alibi per le sue malefatte.
Siete d’accordo con la spiegazione di American Psycho? Fateci sapere nei commenti.
Per come l’ho inteso io, Bateman è all’apice della follia yuppie anni 80, odia nel profondo tutti, li schifa il mondo nella maniera più assoluta.
Penso quindi che sia tutto frutto della sua immaginazione. D’altronde quando uccide Paul Allen e porta il sacco si vede una striscia di sangue nella hall del grattacielo (possibile che il portiere non abbia un minimo di sospetto…?). Quando uccide la prostituta con la motosega, praticamente fa quello che vuole senza che nessuno, dagli altri appartamenti, senta il rumore e chiami la polizia?? Non parliamo dell’escalation dalla scena del gatto quando spara ai poliziotti e le macchine saltano in aria, lui stesso guarda la pistola incredulo…
La conferma della sua follia immaginaria arriva quando la sua assistente scopre il quaderno nel quale disegnava tutte le sue presunte vittime poi rappresentate nel film.
Nel finale arriva poi la consapevolezza di essere uno psicopatico il che lo rende praticamente apatico alla vita stessa.
Comunque il bello di questo film è proprio questo, la libera interpretazione da parte dello spettatore di dare un senso alla trama. Per me rimane un capolavoro del cinema e voto 5 stelle.
Non ho visto il film integralmente, ma ho letto diverse recensioni.
La tua tesi interpretativa e il tuo commento a mio giudizio sono lucidi e corretti.
Personalmente penso che sia un film di un genere molto, molto particolare.
In passato sono stati girati svariati film sul “libero amore”, portato al suo limite estremo, fino alla pazzia. Ebbene penso che questo film sia una pellicola sul “libero omicidio”, portato ad un livello tale da spingere il protagonista alla pazzia. Questo perché alcuni personaggi “secondari” in realtà sono al corrente del “vizietto” del protagonista e lo usano come pupari per manovrare il povero, anzi il ricco Bateman come una marionetta.
Il contesto che manca è questo: a certi livelli di ricchezza non solo esiste il diritto al “libero omicidio”, ma ci sono addirittura persone che manovrano questi omicidi seriali, con tecnologie raffinatissime, per il puro divertimento della propria psiche nichilista. Bateman non è il “superuomo” che crede di essere, ma una marionetta in mano ai veri “superuomini”. La storia del Bancomat e del gatto è da imputare al fatto che un certo punto il mondo virtuale creato intorno a Bateman per indurlo a compiere questi omicidi evidenzia un difetto di connessione col mondo reale, facendo sprofondare il protagonista in un dubbio atroce, che lo porta alla vera pazzia.