Destiny 2 L’Eclissi – Recensione campagna ed incursione

Recensione Destiny 2 L’Eclissi

La nuova espansione di Destiny 2, L’Eclissi, ci porta su Nettuno, in una città nascosta fino ad oggi, ad affrontare il Testimone e il suo ultimo discepolo nonché noto personaggio della saga (conosciuto nel 2017) ovvero Calus.

Iniziando a concentrarci sulla narrativa scopriremo che, riprendendo l’ultima suggestiva cutscene della Stagione del Serafino, la storia comincia con l’assalto delle armate del neo-discepolo Calus contro la Terra e dell’attacco diretto del Testimone al Viaggiatore, il quale ha tentato di rispondere al fuoco fallendo.

Dopo essere entrato in contatto col Viaggiatore, il Testimone ha una visione legata ad un oggetto dai grandi poteri paracausali situato sulla città di Neomuna su Nettuno noto come Il Velo e decide di inviare le armate cabal dell’Imperatore-Discepolo, conosciute ora come Legione Oscura, a prendere quest’ultimo.

Sebbene all’inizio della campagna sembrava essere arrivati al culmine di questa lotta tra la Luce, impersonificata dai nostri Guardiani, e l’Oscurità padroneggiata dal Testimone, arriviamo al termine della campagna con più domande che risposte e con alcune lacune legate ad elementi chiave della storia raccontata.

Riprendendo la modalità di narrazione degli scorsi anni, speriamo che le varie Stagioni che usciranno quest’anno possano rispondere a molti quesiti e che possano prepararci alla conclusione della decennale saga di Destiny.

Un’Ambientazione a tratti retrò

Una città in cui non è mai avvenuto il Crollo e l’umanità ha continuato a prosperare fino ad adesso, così ci viene presentata Neomuna, la location principale in cui si svolgono quasi tutti gli eventi dell’espansione: una città futuristica dai colori molto accesi e dalle insegne al neon che ricordano molto il pop anni ’80.

Dall’altro lato però vi è la Tifone, la nave personale dell’Imperatore Calus, una fortezza colossale che ricorda l’architettura delle Piramidi della Flotta Nera del Testimone e che ci da un senso di imponenza e ci ricorda che l’Imperatore avrà sempre un “occhio” di riguardo nei nostri confronti durante tutta la nostra esperienza di gioco.

Cosa offre a livello di gameplay?

Se la narrativa ci ha lasciato a bocca asciutta, le innovazioni di gameplay sono il cuore pulsante di tutta l’espansione. La nuova sottoclasse, la Telascura, rappresenta una ventata d’aria fresca per l’esperienza di gioco, andando a potenziare l’aspetto della mobilità con il Rampino e dando nuovo materiale per la personalizzazione dei nostri personaggi.

In più le varie modifiche fatte al sistema dei perk delle armature, la funzione di salvataggio di determinati equipaggiamenti per poterci
accedere nell’immediato e un miglioramento anche al sistema di crafting delle armi, agevolano enormemente le fasi di costruzione delle build dei nostri personaggi e ci permettono di testare e utilizzare svariate combinazioni di armi e armature rendendo la nostra esperienza di gioco
variegata e divertente a tutto tondo!

Ma parliamo dell’ultima Incursione…

La nuova Incursione, la Radice degli Incubi, ci porta sulla Piramide colpita dal Viaggiatore nella primissima cutscene a sconfiggere un antico nemico dell’umanità, risvegliatosi dal suo sonno eterno e intento a causare un nuovo Crollo.

L’ambientazione in cui si svolge ricorda molto quella dell’incursione scorsa, la Promessa del Discepolo, ma con significative e iconiche differenze che lasceranno stupito il giocatore durante la sua avventura all’interno della Piramide stessa e lo metteranno in guardia da ciò a cui sta andando incontro.

Le meccaniche delle varie fasi dell’incursione sono molto semplici e permettono anche a gruppi con scarsa organizzazione di portare a casa i trofei ottenuti e in particolare il boss finale scenderà in campo affrontandoci faccia a faccia, similmente a come fu nel 2015 contro Crota.

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”
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